Recensione: "Colazione da Tiffany" Truman Capote

Buon Sabato Sognatori!
Oggi vi voglio parlare di un libro molto particolare, un libro da cui è stato tratto uno dei miei film preferiti; Colazione da Tiffany.
Adoro tutto di quel film; la Hepburn è bellissima, c'è una colonna sonora da sogno e racconta una storia senza tempo. Proprio perché lo amo alla follia ho sempre evitato di leggere il libro, che ve lo dico fin da adesso, simile ma anche molto diverso.
Lo so, sono stata chiarissima come mio solito. ^_^'
Visto che la storia credo la conosciate tutti, voglio parlarvi delle differenze che ho riscontrato tra queste due versioni, quindi se non volete spoiler non continuate a leggere! ;)


TITOLO: Colazione da Tiffany
AUTORE: Truman Capote
EDITORE: Garzanti
PAGINE: 74
PREZZO: € 9,00
Holly Golightly, la protagonista di questo estroso romanzo breve, è una cover-girl di New York, attrice cinematografica mancata, generosa di sé con tutti, consolatrice di carcerati, eterna bambina chiassosa e scanzonata. È un personaggio incantevole, dotato di una sorprendente grazia poetica. Intorno a lei ruotano tipi bizzarri come Sally Tomato, paterno gangster ospite del penitenziario di Sing Sing, O.J. Berman, il potente agente dei produttori di Hollywood, il "vecchio ragazzo" Rusty Trawler, Joe Bell, proprietario di bar e timido innamorato...

Iniziamo dal principio.
Quello che mi ha fatto cambiare idea, portandomi a leggere Colazione da Tiffany è una Challenge che sto seguendo che prevede di leggere "un libro da cui è stata tratto un musical di Broadway". Dopo aver preso in considerazione molti libri, mi è capitato tra le mani questo.
In pochi sanno che da questo racconto nel 1966 fu tratto un musical, che però si rivelò un flop totale chiudendo solo dopo due rappresentazioni e in parte posso anche capirlo. La commedia con protagonista la Hepburn ha qualcosa di magico, qualcosa che sta tutto nella personalità di Holly Golightly e nell'interpretazione che ne è stata data e che, senza dubbio, non è replicabile.

In un certo senso il libro di Truman Capote e il film che tutti conosciamo sono molto simili, condividono scene, battute e la trama generale. La storia che si racconta è sempre quella di Holiday Golightly giovane donna ingenua, testarda, a tratti cinica e sognatrice, raccontata dal giovane scrittore che si trasferisce nell'appartamento sotto a quello della ragazza.

Qui già troviamo la prima differenza, perché se nel film il personaggio del narratore diventa un protagonista a tutti gli effetti con un nome, Paul Varjak e una sua storia alle spalle, nel libro di lui sappiamo solo che vorrebbe diventare scrittore. Il suo ruolo è quello di parlarci di Holly attraverso un lungo flashback.
Infatti il suo racconto inizia quando Joe, il barista che lavora vicino al suo vecchio appartamento, lo chiama dopo aver visto la foto di una statua trovata in Africa che assomiglia tantissimo alla ragazza. Da qui inizia il viaggio a ritroso del narratore e su come il suo cammino abbia incrociato quello della
Signorina Holyday Golightly, in transito 
(così come è riportato sopra la sua cassetta delle lettere).

Il libro di Capote è scorrevole e ben scritto. Il personaggio di Holly è uno di quelli destinati a rimanere nell'immaginario collettivo, a lasciare le pagine da cui è nata.
La sua bellezza sta nel suo essere poliedrica: bambina abusata, adolescente abbandonata, sposa bambina, giovane promessa di Hollywood e infine ragazza tutto pepe di New York; insomma un personaggio dai mille aspetti che è al contempo donna e un po' bambina.
Rispetto alla Holiday Golightly a cui siamo abituati, quella dipinta da Capolte è una donna più selvaggia, indipendente, che sta ancora cercando il suo posto nel mondo, un posto come Tiffany dove sentirsi protetta e al sicuro quando le vengono "le paturnie". Nonostante questo ritroviamo anche la donna allegra, un po' sopra le righe, bella e ingenua, a tratti malinconica che, nonostante la vita mondana, si sente sola, pur avendo paura di legarsi a qualsiasi posto o persona. Però mentre nel film questi aspetti vengono comunque presentati con una certa leggerezza, nel libro il personaggio assume una maggiore profondità, diventando più reale.

