Dracula: Capitolo 7

Eccomi di nuovo qua con un altro capitolo tratto da Dracula di Stroker. Come sempre ve lo racconto con grande ironia sperando di riuscire a strapparvi almeno un sorriso.
Sto cercando di essere più costante nell'aggiornare questa rubrica, ma riassumere questi capitoli non è semplice. Tra i salti temporali e il fatto he ogni cap è composto da lettere o parti del diario dei vari personaggi, è difficile fare un discorso coerente, ma spero di esserci riuscita.
Preparatevi perché oggi conosceremo un nuovo personaggio e vi dico solo che l'ho adorato. O meglio ho adorato chi gli ha prestato la voce perché lo ha caratterizzato in un modo unico. L'accento, la cadenza, l'intonazione... giuro che è qualcosa di unico e spassoso, ma andiamo con ordine.

Riprendiamo da dove ci eravamo interrotti.
A narrare è Mina e siamo al 19 di Agosto. In sottofondo c'è una musichetta allegra (ve lo dico giusto per rendervi partecipe del contesto), infatti la ragazza è felice perché finalmente ha avuto notizie di Jonathan.
No, non è scappato e no, purtroppo non è nemmeno morto, ma il poveretto è stato male, così Mina riparte per  riportarlo a casa. Perché se aspetta lui, visto quanto ci ha messo a scappare dal castello, potrebbe essere morta di vecchiaia prima di rivederlo.
Scopriamo quindi che la lettera è stata scritta da suor Agata dell'ospedale San Giuseppe e Maria di Budapest perché Jonathan è così debole da non riuscire a tenere la penna in mano.
Ma cosa sarà successo al nostro povero eroe? Si è fatto male nella rocambolesca fuga in pieno stile Spiderman? No, a quanto pare è stato colpito da una violenta febbre cerebrale e per questo è in cura da sei settimane.
Jo' stai tranquillo che di danni cerebrali non ne puoi riportare visto che ti manca la materia prima.
La suora inoltre informa Mina che Jonathan ha subito un grande shock (ma va?!) e che nel delirio parlava di cose spaventose come lupi, sangue e demoni.
Insomma due cosucce da niente.



Ma neanche il tempo di appassionarci alla sorte del nostro beneamato protagonista che torniamo al diario del dottor John Seward che ci racconta di uno strano cambiamento avvenuto in Renfield, si insomma il paziente che si mangiava gli uccellini, ve lo ricordate, no?
Intorno alla mezzanotte l'uomo ha iniziato ad annusare attorno come un cane e cosa poteva mai cercare, tartufi? Be' un piccolo indizio lo fornisce il fatto che continui a ripetere che il Maestro è vicino ed io dubito che si riferisse al Caro Maestro interpretato da Columbro (si mi rendo conto che in pochi sapranno di cosa parlo).


Poi di colpo all'alba si calma.
Quella notte all'improvviso il dottor Seward viene avvisato che Renfield è evaso. Si perché ovviamente non è che uno psicopatico che si mangia gli uccellini vivi venga controllato a vista o sedato così tanto da lasciarlo semi cosciente a vita. Nooo figurarsi.
Il dottore e gli infermieri, usciti di corsa a cercarlo, lo vedono mentre sta scavalcado il muro che separe il manicomio dal terreno della vecchia casa abbandonata con cui confina, e lo ritrovano appiccicato, come una manina gommosa, all'uscio di una vecchia cappella mentre dice frasi senza senso del tipo "Sono qui ai tuoi ordini Maestro. Sono il tuo schiavo e tu non potrai non ricompensarmi perché ti sarò fedele."
Scusa tanto doc, ma quale parte di questa frase ti pare priva di senso? No perché a me sembra un discorso compiuto e dal significato piuttosto inquietante. Ma siccome anche il dottore non brilla per sagacia, li etichetta come deliri e li ignora. E così a naso direi che poi te ne pentirai... ma andiamo avanti.
Riacciuffato Renfield questo si dibatte come una furia, con una forza selvaggia che lo fa assomigliare più ad una bestia che ad un uomo. Così tanto per stare sicuri gli mettono la camicia di forza e lo incatenano alla porta della cella imbottita.
Oh finalmente! Alla buon'ora.
La parola quindi torna a Mina che nello stesso giorno scrive a Lucy informandola di aver raggiunto John e di averlo trovato magro e pallido, ma soprattutto privo di ogni ricordo su cosa gli sia accaduto (no figlia mia, non è il trauma ma l'assenza di neuroni in grado di fare sinapsi). Però già che c'è e che Jonathan non è proprio in grado di intendere e di volere (si, insomma più del solito), ne approfitta e se lo sposa nella cappella dell'ospedale.
Be' com'è il detto? Chi si assomiglia si piglia. E se tanto mi da tanto, c'è poco da stare allegri.
Infatti, con un discorso che sfida ogni logica umana, Mina, come regalo di nozze, prende il diario di Jonathan (dove ha scritto tutto sul conte alla faccia dell'amnesia), lo avvolge in una bella carta bianca e gli mette uno sgargiante fiocco promettendolo di non aprilo mai, come lui le ha chiesto di fare a meno che non ci sia di mezzo la sua vita.
Ora qui ci sono talmente tante cose che non vanno che non so da dove iniziare. Primo se non ti ricordi quello che è successo come fai a sapere cosa c'è scritto nel diario Jo'?
Secondo: Ma che razza di regalo di nozze è? Incartare qualcosa che poi oltrettutto non può assolutamente essere aperto.
Terzo: Perché, perché dico io non lo fa leggere a mezzo mondo? Che senso ha far finta che non sia successo niente? Che c'è dare modo a mezza Europa di prepararsi ti faceva schifo?
Quarto: Ci sarebbe da fargli notare che far promettere di non aprire il diario a meno che non ci sia di mezzo la sua vita stando mezzo morto in un letto di ospedale è una prova di rara sagacia e coerenza.
Ma Mina ovviamente non batte ciglio.



