Recensione: "Cursed" Thomas Wheeler

Buon pomeriggio Sognatori,
eccomi finalmente con la recensione di Cursed, un fantasy ispirato alle leggende su re Artù e la Spada nella roccia che ha ribaltato quelle che erano le mie aspettative grazie ai molti elementi originali di cui non vedo l'ora di parlarvi. ;)

TITOLO: Cursed
AUTORE: Thomas Wheeler
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 416
Nimue è cresciuta come un'emarginata. Il suo legame profondo con la magia oscura spaventa tutti gli abitanti del villaggio di druidi in cui è cresciuta e lei non desidera altro che partire... Fino a quando la sua gente viene massacrata dai Paladini Rossi e il destino stesso di Nimue cambia per sempre. Incaricata dalla madre morente di riportare un'antica spada a un leggendario stregone, Nimue diviene l'unica speranza del suo popolo. La sua missione non lascia spazio alla vendetta, ma intanto il suo potere cresce e con esso il suo desiderio di rivalsa. Nimue inizia così a far squadra con un affascinante mercenario di nome Artù e con il popolo in fuga dei Fey provenienti da tutto il regno. Lei impugna la spada destinata all'unico vero re, affrontando i paladini e gli eserciti di un tiranno corrotto. Nimue combatte per riunire la sua gente, vendicare la sua famiglia e scoprire cos'ha in serbo per lei il destino. Ma forse la risposta la troverà proprio sul filo di una lama.
Forse una delle prime cose che mi viene in mente nel parlarvi di Cursed è che definirlo un retelling delle leggende su re Artù è fuorviante, visto che nonostante alcuni riferimenti al mito ed ai suoi personaggi, la storia prende da subito una piega inattesa che stravolge qualsiasi aspettativa il lettore possa essersi costruito.

Il primo e più importante elemento di originalità sta senza dubbio nella scelta del protagonista, che non ricade sul giovane Artù come si potrebbe pensare, ma su Nimue, una ragazza del popolo Fatato dotata di un potere che pesa su di lei come una maledizione, tanto che la sua stessa gente la tratta come una reietta. E se il mito ci dava l'immagine di Nimue, ovvero la futura Dama del Lago, come di una creatura eterea e essenzialmente pacifica, qui ci troviamo davanti ad un personaggio di tutt'altra indole. Questa Nimue è forte, tormentata, determinata, potente e a tratti anche cruenta.
Quando il suo villaggio viene attaccato dai Paladini Rossi, un gruppo religioso particolarmente violento, la ragazza assiste alla morte di tutte le persone care, compresa la madre che con le ultime forze le lascia la Spada del Potere, quella che secondo le leggende avrebbe individuato l'unico vero re e che da quel momento intreccia il suo destino a quello della giovane.

Fin dalle prime pagine l''elemento che salta agli occhi è che i personaggi, pur richiamando quelli delle leggende arturiane, se ne discostano in modo piuttosto netto: Artù non è l'eroe che tutti conosciamo, Merlino non è il grande mago che popola l'immaginario comune, e così tutti gli altri: Uther, Morgana, tutti hanno qualcosa che rimanda al mito, ma al contempo ci vengono restituiti in una veste originale e a me questo allontanamento ha intrigato molto.
Tuttavia devo dire che proprio perché l'autore ha scelto di staccarsi dal mito, mi sarebbe piaciuto vedere un maggiore sviluppo dei personaggi, una caratterizzazione, soprattutto psicologica, più curata in modo da dar loro una maggiore tridimensionalità e autonomia rispetto alla loro versione classica.

Oltre alla scelta della protagonista, l'altro aspetto che mi ha intrigato di Cursed è la presenza nella narrazione di richiami ad elementi storici reali che in qualche modo hanno reso più facile figurarsi le atmosfere, rendendo più "familiare" il mondo in cui i personaggi si muovono o i sentimenti che li animano. Ad esempio la caccia spietata dei Paladini Rossi verso gli abitanti del popolo Fatato, con tutta la violenza che l'accompagna, mi ha fatto subito venire in mente l'atteggiamento della Chiesa durante il periodo della Caccia alle Streghe, rendendo facile immaginare lo stato di terrore del popolo fatato o la rabbia violenta di Nimue con tutte le sue conseguenze.

Sempre continuando a parlare degli elementi che distinguono questo romanzo non posso non soffermarmi sullo stile di Thomas Wheeler che è senza dubbio originale, ma al contempo ambiguo. Se infatti da un lato la scelta di un il linguaggio molto semplice e descrittivo farebbe pensare ad un pubblico giovane, la presenza di scene violente e atmosfere cupe suggerirebbe un audience più grande, e questa contrapposizione dà vita ad uno stile inusuale che disorienta il lettore.

Allo stesso modo anche le illustrazioni di Frank Miller mi hanno spiazzato, forse anche a causa della mia scarsa familiarità col mondo dei comics. I tratti duri e spigolosi si sposano bene con il lato dark della storia arricchendola e contribuendo a creare la giusta atmosfera per la lettura, tuttavia non posso dire di averle amate.

Il finale invece non mi ha entusiasmato. Ormai lo sapete bene che non sono una fan dei finali aperti e in questo romanzo Wheeler non arriva ad una conclusione vera e propria. Non c'è un cliffhanger che lasci presagire un seguito e la narrazione è di fatto conclusa, ma rimane quel senso di mancata chiusura che lascia intendere che tutto potrebbe ancora succedere.

In definitiva a chi ama il mito di Artù nella sua veste classica non mi sento di consigliare la lettura di questo libro perché potrebbero non apprezzare il modo in cui i personaggi sono stati stravolti, mentre a tutti gli altri lettori suggerirei di dargli una possibilità in quanto, tra pregi e difetti, Cursed è un romanzo originale che mi ha sorpreso e ho letto con piacere e ringrazio la Mondadori per avermi inviato una copia omaggio dandomi la possibilità di leggerlo.




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