Recensione: "L'avvelenatrice" Alexandre Dumas

Buon inizio settimana a tutti!
Iniziamo con una bella confessione.
In realtà oggi avrei voluto postarvi una bella ricettina, (pancakes senza uovo), ma aihmé quando sono andata a scrivere il post mi sono resa conto di non avere fatto la foto al piatto  prima di sbafarmi la colazione.
Si sa quando la gola chiama... XD
Dunque ripieghiamo su una recensione, non altrettanto dolce, ma decisamente intrigante, su una delle opere meno conosciute di Alexandre Dumas (padre).

 TITOLO: L'Avvelenatrice
AUTORE: Alexandre Dumas
EDITORE: ABEditore
PAGINE: 116
PREZZO: € 6,90
XVII secolo. La giovane marchesa di Brinvilliers si invaghisce del torbido Gaudin di Santa-Croce e finisce con l'essere trascinata da lui in un oscuro gioco di morte. L'uomo, infatti, è maestro di veleni e trasmette all'amante tutte le sue arti. In breve la marchesa seminerà vittime tra i propri cari, a cominciare dal marito, il marchese di Brinvilliers. Ispirato alla storia vera di Marie Madeleine Dreux d'Aubray (1630-1676), "L'avvelenatrice" è un viaggio allucinato attraverso la psiche feroce di una delle più spietate serial killer della Storia. Dumas conduce il lettore in questi abissi di terrore e compone un romanzo breve e terribile. Ricostruisce la vicenda attraverso stralci di documenti dell'epoca secondo una struttura che, un secolo e mezzo più tardi, renderà famoso un altro grande maestro del brivido come James Ellroy. In fondo questo piccolo e misconosciuto romanzo è uno dei primi noir della storia>

Inizio dunque la settimana parlandovi di un libro molto particolare che ho letto attirata dalla cover singolare, anzi molto singolare visto che ha attirato così tanto la mia attenzione da non farmi notare il nome dell'autore.
Il libro, pubblicato nel 1841 fa parte della serie Crimes célebres e per stile e forma ricorda molto più una cronaca che un romanzo vero e proprio, almeno se confrontato alle altre opere di Dumas.

L'avvelenatrice è dunque un racconto storico, basato su fatti e persone reali, caratterizzato da uno stile essenziale e un linguaggio non sempre accessibile in cui Dumas ripercorre brevemente la vita della Marchesa di Brinvilliers fino al processo che la portò sul patibolo.
La donna è passata alla storia tanto per la sua vita dissoluta, quanto per i terribili crimini di cui si è macchiata per pura bramosia di denaro. Ella infatti, dopo aver imparato a maneggiare i veleni dal suo amante Godin de Sainte-Croix, li usò per uccidere il padre e i due fratelli al solo scopo di ereditare del denaro. Non contenta provò, senza successo, ad avvelenare anche la sorella, la cognata e altri membri della sua famiglia senza provare il minimo rimorso.
Quando però Sainte-Croix, facendo esperimenti con i veleni, morì, dalla perquisizione delle sue stanze vennero fuori dei documenti compromettenti che collegavano la marchesa all'uomo, ed entrambi ai crimini. La donna fu quindi costretta alla fuga, che però ebbe breve durata perché fu presto trovata e arrestata da un reparto della cavalleria francese.
Sottoposta a torture, la Marchesa finì per confessare ed essere condannata a morte.
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La vicenda narrata ne L'avvelenatrice è dunque molto interessante perché tratta di eventi realmente accaduti, riguardanti una donna che, nonostante il pentimento finale, si è macchiata di crimini terribili. Nonostante tutto però ammetto che questo libro non mi ha conquistata.
Sarà in parte colpa del mio non essere un'amante del genere storico, però ho trovato questo libro lento e poco intrigante. Sebbene il caso avesse tutte le potenzialità per incollare il lettore alle pagine, con me non c'è riuscito a causa soprattutto dello stile poco romanzato, a tratti veramente troppo vicino alla pura cronaca, e di un linguaggio ricercato e prolisso, che ha reso la lettura lenta e poco scorrevole.

Per quanto riguarda i contenuti invece non ho niente da dire. La vita della Marchesa ha senza dubbio un fascino oscuro e alla fine, nonostante tutte le colpe di cui si è macchiata, non ho potuto non provare pena nel vedere l'inumanità delle torture che le sono state imposte.

In definitiva posso dirvi che sia per l'argomento trattato che per il linguaggi usato, L'avvelenatrice non è un libro per tutti, ma che sicuramente può essere apprezzato dagli amanti dei romanzi storici.


2 commenti:

  1. Mi spiace che il libro non ti abbia conquistata! Ammetto la mia ignoranza, perchè prima di trovarlo sul tuo blog non l'avevo mai sentito, ma ora sono curiosissima quindi mi segno il titolo!

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    1. Neanche io lo conoscevo fino a qualche settimana fa. Ci sono incappata per caso e sono rimasta intrigata dalla copertina. Anche la storia non è male, però lo stile per me proprio non ha funzionato, purtroppo.:)

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