Recensione: "Le donne e l'Olocausto" Lucille Eichengreen

Buon pomeriggio a tutti e ben ritrovati!
Alla vigilia della Giornata della Memoria in cui ricordiamo i milioni di persone perseguite, deportata e uccise nei campi di concentramento, voglio parlarvi di un libro che mi ha colpito veramente tanto, una testimonianza importante e toccante che mi ha fatto vedere l'Olocausto in modo diverso, raccontando gli eventi di quegli anni dal solo punto di vista femminile.


TITOLO: Le donne e l'Olocausto
AUTORE: Lucille Eichengreen
EDITORE: Marsilio
PAGINE: 112
PREZZO: € 14,90 - ebook € 9,90
"Le donne e l'Olocausto" è uno dei pochi memoriali che si concentra esclusivamente sulle donne. Con sincerità straziante, Lucille Eichengreen offre uno sguardo approfondito e sincero dell'esperienza femminile nei campi nazisti. Raccontando la storia della propria sopravvivenza, esplora il mondo delle altre donne che ha incontrato, dal potere femminile delle guardie SS, alle prigioniere che erano costrette a prostituirsi per il cibo. Le amicizie che nacquero tra le donne spesso durarono a lungo. Si aiutavano l'una con l'altra, e si dimostravano un affetto e un'attenzione che era difficile trovare persino in famiglia. Certo, avevano anche delle nemiche tra loro. Altre donne le maltrattavano, le denunciavano, le raggiravano e rubavano il cibo o le scarpe. In tutti i campi di concentramento era più o meno lo stesso. Ma in generale c'era fiducia reciproca, le donne si davano una mano e piangevano insieme. Con una prosa secca e toccante, la Eichengreen sa cogliere il nocciolo, l'essenza delle cose ma senza fare prediche. In più, Lucille scrive con l'autorevolezza della testimone oculare, un valore che presto spetterà solo alla pagina scritta e ai documentari filmati, visto che le fila dei sopravvissuti si assottigliano drammaticamente ogni anno. Lei è una di loro, una sopravvissuta che ha ancora voglia di raccontare la propria storia.
Nonostante abbia letto molte testimonianze di sopravvissuti ai campi di concentramento e molti libri su questo periodo storico, Le donne e L'Olocausto mi ha colpito profondamente forse perché affronta questo tema in modo diverso senza concentrarsi sulla condizione degli ebrei, sulle deportazioni o sui campi di sterminio, ma raccontando la vita di alcune donne che in quegli anni hanno vissuto.
Le loro storie sono quelle di donne comuni, donne che hanno sofferto, tradito, cospirato, ma anche donne che con coraggio si sono esposte per gli altri, che hanno mostrato gentilezza anche in luoghi in cui questo sentimento sembrava bandito, che hanno mostrato pietà, donne che hanno fatto delle scelte a prescindere dalle ideologie politiche e religiose.
Inoltre questo libro per la prima volta mi ha fatto pensare che stare in un campo di concentramento non fosse uguale per gli uomini e per le donne, perché se i primi magari erano sottoposti a condizioni più dure, a lavori più sfiancanti, le seconde dovevano aggiungere alle condizioni proibitive gli stupri con le conseguenze che questi portavano.

Le donne e l'Olocausto è un libro che apre la mente e il cuore in cui l'autrice racconta la sua storia, ma allo stesso tempo ci restituisce le testimonianze di tutte quelle donne che hanno incrociato il suo cammino, da sua madre morta per le condizioni proibitive del campo, alla SS che si trovava a lavorare lì contro la sua volontà. Ogni capitolo una vita, diverse storie, diversi punti di vista di uno stesso momento che ci dimostra con quante angolazioni si può leggere uno stesso evento e che ci fa capire che non è sempre così facile dividere il mondo in buoni e cattivi: per ogni prigioniera disposta a tradire le proprie compagne, c'era una tedesca o addirittura una guardia pronta ad aiutare e mostrare pietà.

Questo libro raccoglie dunque il racconto di tante vite che colgono le mille sfumature dell'animo  mano e storia dopo storia, vita dopo vita Lucille Eichengreen è riuscita a farmi vedere l'Olocausto in modo nuovo, a farmelo vivere più profondamente perché lo racconta con una pluralità di esperienze, ma soprattutto concentrandosi sulla totalità della vita di quelle donne di cui l'orrore nazista è solo una parte.

Leggendo Le donne e l'Olocausto non si può restare indifferenti, non si può non fermarsi un attimo a riflettere sull'enormità di ciò che è accaduto, ma soprattutto non si può non imparare quella che forse è la lezione più grande, ovvero che alla fine ognuno è responsabile delle proprie azioni, si è sempre liberi di scegliere senza nascondersi dietro a credo ed ideologie varie.

Mentre leggevo ho ammirato profondamente Lucille Eichengreen, non solo per la semplicità con cui ci regala questo memoriale al femminile, ma soprattutto per la prontezza, la lungimiranza e l'intelligenza mostrata nel raccogliere tutte queste storie. Può sembrare una cosa da poco, ma invece è un'enormità pensare che nonostante ciò che ha comportato anche per lei vivere in un campo di concentramento sia riuscita a raccogliere queste testimonianza, a serbarle dentro per far si che anche le voci di chi non ce l'ha fatta potessero essere ascoltate e non finissero tra le ceneri dei forni crematori.

Le donne e l'Olocausto non è una testimonianza, ma è un coro di testimonianze di vittime, spettatrici e carnefici che ci racconta gli anni della guerra da un punto di vista femminile.

Imperdibile!


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