Recensione: "Auschwitz spiegato a mia figlia" Graziano Di Benedetto

Buona sera Sognatori,
visto che la Giornata della Memoria si avvicina oggi vi voglio parlare di un libro sull'Olocausto che si rivolge ai ragazzi e che attraverso una forma schietta ed immediata riesce a spiegare in modo chiaro molti dei perché dietro al fenomeno della Shoah.


TITOLO: Auschwitz spiegato a mia figlia
AUTORE: Annette Wievorka
EDITORE: Einaudi
PAGINE: 64
PREZZO: € 9,00
Perché i nazisti spesero tante energie per sterminare milioni di uomini, donne e bambini, soltanto perché erano ebrei? Perché Hitler riteneva gli ebrei la maggior minaccia per il Terzo Reich? Chi sapeva quello che succedeva e chi poteva fare qualche cosa? Perché gli ebrei non hanno opposto resistenza? Annette Wieviorka risponde alle domande di sua figlia Mathilde su Auschwitz e la distruzione degli ebrei d'Europa. Domande crude e dirette che esprimono l'incredulità di chi non può concepire l'assurda tragedia dei lager nazisti.
Tutta la vicenda prende il via quando Mathilde, 13 anni,  scopre uno strano tatuaggio sul braccio sinistro di Berthe, un'amica di sua madre, che in un attimo rende ciò che sapeva sull' Olocausto reale.

Davanti alla prova tangibile rappresentata da quei numeri, Mathilde inizia a porre delle domanda per cercare di capire come si poté arrivare a tanto.
Auschwitz spiegato a mia figlia è dunque un botta e risposta in cui la ragazza pone domande a volte crude e dirette, che puntano al cuore del perché milioni di persone furono uccise e a cui la madre cerca di rispondere nel modo più onesto, esaustivo e comprensibile, dicendole come mai gli ebrei non si ribellarono a tutte le misure che poi culminarono con il loro sterminio, il perché dell'indifferenza con cui il resto del mondo guardava alle politiche antisemite di Hitler, passando per la differenza tra i campi di sterminio e quelli di concentramento.

Essendo quello dell'Olocausto un tema molto delicato e pieno di orrori, è al tempo stesso difficile, ma necessario far sì che i ragazzi lo conoscano e lo capiscano, e questo libro riesce perfettamente a combinare le due cose, trovando un equilibrio tra il raccontare la verità senza minimizzare gli orrori e l'usare espressioni e contenuti adatti ad una tredicenne

Quello che forse la madre rimarca di più è che rispetto ad altre tragedie dello scorso secolo, o ad altri genocidi che si sono verificati nella storia, quello messo in atto dai nazisti si caratterizza soprattutto per la freddezza perché non fu un crimine di guerra, ma la discriminazione, la persecuzione ed l'eliminazione di un intero popolo fu pianificata a tavolino e messa in atto attraverso un processo industriale volto all'efficienza, ovvero all'uccidere quante più persone nel minor tempo possibile.

Auschwitz spiegato a mia figlia è un libro breve e diretto, reso incalzante dall'essere stato strutturato in forma di intervista e che consiglio di leggere a tutti, dai più giovani ai più grandi affinché la storia non venga dimenticata, ne venga scordato che accanto alla crudeltà di un uomo, ciò che rese possibile la tragedia della Shoah fu l'indifferenza di chi sapeva e non parlava, di chi vedeva ma si voltava dall'altra parte.

Un libro importante che nonostante non sia una testimonianza diretta aiuta a ricordare ciò che è accaduto e a tramandarlo alle nuove generazioni.


2 commenti:

  1. Lo aggiungo alla mia lista, grazie per la recensione :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un modo diverso per approcciarsi ad un tema importante, spero davvero che ti piaccia. ^_^

      Elimina