Rileggiamole insieme: La saggia Gretel



Nel mondo dei fratelli Grimm le fiabe da leggere son tante. Fino ad ora abbiamo ripercorso insieme le storie che tutti conoscono, quelle di cui tutti almeno una volta hanno sentito parlare.
Quella di oggi invece non è conosciutissima e di sicuro la Disney non ci ha proposto una delle sue versioni rivisitate e 100% cruelty free >_< ed è un vero peccato. Volete sapere perché? Ma perché a differenza di tutte le rincopesse.... ops volevo dire principesse, la protagonista è un vero GENIO.
Giuro che rileggendo questa fiaba mi sono piegata in due dalle risate, dunque perché non far ridere anche voi??

C'era una volta una cuoca che si chiamava Gretel (e se ve lo state chiedendo no, non è la sorellina, ormai cresciuta, di Hansel)  che aveva un paio di scarpe coi i tacchi rossi (sai che novità, praticamente ogni essere umano di sesso femminile ne ha uno). Quando usciva con quelle scarpe la sua autostima schizzava a mille e si diceva ammirandosi
Sei proprio una bella ragazza
Ecco, cari maschietti, se siete in ascolto sappiate che questa è la magia delle scarpe, ovvero il motivo per cui riempiamo case e case di calzature, che poi magari non mettiamo mai, ma il solo pensiero di averle innalza all'infinito e oltre l'autostima.


Quando, dopo averle indossate, Gretel tornava a casa dalla sua passeggiata tutta contenta si tracannava un bel sorso di vino e visto che il vino le apriva lo stomaco, assaggiava i suoi piatti migliori al grido di
La cuoca deve pur sapere che sapore ha quello che cucina.

Che poi è la stessa cosa che faccio con i dolci, per cui fino adesso amica mia vai alla grande! XD


Un giorno il padrone le ordinò per cena due polli, raccomandandole di stare particolarmente attenta perché avrebbe avuto un ospite.
La cuoca si mise subito a lavoro: sgozzando, scottando, spennando e arrostendo fino a che, giunta la sera, i polli erano quasi pronti, ma dell'ospite non si vedeva neanche l'ombra.
Il padrone preoccupato decise dunque di andargli incontro e, state attenti perché qui inizia la parte che ho adorato, appena questo se ne va Gretel pensa:
Star vicino al fuoco fa sudare e venir sete, chissà quando arriveranno! Intanto faccio un salto in cantina e bevo un sorso

 Dunque corsa in cantina e bevuto il suo sorso, la cuoca proseguì sull'onda de ...non fa bene interrompersi.
Logica impeccabile direi.

Per fortuna ad un certo punto si fermò tornandosene in cucina ad arrostire i polli, che avevano un odore buonissimo. E voi ve lo ricordate che effetto le faceva bere, vero?
Con la scusa che poteva mancare qualcosa , Gretel si leccò un dito. L'arrosto era buonissimo, tanto che la cuoca pensò che fosse un peccato non mangiarseli subito. (Non so voi mai secondo me qui finisce a schifio) XD
glitter-graphics.com 
Con l'ultimo barlume di coscienza corse alla finestra, ma visto che non si vedeva nessuno tornò dai suoi polli e pensò
Quell'ala sta bruciando, è meglio mangiarla subito!

Non fa una piega no? Non è che uno dice la tolgo dal fuoco, no la mangio che così risolvo la questione alla base.
Ma aspettate perché questo è solo l'inizio XD

Dopo essersi sbafata l'ala di gran gusto si rese conto che un pollo con un'ala non s'era mai visto, dunque doveva sparire anche la seconda o il padrone se ne sarebbe accorto.
Ceeeeeeerto, perché invece così non sospetterà nulla.

Divorata anche la seconda ala, ancora non si vedeva nessuno. La deduzione dunque fu rapida
Chissà forse non vengono per niente e se ne sono andati da qualche parte. Su, Gretel, sta allegra, uno lo hai già mangiato, fatti ancora un goccetto e mangiatelo tutto

Io vi giuro sto morendo. Questi sono i ragionamenti che mi piacciono. Queste sono le protagonista che vorrei veder rappresentate nei cartoni.

Gretel dopo questo bel discorsetto motivazionale, corse di nuovo in cantina per farsi un altro goccio per poi tornare e mangiarsi tutto il pollo.
Cioè, Tutto. Il. Pollo.
Non dico altro.

Dite voi, ora sarà soddisfatta.
E invece no e visto che il padrone ancora non si vedeva Gretel guardò il secondo pollo
Come è il primo così deve essere il secondo, i due sono fatti per stare insieme

Si, insomma il Romeo e Giulietta degli arrosti! Un destino che va ben oltre finché spiedino non ci separi. That's love e poi Gretel che compassione, che grandissimo senso di sacrificio.
Arrivare a mangiarsi da sola anche il secondo pollo, pur di non dividerli.
Queste sono le imprese che non andrebbero mai dimenticate, altro che Ercole e le sue bazzeccole.


