Un libro nel cassetto: Recensione: “Il caffè dei gatti” Anna Sólyom

Eccoci di nuovo qua a parlare di libri e questo mi ha conquistato a prima vista la gattara che è in me.

Ma quanto è carina questa cover?😍

TITOLO: Il caffè dei gatti

AUTORE: Anna Sólyom

EDITORE: Giunti

PAGINE: 147

Immagina di aver perso tutto quello che conta nella vita. Il tuo compagno, il tuo lavoro, persino la città in cui vuoi vivere. È proprio quello che succede a Nagore, che alla soglia dei quarant'anni rientra a Barcellona, dopo aver trascorso dieci anni a Londra lavorando col suo compagno in una galleria d'arte, e si ritrova single e senza il becco di un quattrino.Poco prima di perdere anche il suo appartamento, le viene offerta un'occasione di lavoro del tutto inusuale: cameriera al Neko Café, il nuovo caffè dei gatti, dove non uno, non due, ben sette felini circolano in libertà.
Nagore non ha nessuna esperienza come cameriera, ma Yumi, la padrona del locale, viene dal Giappone e cerca qualcuno che parli bene l'inglese. C'è un unico problema: Nagore è affetta da ailurofobia, la paura dei gatti, ma la sua situazione finanziaria è così brutta che non può permettersi di rifiutare. Peggio di così non potrebbe andare…
Nella torrida estate barcellonese, Nagore si appresta ad affrontare le sue paure e il suo mese di prova al caffè, tra cappuccini con i baffi, ciotole da riempire e affascinanti clienti dai capelli corvini.
E se invece quei felini tanto belli quanto scontrosi nascondessero una grande saggezza?
Non più sette gatti ma sette maestri di vita, pronti a insegnarle come ritrovare equilibrio, concentrazione e positività, come riaprirsi all'amore e vivere felice. Oggi.

Protagonista della storia è Nagore, una donna che alla soglia dei 40 anni si ritrova senza uomo, lavoro e soldi. Disperata si ritrova ad accettare un lavoro al Neko café, un locale in cui le star non sono le bevande servite per allietare i clienti, ma i gatti che si aggirano trai i tavoli. Ci sono Cappuccino, Sort, Figaro, Smokey, Chan, Licor, Sherkhan, Blue, ognuno con un proprio carattere, una propria storia e una lezione da insegnare a Nagore.

Il caffè dei gatti è un libro particolare, così come particolari sono personaggi che lo popolano, umani e felini. C’è Nagore che sembra ferma in un impasse e spinta dal bisogno si ritrova a lavorare in un café popolato da gatti e non sarebbe neanche troppo strano se non odiasse questi animali; c’è Yuma la donna che ha fondato il Neko café (letteralmente café dei gatti) con lo scopo di dare ai gatti abbandonati una seconda possibilità di cercare una casa, ci sono i clienti quelli che capitano per caso e quelli che passano di frequente e poi i maestosi felini.

Attraverso Negore osserviamo gli animali con diffidenza, eppure ogni giorno con maggior rispetto. La donna li osserva, vede come si comportano, come interagiscono e piano piano impara a capirli. Ognuno le lascia un insegnamento, un messaggio che in qualche modo l’aiuteranno a sbloccarsi e riprendere le fila della sua vita.

L’idea è molto carina e ben sviluppata fin dalle prime pagine soprattutto grazie alla scelta di non concatenare gli eventi, ma di accendere i riflettori solo sui momenti più rilevanti senza che questo risulti spiacevole, al contrario contribuisce a mettere in risalto ciò che l’autrice vuole comunicare.

Lo stile narrativo è essenziale, semplice e perfetto per un racconto dalle atmosfere rilassate che parla dei secondi inizi.

Il caffè dei gatti è una storia leggera e scorrevole, ma al contempo piena di messaggi importanti su cui vale la pena soffermarsi a riflettere. Una lettura che vi occuperà poche ore e che consiglio sia agli amanti dei gatti che ai lettori in cerca una storia diversa dal solito.

E se all’inizio del libro vi chiedeste come mai i gatti hanno nove vite? Ecco qui la risposta.