Recensione: "Il Dominio del fuoco" Sabaa Tahir

Buon Pomeriggio Sognatori,
e ben ritrovati nel mio angolino libroso!
Oggi voglio parlarvi di quella che io per mesi ho creduto essere una duologia, salvo poi accorgermi che in realtà si tratta di una serie di volumi (credo siano 4 in totale).
Ero ad una manciata di pagine dalla fine di Una fiamma nella notte, seguito de Il dominio del fuoco, quando ho iniziato a realizzare che la conclusione incombeva e in ballo c'erano ancora troppi nodi da sciogliere perché la storia potesse concludersi lì. E allora è divampata la disperazione che come un incendio si è propagata portando con sé la consapevolezza che questa sarà l'ennesima serie che devo lasciare in sospeso.

Ma veniamo a noi e vediamo di cosa parlano esattamente i primi due volumi della saga della Tahir.

Titolo: Il Dominio del fuoco
Autore: Sabaa Tahir
Editore: Nord Editore
Prezzo:€  16,90 (ebook € 5,99)
Pagine: 422


C'è stato un tempo in cui la sua terra era ricca di arte e di cultura. Laia non può ricordarsene, eppure ha sentito spesso i racconti su come fosse la vita prima che l'Impero trasformasse il mondo in un luogo grigio e dominato dalla tirannia, dove la scrittura è proibita e in cui una parola di troppo può significare la morte. Laia lo sa fin troppo bene, perché i suoi genitori sono caduti vittima di quel regime oppressivo. Da allora, lei ha imparato a tenere segreto l’amore per i libri, a non protestare, a non lamentarsi. Ma la sua esistenza cambia quando suo fratello Darin viene arrestato con l’accusa di tradimento. Per lui, Laia è disposta a tutto, anche a chiedere aiuto ai ribelli, che le propongono un accordo molto pericoloso: libereranno Darin, se lei diventerà una spia infiltrata nell'Accademia, la scuola in cui vengono formati i guerrieri dell'Impero... Da quattordici anni, Elias non conosce una realtà diversa da quella dell'Accademia. Quattordici anni di addestramento durissimo, durante i quali si è distinto per forza, coraggio e abilità. Elias è la promessa su cui l'Impero ripone le proprie speranze. Tuttavia, più aumenta la fiducia degli ufficiali nei suoi confronti, più lui vacilla, divorato dai dubbi. Vuole davvero diventare l'ingranaggio di un meccanismo spietato e senza scrupoli? Il giorno in cui conoscerà Laila, Elias troverà la risposta. E il suo destino sarà segnato.

Come molti romanzi anche la serie de Il Dominio del fuoco ha pregi e difetti. Tra i primi sicuramente figurano i personaggi che secondo me sono ben costruiti ed interessanti. In particolar modo mi è piaciuto Elias il protagonista maschile, caratterizzato dal conflitto tra ciò che dovrebbe diventare, una Maschera fedele all'Impero, e ciò che invece lui desidera essere, un uomo libero. Questa spaccatura lo accompagnerà per gran parte dei due libri e credo che avrà risvolti interessanti nei prossimi volumi.
Laia invece non riserva grandi sorprese e rientra nella tipica protagonista dei fantasy/distopici. Se infatti all'inizio si presenta come una ragazza ingenua ed indifesa, mano a mano che la storia va avanti si trasforma in una specie di Ken Shiro e spaccare il c...o a tutti. ^_^'


Ok, forse sto un po' esagerando, però ci siamo capiti lo stesso, no? XD

Dopo aver perso i genitori da piccola, Laia è stata cresciuta dai nonni inseme al fratello Darin, ma una sera le milizie dell'Impero irrompono perché sospettano che quest'ultimo faccia parte dei ribelli e in pochi attimi la ragazza vede i nonni morire mentre il fratello portato via. Rimasta sola fugge per chiedere aiuto ai ribelli, ma quando li raggiunge trova un gruppo ben diverso da quello che si era immaginata e poco interessato ad aiutarla.
Così per ottenere il loro aiuto Laia stringe un patto con il loro capo e si offre di entrare come schiava all'Accademia, la scuola dove le milizie vengono formate, per fare da spia e sottrarre informazioni importanti.
È così che Laia e Elias si incontrano e tra i due scatta subito qualcosa di forte e di incomprensibile che guiderà entrambi verso sentieri che non avevano considerato.

