Buuuuongiorno Sognatori!
Eccomi di ritorno con un evento che spero possa piacervi.
Quando mi è stato proposta la lettura di In cammino verso Compostela, la parola che per prima mi ha incuriosito è stata il descriverlo come "divertente" perché mi sono chiesta, come può un libro che racconta di un pellegrinaggio essere "divertente"? Be' mi è bastato aprirlo e leggere le prime righe per trovare la risposta!
Prima di iniziare a parlarvi di questo fantastico viaggio voglio ringraziare sia l'autrice, Beatrice Masci, che Saper Scrivere per avermi permesso la lettura di questo libro, che spero possa conquistarvi, come ha conquistato me.
TITOLO: In cammino verso Compostela (diario di bordo scritto con i piedi)
AUTORE: Beatrice Masci
EDITORE: Edizioni Montag
PAGINE: 67
PREZZO: € 12,00
Ogni anno centinaia di migliaia di persone intraprendono il Cammino verso Santiago de Compostela. Un cammino che non è soltanto una prova fisica, ma un vero viaggio dentro se stessi. Con passione, ironia e arguzia, Beatrice Masci fa raccontare ai suoi piedi gli ottocento chilometri percorsi in 33 giorni, con una vera e propria immersione nella sacralità dei luoghi percorsi e dei pellegrini incontrati, in un'alternanza di sorrisi e riflessioni che faranno "bere" al lettore il racconto di un cammino in cui si "annullano le differenze e si arriva all'essenziale".
In cammino verso Compostela è il diario del viaggio fatto dall'autrice attraverso i quasi Ottocento chilometri che compongono uno dei pellegrinaggi più famosi d'Europa, appunto quello verso Santiago de Compostela.
A distinguere questo libro dai testi che affrontano lo stesso tema però è lo stile con cui è stato sviluppato, che lo rendono un racconto originale e divertente, capace di restituire la totalità di questa avventura grazie ad un simpatico espediente narrativo, ovvero quello di cedere la parola a più narratori, non intesi come più persone, ma come parti del corpo di Beatrice che chiacchierando tra loro descrivono diversi aspetti del cammino.
Così i piedi si lamentano in continuazione per doversi sobbarcare tutto il lavoro e finire inevitabilmente maltrattati da vesciche e dolori (arrivando ad essere cuciti), lo stomaco deve subire affronti come la posta ultra scotta, anche la schiena si lamenta per il peso che grava sulle spalle a causa dello zaino (a sua detta appesantito da cose inutili), mentre il cervello, grande capo, cerca di riportare tutti alla ragione. A favore di quest'avventura però ci sono sempre cuore e coscienza.
Tutti riuniti in una chiassosa e vivace riunione di condominio, che accoglie il lettore fin dalle prime pagine, queste voci discutono tappa dopo tappa descrivendo la parte fisica in modo simpatico e divertente, ma anche estremamente reale e concreto. A questi aspetti però si alterna la voce di Beatrice che invece racconta qualcosa che va al di là del dolore, della stanchezza, dell'impegno che quegli ottocento chilometri hanno richiesto, soffermandosi su quello che questa incredibile avventura le ha lasciato.
Attraverso i suoi occhi si vede la magia del panorama, lo splendore della natura, la bellezza del silenzio perché lungo il percorso ci sono spazi per stare da soli, pur non essendolo mai veramente del tutto visto la presenza di altri pellegrini che sono sconosciuti, ma in un certo senso amici e forse sono gli unici a capire veramente il cuore di un'esperienza che sfugge a chi non l'ha provata sulla propria pelle.
Sono rimasta sinceramente colpita dal racconto di Beatrice e incantata dalle tante mete attraversate, dalle descrizioni bellissime e intime di posti, paesaggi e atmosfere, oltre che dalla Storia che lungo quella strada sembra quasi prendere vita. C'è tutto questo nel libro di Beatrice, la testimonianza di un cammino sia fisico che spirituale (da non intendersi in senso unicamente religioso) che toccando diversi piani, crea un insieme così intenso, così suggestivo che ti viene quasi voglia di partire e vedere con i tuoi occhi quei luoghi, di provare sulla tua pelle quelle emozioni, di testare l'incanto che traspare da ogni riga.
In cammino verso Compostela è riuscito ad affascinarmi e confesso di invidiare il coraggio di Beatrice di prendere e partire. Ottocento chilometri in un mese sono una sfida fisica (e non solo), una scommessa con se stessi, un'esperienza che inevitabilmente ti fa crescere perché da un viaggio che spinge ad uscire fuori dalla propria comfort zone, a sfidare i propri limiti, non si può tornare immutati.
Dunque non posso che consigliarvi la lettura di In cammino verso Compostela, un libro che apre la mente e il cuore verso esperienze nuove. A completare il tutto ci sono poi alcune foto scattate da Beatrice durante il tragitto che integrano il testo restituendo al lettore parte di ciò che l'autrice ha vissuto.
Una lettura straconsigliata!
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