Recensione: “Io lo chiamo amore” Fabiola D'amico

Eccoci qua anche oggi a parlare di un nuovo romanzo.

Io lo chiamo amore è stato un inatteso regalo di Natale, cosa piuttosto strana visto che è una vita che nessuno mi regala un libro.

E non dico tanto per dire. 

L’ultimo romanzo che mi hanno regalato è Hannibal. 😱 Un libro del 1999. E non parliamo del fatto che è il terzo volume di una trilogia che ovviamente non possedevo.

Si, insomma la mia solita fortuna.😓


TITOLO:
Io lo chiamo amore
AUTORE: Fabiola D'Amico
EDITORE: Newton Compton
PAGINE: 367
Ethan Feldman è un impresario discografico, è sempre attorniato da donne bellissime e non può fare a meno di… portarsele a letto. Il giorno dopo però se ne tiene ben distante perché le considera capricciose, viziate e di umore ballerino. Patty Mc Oween, la sorella del più caro amico di Ethan, fa l’architetto e da un po’ di tempo lo detesta. Perché? Cos'è cambiato tra di loro? Ethan decide di svelare il mistero e cade così nella rete che Ale Miller, proprietaria della Cupido Agency, ha tessuto per lui, una rete fatta di equivoche tentazioni ed erotiche provocazioni...
Io lo chiamo amore è un romanzo rosa con sfumature hot che racconta la storia tra Ethan e Patty. Lui donnaiolo incallito, arrogante e sicuro di sé, lei donna forte, ma delusa dall’amore con un grande segreto nel cuore.
I due non si sopportano al punto da non riuscire a stare nella stessa stanza senza punzecchiarsi, ma tutto cambia quando Ethan comincia a provare qualcosa per Patty, la sorella del suo migliore amico. Superare il forte risentimento che lei prova nei suoi confronti non sarà facile, soprattutto perché lui ignora che c’è una buona ragione alla base di tutto.

Io lo chiamo amore è uno di quei romanzi carini ma non troppo: non posso dire che sia brutto e tuttavia, nonostante il potenziale, non è riuscito a conquistarmi. 

Nonostante un’idea di fondo carina e intrigante, il libro spesso si dilunga troppo, al punto che alcuni aspetti della narrazione finiscono per ripetersi risultando ridondanti e appesantendo una lettura che altrimenti sarebbe scorrevole.

I personaggi sono quelli tipi di questo genere Ethan è l’uomo d’affari ricco, bello e arrogante, mentre Patty la ragazza forte, ma ferita e amareggiata soprattutto dagli uomini come Ethan. Indovinare il segreto che la opprime non sarà difficile, eppure nonostante questo la storia non perde il suo fascino.
Invece ho trovato meno credibile e più seccante il modo in cui Ethan si innamora di Patty, così di botto senza un vero motivo. Un giorno dopo l’ennesimo scambio di battute semplicemente gli si accende la lampadina e da solo, ovvero senza che il rapporto dei due si sviluppi in alcun senso, il suo affetto per lei cresce fino a diventare amore.

Ad onor del vero devo dire però che questa mancanza potrebbe essere attribuita al fatto che Io mi chiamo amore è il secondo volume di una serie che pur trattando storie autoconclusive girano intorno agli stessi personaggi, quindi non avendo letto il primo volume potrei essermi persa qualcosa.  D’altra parte però essendo una storia autoconclusiva il libro dovrebbe poter essere letto in autonomia.

Una cosa che senza dubbio ho apprezzato molto è lo stile dell’autrice, la semplicità del linguaggio e la cura messa nei dettagli.

Per quanto nel complesso sia risultata una lettura piacevole, leggera e ricca di romanticismo , Io lo chiamo amore non mi ha appassionato fino infondo o almeno non al punto da suscitarmi il desiderio di restare nelle vite dei personaggi proseguendo con gli altri volumi della serie.




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