Come ho detto: chi si assomiglia si piglia.
A questi due cervelli sopraffini se ne aggiunge un terzo che non ha niente da invidiar loro. Infatti il 30 Agosto Mina riceve una lettera da Lucy dove si congratula per le nozze (si una cosa tipo meglio a te che a me) e poi tutta allegra la informa che non è più sonnambula. Come lo sa? Ecco, più o meno così
"Ritengo di non essermi mossa dal letto da una settimana a questa parte" Si perché è risaputo che i sonnambuli sono la fonte più affidabile per testimoniare la propria condizione. Ma c'è di peggio, purtroppo.
Lucy infatti butta lì un "Arthur dice che ingrasso" frase che da mondo è mondo ha la capacità di trasformare anche la più pacata delle fanciulle in una furia scatenata e assetata di sangue.


Arthur dice che ingrasso?! Arthur deve stare attento che non gli faccio trovare la testa di un cavallo nel letto. Ma lei no, lei è felice e lo ama più che mai (altra prova inconfutabile che il libro è scritto da un uomo) e poi informa Mina che si sposeranno il 28 Settembre.
Che culo!
Torniamo qualche giorno indietro con il diario del dottor Seward che si interessa sempre più al caso di Renfield. Ma non si poteva trovare un passatempo meno morboso tipo che so il macramè?
Dopo la tentata fuga l'uomo è stato violento senza un attimo di tregua, poi una sera si è calmato e per tre giorni è stato aggressivo di giorno per poi calmarsi quando sorgeva la luna. Quando si dice essere lunatici...
Quella notte però Renfield prova nuovamente la fuga. Ma non doveva essere incatenato da qualche parte? No, perché se lo avete slegato, oltretutto dopo che è stato violento a intermittenza per tre giorni, la camicia di forza serve a voi.
Come l'altra volta lo ritrovano appicciato alla porta della cappella come una mosca sulla carta moschicida. Di nuovo sbraita come un pazzo mentre lo riportano al manicomio per poi calmarsi di botto alla vista di un grosso pipistrello.
Chissà perché. E non è che voglio sottolineare che pur apprendendo questa curiosa reazione attraverso il diario del dottore (che quindi la nota e se la appunta) nessuno sembra farci caso. Ma vabbè ormai non mi scandalizzo più.
Sempre antecedente alla lettera di Lucy a Mina c'è un estratto dal diario della ragazza, in cui confessa, alla faccia di quello che ha scritto all'amica, di essere enormemente infelice. Evviva i miglioramenti! Lucy infatti rivela di essere tormentata da un incubo dove tutto è buio e orribile e che al risveglio (e figlia mia ringrazia che ancora ti svegli) è debole, pallida ed inoltre le fa male la gola. Che sia il raffreddore o forse i due forellini che ha sul collo, ma di cui nessuno sembra curarsi?
Ma per adesso non ci è dato saperlo, però io una mezza idea me la sarei fatta.
Il 02 settembre leggiamo una lettera del dottore John Seward ad Arthur.
Se non avete capito ve lo rispiego, il dottore, che neanche quindici giorni prima si è dichiarato a Lucy rimanendo devastato dal suo rifiuto, scrive all'attuale fidanzato Arthur iniziando la lettera con Caro vecchio amico.
Eh???
Ma come infamone prima ci provi con la donna del tuo amico e poi gli scrivi come non sia successo nulla? Qui c'è qualcosa che non va. Vabbè che in amicizia è bello condividere, ma non staremo esagerando?
E poi quanti uomini conoscete che scriverebbero così all'uomo che ha soffiato loro la donna che vogliono sposare?
Mah... e poi sono le donne quelle complicate.
La lettera ovviamente riguarda la salute di Lucy e Seward informa "l'amico" che la ragazza non è malata, pur riscontrando una carenza di sangue e, non trovando cause organiche, teme che la natura del problema sia psicologico.


