Recensione: "Tanto lui non mi piaceva nemmeno" Claudia Carroll

Sognatori concludiamo la settimana con la recensione di un chick lit.
Quando ho visto questo romanzo sullo scaffale del supermercato ad avermi attratto è stato il prezzo, super super scontato.
Ebbene si sono una persona venale.

La quarta di copertina mi ha stuzzicato e ho pensato che mi andava proprio di leggere un bel chick lit, magari stando a bordo piscina.
E poi non so perché ma il titolo Tanto lui non mi piaceva nemmeno mi ha ispirato simpatia e quindi senza pensarci oltre me lo sono portata a casa.

TITOLO: Tanto lui non mi piaceva nemmeno
AUTORE: Claudia Carroll
EDITORE: Mondadori
PAGINE: 333
PREZZO: € 9,90
Vedere il futuro. È questo il dono speciale che Cassandra possiede fin da piccola. Mai avrebbe immaginato che le sue doti divinatorie sarebbero diventate un vero e proprio lavoro. Invece, dalle prime consulenze alle zie in cerca di lumi sulle loro pene d'amore, all'affidamento di una rubrica su un giornale in qualità di veggente, il passo è stato breve.
Il fatto è che Cassandra è infallibile, i suoi pronostici sono azzeccati al cento per cento, non sbaglia un colpo neppure con le persone che le sono più care, ma non è così brava quando si tratta dei propri affari di cuore. Di conseguenza la sua vita sentimentale è disastrosa, e l¿unica consolazione che le rimane è liquidare i fallimenti con la frase di rito: "Tanto lui non mi piaceva nemmeno". I suoi successi professionali vanno di pari passo con i fiaschi amorosi, fino a quando viene chiamata a lavorare in uno show televisivo dove incontra un fascinoso produttore, e con lui nei paraggi Cassandra non è più in grado di vedere nulla...


Ora quello che mi aspetto da un chick lit non è moltissimo, mi accontento di una storia carina, divertente con quel tocco di romanticismo che non guasta. E in parte Tanto lui non mi piaceva nemmeno è così. Solo in parte, purtroppo.

La trama in sé è carina (anche se non particolarmente originale) e ci racconta le (dis)avventura di Cassandra, ragazza capace di vedere il futuro, che non riesce a predire il proprio e che nella sua vita ha collezionato una serie di relazioni disastrose. Tutto sembra cambiare quando incontra Jack, ma c'è solo un piccolissimo problema lui è il nuovo ragazzo di una delle sue migliori amiche.

Raccontata così, non vi sembra una storia intrigante?
Voglio dire innamorarsi del ragazzo della propria amica e ritrovarsi divisa tra la certezza che quello sia l'uomo giusto e il desiderio di non voler ferire chi amiamo.
Se poi consideriamo la natura dei personaggi, i presupposti per una storia interessante, coinvolgente e si, a tratti anche divertente, c'erano tutti.

Dunque qual è il problema?

Direi che ce ne sono diversi. Prima di tutto i personaggi sono stereotipati, al punto da risultare piatti, privi di un qualsiasi spessore a partire da Cassie, la protagonista, la classica ragazza-della-porta-accanto, per passare poi alle sue amiche che per descriverle bastano le etichette: Jo è l'ecologista radicale, mentre Charlene è la figlia di papà abituata ad avere tutto ciò che vuole.
E se basta questo a descrivere un personaggio...
Discorso a parte va fatto per il principe azzurro della storia che in pratica è stato ridotto ad una comparsa, un personaggio che si vede pochissimo e resta sullo sfondo.
Eppure è di lui che Cassie si innamora, è con lui che esce Charlene e se proprio lui è latitante, allora tutto diventa campato in aria.

Se penso ad altri chick lit costruiti su una relazione (vera o come in questo caso potenziale), l'interazione tra i due partner è centrale. Che si giochi sul corteggiamento o sul contrasto non si può costruire una relazione se uno dei due protagonisti a stento compare, no?!

E per come la vedo io la conseguenza di questa assenza è un appiattimento della trama che di fatto è costruita su un conflitto che è inesistente. Mi spiego.
Cassie è infatuata di Jack, ma lui esce con Charlene e tuttavia sembra ricambiare il suo interesse. Il conflitto su cui si gioca è chiaro, per quanto non originale ,e sicuramente offre infiniti spunti per stuzzicare il lettore.
Però se Jack e Cassie si e no si parlano due volte, quello che rimane sono le riflessioni della protagonista divisa tra lui mi piace e no, non posso perché sta con Charlene. E diciamocelo, quattrocento pagine così sono fin troppe.

Oltrettutto la natura della relazione che lega Jack a Charlene è abbastanza evidente e questo rende il giramento di scatole che ad un certo punto sorge spontaneo più pesante perché è abbastanza ovvio che tutto questo teatrino si basa sul niente.

Ok, se non volete spoiler saltate fino agli asterischi. 

Infatti questa famosa relazione con Charlene è tutta nella testa della ragazza.
Voglio dire sti due sono usciti una mezza volta, ovvero lui l'ha portata a casa quando era ubriaca fradicia senza prendersi neanche mezza libertà.
Dopo di ché non l'ha cercata. Niente inviti, niente telefonate, niente corteggiamento e nonostante questo Charlene già immaginava come chiamare il loro secondo figlio.
Un po' fuori luogo no??

Il poverino ci prova pure a dirle Guarda forse hai frainteso un pelino la natura del nostro rapporto, ma lei, ormai partita con la tangente, non coglie i messaggi e porta beatamente avanti la relazione da sola.
La love story del secolo.

E non fatemi dire quanto sia degradante e patetico il personaggio di Charlene, una donna che non solo è superficiale fino all'inverosimile, ma che come unico obiettivo ha quello di sposarsi entro i trentanni e non importa con chi. Infatti non a caso il primo scemo che le passa sotto mano, lo elegge a uomo della vita e quasi senza sapere come si chiama prenota la chiesa.

Non mi credete? Ecco qui un paio di perle dette da Charlene subito dopo averlo conosciuto.
"Allora, si chiama Jack Hamilton, e per risparmiarti il fastidio... sì, sono innamoratissima!"
[...]Comunque, non sono riuscita ad impedirmi di pensare a come riarredare l'appartamento (di Jack), e in tutta sincerità credo che la soluzione migliore sarebbe che lui si trasferisse da me.
E chi non ha mai pensato di far trasferire a casa propria un uomo conosciuto la notte prima da ubriaca?

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Ma comunque visto che tutto sommato lo stile è gradevole e la lettura scorre veloce, grazie ad un lessico semplice ero disposta a dare tre stelle.
Poi è arrivato il finale e a me sono cascate le braccia (e non solo). :)
Definirlo banale, scontato e frettoloso non basta a rendere l'idea. Nelle ultimissime pagine i problemi presentati durante la narrazione sembrano sparire come per magia, in una forzatura davvero fastidiosa.

Insomma Tanto lui non mi piaceva nemmeno  è un chick lit che poteva dare molto di più e sebbene le mie aspettative non fossero niente di inusuale per questo genere è comunque riuscito a disattenderle.
Delusione totale!!

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