Alcuni lati di questo personaggio sono però stati censurati nella trasposizione cinematografica, lati in cui risiede la natura di questa ragazza, oltre che al modo in cui vive. Capote infatti con grande delicatezza e senza abbandonarsi a moralismi, parla di come Holly per mantenersi si accompagni ad uomini facoltosi di cui non è innamorata.
Oltre a questo nel film viene completamente omessa la gravidanza della giovane. Nel libro infatti la ragazza aspetta un bambino da Jose, un politico brasiliano con cui è fidanzata (relazione che nel film è riportata). Holly però perde il bambino per salvare il narratore che ha un incidente a cavallo, venendo arrestata subito dopo per il suo coinvolgimento con Sally, malavitoso a cui la ragazza fa visita in carcere tutti i giovedì. La cosa ovviamente fa scoppiare uno scandalo e Jose per non venire coinvolto interrompe la relazione e torna in Brasile.

Come ho già detto anche quello che nel film è il protagonista maschile, nel romanzo di Capote è diverso essendo in realtà un semplice narratore. Il rapporto che lo lega ad Holly non è proprio chiarissimo: se all'inizio questo sembra tendere verso un'infatuazione, non imbocca mai chiaramente questa strada, riducendosi piuttosto ad una amicizia con alti e bassi, in cui si alternano momenti di vicinanza e complicità a periodi in cui il legame tra i due si allenta.

Il cambiamento più evidente resta però quello del finale che passa dal classico lieto fine hollywoodiano in cui la protagonista viene "redenta" dall'amore grazie a Paul che in qualche modo riesce a salvare Holly dalla paura di legarsi, riunendola con il gatto che poco prima aveva scacciato e lasciando intendere così l'inizio di una relazione tra i due (non avrete mica dimenticato la scena del bacio sotto la pioggia, vero?). Il romanzo ci regala una versione diversa, più realista forse, e sicuramente meno sdolcinata dove la ragazza non si piega alle convenzioni e, restando fedele a stessa, rimane uno spirito libero e selvaggio, abbandonando New York dopo essere stata rilasciata dalla polizia per scappare in Brasile, senza ritrovare il gatto che abbandona in un vicolo.
Dopo la sua fuga, neanche il narratore ha più sue notizie, fatta eccezione per un'unica lettera ricevuta poco dopo la partenza.

Dunque anche se in generale la trama del libro e del film sono simili, il libro perde decisamente l'aspetto della commedia tratteggiando i contorni di una protagonista dai molti lati, molto più profonda e reale.
A dispetto del suo modo frivolo e naif di presentarsi, Holiday Golightly è un personaggio profondo che dietro al sorriso e ai grandi occhiali da sole, nasconde un animo spaventato e solo, diviso tra il desiderio di stabilità e il bisogno di restare libera.

Nonostante il libro abbia una forza tutta sua e presenti livelli di complessità nuovi, non posso dire di preferirlo al film. Per quanto quella di Hollywood sia una versione rivisitata e perbenista, la Holly del romanzo non ha la bellezza a la forza che la Hepburn ha saputo trasmettere a questo personaggio. Leggere di lei che canta alla luna appoggiata alla finestra del suo appartamento esternando la sua malinconia, non ha la stessa forza di sentire l'attrice cantare Moon river. Non arriva allo stesso modo.
E poi, per quanto il finale del libro sia sicuramente più coerente con il personaggio e la storia, non posso negare che la romanticona che è in me è restata con l'amaro in bocca col ritrovarsi con una chiusura diversa, dove tra i due personaggi non sboccia l'amore e soprattutto dove non si sa con precisione che fine abbia fatto Holly dopo la sua fuga da New York, sfuggendo così alla gabbia di un vero finale.

Detto questo (mi sono dilungata un po' troppo?) sono contenta di aver letto Colazione da Tiffany perché sicuramente ho trovato un romanzo diverso da quello che mi aspettavo, ma che per quanto ben scritto, non posso preferire ad un film senza tempo che da sempre ha un posto speciale nel mio cuore.♥


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2 commenti:

  1. Ho letto anche io il libro diversi anni fa e, da gattara quale sono, pur avendolo apprezzato per la coerenza che Holly mantiene e per l'aspetto realistico che Capote gli ha dato, alla fine preferirò sempre il film per motivi felini.

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