Detto così sembra tutto molto figo, ma in realtà non lo è. A differenza della maggior parte delle recensioni lette, io ho trovato Il Dominio del fuoco molto lento e davvero poco incalzante. Perfino l'attrazione dai due protagonisti non mi ha coinvolto, nonostante il potenziale di questo legame. Laia e Elias infatti appartengono a due fazioni del tutto incompatibili in quanto la prima fa parte dei Dotti il popolo conquistato dall'Impero e adesso ridotto in miseria e schiavitù, mentre il secondo è una Maschera, ovvero una delle figure centrali delle forze armate.
Inoltre c'è il tentativo di costruire una specie di conflitto dovuto al fatto che entrambi i protagonisti provano al contempo attrazione per altre persone che sarebbe più "giuste" per loro, però questo aspetto non viene sviluppato abbastanza da creare nel lettore una tensione e un'incertezza tale da stimolare la curiosità e la voglia di sapere cosa sceglieranno i personaggi. 
Ne Una fiamma nella notte la situazione non migliora, sebbene Elias e Laia si avvicinino molto alla storia manca la risonanza emotiva tipica di una rapporto così travagliato. Ad eccezione dell'attrazione infatti i sentimenti e le emozioni che generalmente mi sarei aspettata da una relazione proibita e difficile a cui entrambi si oppongono almeno razionalmente vengono espressi in modo solo  superficiale. Non c'è conflitto, confusione, colpa o tutta la tavolazza di stati d'animo che i due ragazzi dovrebbero provare.
Un esempio di questo aspetto lo si vede nel secondo libro quando Laia, dopo aver subito un pesante tradimento da una persona a cui si è legata tantissimo, non batte ciglio. È perplessa, delusa, sorpresa, ma considerato il tipo di legame che aveva instaurato e il tipo di tradimento, mi sarei aspetta che ne rimanesse sconvolta o almeno ferita. Voglio dire ci sono rimasta male io che leggevo, come può lei farsi scivolare tutto addosso?

Tutto questo è ancora più pesante se si considera che la narrazione avviene in prima persona. Questa infatti è l'altra cosa che non mi è piaciuta molto, ovvero la scelta del narratore, o meglio la scelta di usare diversi punti di vista (i due dei protagonisti nel primo volume, a cui se ne aggiunge un altro nel secondo).
Considerando che ne Il Dominio del fuoco le storie di Elias e Laia rimangono separate per un bel po' e anche dopo l'incontro continuano a scorrere su binari paralleli, ho trovato la scelta del narratore multiplo poco funzionale, caotica e meccanica visto che i due punti di vista si alternano in modo imprescindibile.
In più il fatto che ne Una fiamma nella notte si sia dovuto aggiungere un altro narratore per poter sviluppare le varie vicende ha rafforzato la mia convinzione che una voce esterna capace di seguire tutti i personaggi sarebbe stata più appropriata.

Nonostante tutto la lettura è stata molto rapida e gradevole, la trama scorre velocemente, soprattutto nel secondo volume dove la situazione di Elias prende una piega inaspettata ed interessante che sono sicura riserverà ancora qualche sorpresa.
Quindi nonostante un mondo ben delineato, uno stile semplice e scorrevole ed una trama interessante dove i misteri non fanno che infittirsi lasciando il lettore con tante domande, non posso dire che questi primi due volumi mi abbiano fatta impazzire. Considerando l'entusiasmo che circonda questi titoli e la grande curiosità con cui mi ci sono avvicinata, entrambi i romanzi sono stati molto al di sotto delle mie aspettative e adesso non so se una volta usciti continuerò a leggere i restanti volumi.



6 commenti:

  1. Ciao Alisya, ti ho nominata qui https://langolodiariel.blogspot.it/2018/04/my-world-award.html :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille Ariel! Vado subito a dare un'occhiata!!! ^_^

      Elimina
  2. Ciao! Io a differenza tua apprezzo il cambio pov di questi libri, e nel secondo l'aggiunta del terzo narratore era dovuta secondo me. Però sono rimasta delusa, perchè se nel primo c'era una distopia di fondo nel secondo si è totalmente persa per seguire una vena più fantasy. E non mi è piaciuto tanto Elias, l'ho amato nel primo, ma poi si comporta in modo... non coerente. Per cui io sono partita con grandi aspettative dopo il primo libro, ma mi son arenata e non so se andrò avanti XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già ti capisco anche se da una parte mi dispiacerebbe non sapere come andrà a finire. :P

      Elimina
  3. Uffa... mi ispirava molto!!! Chissà se lo leggerò :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche a me. Giuro che ero partita convintissima! :(

      Elimina