E qui poteva anche concludersi, la lieta vicenda e invece no. Arriva l'imprevisto, il colpo di coda.
Proprio mentre la povera Gretel stava finendo di mangiare, il padrone tornò gridando
Spicciati, Gretel, l'ospite arriva subito
Ta ta ta daaaaaaaa
Panico, sgomento, terrore.
E ora?
Perché diciamocelo fino ad ora abbiamo riso e scherzato, ma siamo nel crudele mondo delle fiabe dove cadono più teste che gocce di pioggia, dove mutilazioni, torture e atrocità varie, sono distribuite come fossero fiori freschi, potete immaginare cosa può succedere a Gretel per essersi sbafata l'intera cena?
Roba da sudori freddi, tremiti e infarti fulminati.
Ma non la nostra eroina. Lei no e state attenti perché qui arriva la parte geniale.
Geniale.

L'ospite arrivò e approfittando del fatto che il padrone, dopo aver controllato che la tavola fosse in ordine, prese un coltello per trinciare il pollo mettendosi ad affilarlo, Gretel corse ad aprire..
Quando vide l'uomo, la cuoca si mise un dito sulla bocca, indicandogli di tacere e poi senza farsi sentire disse all'ospite di scappare, spiegandogli che l'invito a cena era solo una scusa e che il suo padrone aveva intenzione di tagliargli le orecchie.

Cioè, vi rendete conto? Avete capito che teatrino mette su pur di pararsi il c..., si insomma avete capito, no!
Che scusa sublime, che fantasia! Signori e signore, l'ho già detto, ma lo ripeto, questa donna è un genio. Un genio.
Ammettiamolo a chi sarebbe venuto in mente di inventarsi una cosa del genere?
E certo, voi potreste obiettare dicendo come può l'uomo credere che uno lo inviti a cena per mutilarlo (senza ragione oltretutto), ma non scordate che siamo nel crudele mondo delle fiabe e, se questo non vi basta, l'uomo alle parole della cuoca udì un rumore sospetto così corse subito su per le scale, giusto in tempo per vedere il padrone di casa affilare il coltello e senza pensarci due volte scappò via più in fretta possibile.

E la prima parte è fatta. Ma cosa dire ora al padrone? Come giustificare l'assenza dell'ospite?
E qui rasentiamo vette altissime, perché Gretel ha un'altra idea brillante. No, non brillante, ha proprio una folgorazione, un'ispirazione divina, una cosa alla "mi illumino d'immenso"!

Gretel tutta risentita va dal padrone brontolando per aver invitato quel tipo a cena. Il padrone ovviamente gli chiede spiegazioni e lei gli dice che quello gli ha preso dalla scodella i due polli e poi è fuggito.


Cioè tanto di cappello.
Ora venite a dirmi che non è un genio! Avanti, vi sfido! XD

Il padrone oltretutto non dubitando delle parole della donna o della loro veridicità, era più che altro dispiaciuto per la sua cena.
Cioè, non è che si fa due domande o s'arrabbia perché il suo ospite ha rubato in casa sua. Anzi non batte ciglio, ma si dispiace per i polli.
Se almeno me ne avesse lasciato uno, così che mi fosse rimasto qualche cosa da mangiare
Senza pensarci troppo allora il padrone chiamò l'ospite, che però fece finta di non sentire, costringendolo ad inseguirlo, senza accorgersi di avere ancora il coltello in mano e gridando
Uno solo, uno solo.
Intendendo ovviamente di lasciargli almeno un pollo. L'altro invece capì che volesse tagliargli un solo orecchio e scappò come se avesse il pepe al c.., vabbé evitando espressioni gergali, diciamo che aveva molta premura.
E così si conclude la fantastica fiaba della cuoca Gretel.

È o non è la fiaba più bella che abbiate mai sentito?
E non venite ancora a dirmi che questo non è un happy ending! Io sto ancora ridendo.
Certo, guardandola dall'altro lato potremmo dire che Gretel è un po' paracu..., si insomma avete capito, ma suvvia, meglio lei che quelle rincopesse che scambiano lupi per nonnine, o credono nel magico potere delle gocce di sangue. Lei non solo ha torto, perché di fatto si è mangiata la cena del padrone, ma se la cava come niente fosse, addossando tutta la colpa agli altri.
Total respect! XD

Ok, ok lo ammetto. Anche qui potremmo appuntare che in genere le fiabe erano racconti volti a insegnare qualcosa, e tutto ciò che si può trarre da questo racconto è Salvati il culo a qualsiasi costo. Menti senza pudore. Mangia e bevi a sbafo senza rimorso e se puoi scaricare la colpa sugli altri, fallo senza pietà.
Vabbé, la solita fiaba dei fratelli Grimm, insomma.

In ogni caso a me Gretel continua a ispirare simpatia e non posso che considerarla un genio. Del male certo, ma pur sempre un genio.E poi è ora di ammetterlo, basta con queste protagoniste zuccherose ed eteree. Ormai hanno annoiato, meglio passare a qualcosa di nuovo, di più reale e concreto perché, diciamolo, in fondo Gretel è una di noi! ^_^ 

E anche questo appuntamento con "l'incantevole" mondo delle fiabe termina, a me non resta che auguravi buon sabato! :* ♥

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2 commenti:

  1. Divertentissima questa storia, non la conoscevo! Bravissima anche tu per averla raccontata così bene ;-)
    La trama mi ha un po' ricordato "Chichibio e la gru", una delle novelle del Decamerone...

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