Recensione: "La mia vita da zucchina" di Gilles Paris

Buon Domenica Sognatori!
in questa bella giornata soleggiata, voglio lasciarvi la recensione di un libro dolcissimo che non può non toccarvi il cuore. Quando mi è capitato tra le mani la prima volta è stata la copertina a colpirmi, ma non mi ci sono soffermata più di tanto. Una volta a casa però continuava a tornarmi in mente quel libro e così, Google alla mano, mi sono messa a curiosare e ho capito che dovevo assolutamente leggerlo.

Titolo: La mia vita da zucchina
Autore: Gilles Paris
Editore: Piemme
Pagine: 169
Prezzo: € 16,00 - ebook € 6,99
Età di lettura: 12 anni
Da quando il papà è sparito, il mondo del piccolo Icaro, soprannominato Zucchina, ruota intorno alla mamma, una donna depressa e alcolizzata che vive sul divano del salotto. Un giorno, giocando con una pistola trovata in casa, per sbaglio Icaro fa partire un colpo e la uccide... E la sua vita cambia per sempre. I servizi sociali lo affidano a una casa famiglia, sotto la guida della severa ma giusta signora Papineau, ed è qui che finalmente Icaro scopre che un'altra vita è possibile. Una vita fatta di amici e litigi, di scuola e divertimenti, di problemi e soluzioni, di amore...
La mia vita da zucchina non è il solito romanzo per bambini. La storia infatti inizia con Icaro, soprannominato dalla madre Zucchina, che con l'innocenza dei suoi nove anni ci racconta la sua vita, dal padre che non ha mai conosciuto alla madre che passa le giornate a bere birre sul divano e che a volte diventa violenta.
Triste, solo e abbandonato a se stesso il bambino un giorno trova una pistola con cui decide di giocare, ma qualcosa va storto, parte un colpo e Icaro uccide sua madre.
Messo in un istituto insieme ad altri bambini soli quanto lui, Icaro scopre la dolcezza di avere qualcuno accanto, di amare ed essere amato, ma soprattutto l'importanza dell'amicizia, dell'amore e della famiglia.

Ok, ve lo dico senza troppi peli sulla lingua; è impossibile non innamorarsi del piccolo protagonista, della sua ingenuità, della sua dolcezza, del suo modo di vedere le cose e di raccontarle. Nei suoi occhi non c'è malizia, né dolore, non c'è cattiveria o rabbia. Anche se è troppo piccolo per capire molte delle cose che gli sono successe, non lo è per capire l'enormità di ciò che ha fatto.
Zucchina sa di aver ucciso sa madre, vede il sangue spargersi e sa che senza di lei a lui non rimane nessuno.
Eppure l'ingresso nell'istituto non è la fine, ma è un nuovo inizio. Qui Zucchina conosce altri bambini con cui giocare e confrontarsi, bambini che hanno storie tristi quanto la sua, ma che insieme riescono a rimettere insieme i pezzi dei loro giovani cuori.
Ognuno di quei piccoli personaggi porta con sé un dolore grandissimo, un dolore spesso legato a chi di loro doveva prendersi cura, eppure in questi esseri così minuti c'è una forza enorme, che li spinge a non arrendersi e a continuare a guardare il mondo con speranza.

La voce di Icaro è pulita, come è giusto che sia quella di un bambino di 9 anni, e racconta le cose a modo suo. Con un lessico semplice e frasi molto brevi, l'autore riesce a creare veramente l'illusione di un narratore tanto giovane, con cui è facile empatizzare e che sicuramente è riuscito ad entrarmi nel cuore. Con la sua dolcezza e quel pizzico di sfrontatezza, che lo rende un monello adorabile, Icaro ci racconta una storia che parte in modo molto triste, per poi assumere toni più leggeri e che non disdegna una piccola nota d'amore. ♥

Consigliatissimo!

So che ne è stata fatta anche un film d'animazione che a questo punto sono molto curiosa di vedere!




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