Recensione: "La Moglie Imperfetta" B.A. Paris

È da un po' che non leggo un thriller e questo militava nella mia libreria delle letture future da troppo tempo (ebbene si ho una libreria apposita :P).
Invogliata dal primo romanzo della Paris,  La coppia perfetta, che mi è stato più volte raccomandato e che ancora non ho letto (si perché io sono una persona coerente), quando ho avuto la possibilità di mettere le mani su questo libro grazie a Acciobooks non ci ho pensato due volte.
Ecco, forse avrei fatto meglio a pensarci invece.

TITOLO: La moglie imperfetta
AUTORE: B.A. Paris
EDITORE: Nord
PAGINA: 394
PREZZO: € 16,90 - ebook € 9,99
A chiunque ogni tanto capita di non ricordare dove siano le chiavi di casa o dove ha parcheggiato la macchina, o magari di dimenticare un appuntamento con un’amica. Chiunque non farebbe caso a simili sciocchezze. Per Cass Anderson, invece, è diverso. Ogni minimo deragliamento della memoria potrebbe essere un sintomo preciso: demenza precoce, la malattia che ha colpito la madre diversi anni prima. Ecco perché, adesso, Cass sta vivendo un incubo. Una sera di pioggia, tornando a casa, ha superato un’auto ferma sul ciglio della strada. All’interno c’era una donna, ma lei non si è fermata ad aiutarla. Poi la mattina seguente ha scoperto dai telegiornali che quella donna è stata assassinata. Esattamente dove lei l’aveva incrociata. E, subito, ai sensi di colpa si aggiunge l’angoscia di aver visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Come spiegare le telefonate mute che ha cominciato a ricevere proprio da quella mattina, se non come una velata minaccia? E perché anche quando è in casa ha così spesso la sensazione di essere osservata? Cass è terrorizzata perché non ricorda nessun dettaglio significativo riguardo quella sera. Purtroppo, però, da qualche giorno non si ricorda nemmeno come funziona la lavatrice, se ha preso o no le sue pillole, se uno dei coltelli in cucina avesse una strana macchia sulla lama, come di sangue… L’unico che potrebbe aiutarla a non impazzire e a capire cosa stia succedendo è suo marito, Matthew, che però le appare ogni giorno più distante e distaccato, quasi fosse il primo a essere certo che non ci sia niente da fare, che la malattia sta prendendo il sopravvento. E anche Cass ormai se ne sta convincendo. Un pomeriggio, però, proprio nel garage di casa fa una scoperta che cambia tutto…

Non so se lo avete capito, ma La moglie imperfetta non mi ha entusiasmata. Ma proprio per niente, nonostante la storia sembri intrigante.
Tutto inizia una sera sul tardi durante un temporale quando Cass, la protagonista, tornando a casa decide di prendere la scorciatoia per il bosco dove incrocia una macchina in panne. Temendo per la propria sicurezza visto l'ora tarda e il posto isolato, Cass, dopo aver accostato per vedere se qualcuno sarebbe sceso per chiedere aiuto, decide di ripartire. L'indomani scopre però che la macchina apparteneva ad una donna che è stata assassinata e il senso di colpa la travolge, insieme al dubbio di aver visto qualcosa di importante. Cass non è sicura, non riesce a mettere a fuoco i dettagli, e inoltre ultimamente sempre più spesso le capita di dimenticare appuntamenti, fatti conversazioni, cosa che le causa una forte ansia ricordandole il modo in cui è iniziata la demenza precoce della madre.
A tutto ciò si aggiungono le strane telefonate anonime che Cass riceve di continuo e che la fanno sentire insicura e costantemente osservata. Ma cosa sta succedendo veramente?

Il maggiore difetto di La moglie imperfetta è l'ovvietà che caratterizza la storia, che se già è un problema in generale, in un thriller diventa un elemento ancora più rilevante.
In pratica ho capito chi era implicato nel delitto nel momento stesso in cui è comparso in scena e non perché io sia un asso dell'investigazione, ma il modo in cui il personaggio è introdotto rende assolutamente ovvio che è coinvolto, al punto che, appena iniziato a leggere il libro, ne ho parlato ad un'amica dicendole"Vedrai che alla fine viene fuori che è stato X. È palese che quello che ha detto a Cass è una scusa, è una coincidenza troppo strana. Vedrai se non ci ho indovinato." e mai predizione fu più vera.
In un libro che sembra puntare tutto sulla sorpresa della rivelazione finale, la rosa dei sospetti e troppo scarna, capire l'assassino troppo banale e perfino capire cosa lo ha spinto ad uccidere risulta facilmente prevedibile.

Mi aspettavo un thriller psicologico che giocasse con i sospetti, con la stabilità della salute mentale della protagonista, portandomi a chiedere se ciò che stava accadendo a Cass fosse reale o frutto della sua crescente paranoia, ma in realtà non ho trovato niente di questo ne La moglie imperfetta.
La lettura è stata pesante, lenta, a tratti monotona. Per la maggior parte della storia assistiamo al ripetersi delle stesse paranoie della protagonista, le stesse scene in cui ha paura delle telefonate anonime, in cui è divorata dai sensi di colpa o dal dubbio sulla sua sanità mentale.

Insomma per una storia che gioca sull'incertezza e sulla ricerca di un colpevole, questo romanzo risulta poco accattivante a causa della mancanza di pathos e di suspence, cosa che inevitabilmente si riflette sulla qualità della lettura. Personalmente da un thriller mi aspetto di essere ingannata, fuorviata, ma soprattutto sorpresa e questo libro non lo ha fatto.

Purtroppo La moglie imperfetta si è rivelato una lettura deludente che non mi sento di consigliare.




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