Recensione: "Non è la fine del mondo" Alessia Gazzola

Sono indietrissimissimissimo con le recensioni.
Si, lo so non è un buon esordio per un post, ma è la disperazione a parlare. Non mi credete? Eppure ormai dovreste conoscermi, ma se proprio non siete convinti vi basti sapere che ho letto questo libro più di un mese e mezzo fa eppure solo ora mi sono decisa a postare la recensione.



Mi lascio senza parole da sola...

TITOLO: Non è la fine del mondo
AUTORE: Alessia Gazzola
EDITORE: Feltrinelli
PAGINE: 219
PREZZO: € 8,90 - ebook € 6,99
Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori (quasi sempre). Residenza: Roma. Per il momento - ma solo per il momento - insieme alla madre. Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si rifugia quando si sente giù. Un uomo che probabilmente esiste solo nei romanzi regency di cui va matta. Un contratto a tempo indeterminato. A salvarla dallo stereotipo dell'odierna zitella, solo l'allergia ai gatti. Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo. Avvilita e depressa, dopo una serie di colloqui di lavoro fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove viene presa come assistente. E così tutto cambia. Ma proprio quando si convince che la tempesta si sia finalmente allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov'è? E perché il famoso scrittore che Emma aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica del suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell'affascinante produttore che continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?


Non è la fine del mondo è il primo libro che leggo della Gazzola e devo dire di essere rimasta alquanto perplessa.
Dopo aver dato un'occhiata alla sinossi di questo romanzo mi aspettavo una lettura leggera, mentre quella che mi sono trovata davanti è una storia che pur non essendo impegnativa, offre molti spunti di riflessione tra cui brilla il tema della precarietà del lavoro.
Emma, la protagonista, è una stagista trentenne che sopra ogni altra cosa sogna l'ambito contratto di lavoro a tempo indeterminato. Appassionata di Harmony e con un passato amoroso non proprio brillante, Emma vive ancora con la madre, ma spera un giorno di potersi permettere il villino dei glicini, casa di cui si è innamorata ormai da tempo.
Tutto cambia quando, al posto della tanto agognata promozione, Emma viene licenziata dall'agenzia per cui lavora e nonostante il suo curriculum più che brillante, nessuno sembra interessato ad assumerla.
Un giorno, dopo l'ennesimo colloquio finito in un nulla di fatto, la ragazza si ritrova in una bottega particolare, un luogo idilliaco che sembra essere sospeso nel tempo dove conosce la signora Vittoria che senza troppi convenevoli finisce per assumerla. Grazie alla signora, Emma impara a cucire, ma soprattutto ritrova il coraggio di inseguire i propri sogni. In questo l'aiuta anche Pietro, direttore creativo di una prestigiosa casa cinematografica, con cui all'inizio Emma si scontra piuttosto duramente, ma che poi piano piano imparerà ad apprezzare a livello lavorativo e non solo.

In Non è la fine del mondo ho apprezzato molto lo stile semplice e pulito della Gazzola che rende la lettura piacevole e scorrevole e sicuramente la storia è carina, tuttavia non mi ha preso. Non so spiegarvi bene il perché, non so se a non convincermi del tutto è stata la svolta romance data alla situazione di Emma o il modo in cui questa si è sviluppata, però rimane il fatto che ho trovato la relazione tra Emma e Pietro abbastanza piatta e decisamente prevedibile.
Sicuramente avrei preferito che il racconto si centrasse su Emma, sulle difficoltà e incertezze simbolo di quelle di un'intera generazione. La protagonista è infatti capacissima di reggere la scena da sola sviluppando un percorso che ci mostra la crescita, lavorativa e personale, di questa donna determinata a realizzare il suo sogno.
La storia d'amore, almeno così come è stata sviluppata, a mio parere non ha molto senso mancando sia della capacità di appassionare a causa di un rapporto piuttosto tiepido, sia della capacità di divertire più tipico del chick lit.

Mi è piaciuto molto il modo in cui è stata descritta Emma e la situazione in cui suo malgrado si ritrova a vivere. La Gazzola è riuscita benissimo a rendere l'incertezza che la protagonista affronta quando vede venir meno la possibilità di trasformare il suo stage in qualcosa di permanente, la rabbia nel vedere il suo posto affidato ad una ragazza che viene in qualche modo raccomandata e la lotta nel cercare un nuovo lavoro nel campo che ama, per poi ripiegare su qualcos'altro forse più confortevole, ma lontano anni luci dalle sue ambizioni.
Emma è resa a 360° nei suoi sogni e nelle sue paure, ma è anche l'unico personaggio ad essere così bene caratterizzato. Perfino Pietro, che comunque ha nella storia un ruolo rilevante, risulta piatto o comunque non così ben sviluppato.

Piccola menzione speciale per la bottega della signora Vittoria resa così bene nell'ambiente e nelle atmosfere da avermi fatto venir voglia di andarci a lavorare! ^_^

Tirando le somme Non è la fine del mondo è una lettura che vi consiglio? Si, alla fine direi di si. Lo stile fresco e la storia leggera ne fanno una lettura piacevole.



2 commenti:

  1. Ciao Alisya, ho letto questo romanzo tempo fa e, anche se non l'ho ritenuta memorabile, ricordo di averla trovata una lettura piacevole :-)

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    1. Sono d'accordo, una lettura carina, senza infamia e senza lode.

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