Complimentoni John.  Ora mi spieghi però quale sarebbe questo disturbo mentale? No perché sono curiosa. Ma poi che fine hanno fatto quei due forellini sul collo che Mina ha definito smangiucchiati? Non è che possono essere quelli la causa della perdita di sangue, vero?

Che poi non è nemmeno colpa di John, poverino. Ma che diagnosi poteva tirar fuori uno che dirige un manicomio. È risaputo che ognuno tira l'acqua al suo mulino, per cui se vai da un cardiologo ti dirà che il problema è il cuore, se vai da un neurologo ti dirà che c'è qualcosa al cervello e ovviamente se vai da uno psichiatra come poteva finire?
Per fortuna John ne fa  una giusta e scrive al suo mentore, Van Helsing, esperto di malattie misteriose.
Ed io ve lo dico fin da ora. Io amo Van Helsing, potrei ascoltarlo per ore. Ogni volta che apre bocca mi fa morire da ridere!
Ma torniamo agli aggiornamenti di Seward. Van Helsing è arrivato e ripartito e, alla faccia del Lucy non ha nessuna malattia, dopo aver visitato la ragazza è apparso molto preoccupato, concordando sulla cospicua perdita di sangue. Ora Van non lo dice, ma è ovvio che la causa psicologica non l'ha neanche considerata e infatti John si è guardato bene dall'aprir bocca o rischiava anche di prendere due ceffoni.
Comunque il professore lo prega di tenerlo aggiornato mentre lui torna a casa a riflettere perché farlo lì sul posto è poco comodo. E preparatevi fin d'ora perché questo si diverte a fare su e giù per l'Europa manco c'avesse il teletrasporto di star Trek.
Il 04 settembre il dottore, attraverso il suo diario, ci dà le ultime news sul nostro paziente zoofago preferito raccontando come alle 17h si sia messo ad acchiappare mosche per mangiarle annotandone il numero sullo stipite della porta. Che dite starà contando le calorie?
Sembrava molto felice e con tono sommesso gli chiede di tornare in camera sua e di riavere il taccuino e cosa fa John? Chiude a due mandate la porta e ci si fa una risata sopra? No, il genio lo accontenta perché tanto non è che Renfield sia aggressivo, pericoloso e incline alla fuga.
Per dimostrare inoltre di avere il pugno di ferro lo rimanda in camera avendo cura di fargli trovare la finestra aperta. A questo punto dagli anche una scala e aiutalo a scavalcare, no?
La pagina del diario termina con la considerazione del dottore "Quanto mi piacerebbe sondarne al mente."
No John, quanto piacerebbe a noi sondare la tua per vedere cosa c'è dentro.


Il capitolo si concluse con un telegramma di Seward a Van Helsing
Terribile peggioramento. Stop. Venite subito senza perdere un istante. Stop. Attendo vostra venuta per telegrafare ad Arthur. Stop.
 E meno male che era tutto nella sua testa. John fammi un favore se dovessi sentirmi male e tu fossi nei paraggi, tira dritto. Ti prego!

6 commenti:

  1. Ciao Alisya, è sempre divertente leggere questi resoconti, non sapevo che la storia di Dracula fosse così complessa :-)

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    1. Ciao Ariel! Neanche io mi immaginavo una struttura narrativa così complessa, però almeno dà la possibilità di seguire tutti i punti di vista e, almeno con l'audiolibro, ti assicuro che il risultato è sensazionale.

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  2. Mi hai strappato un grande sorriso... Mi piace molto questo tuo modo di raccontarci la storia :)

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    1. Grazie mille! Sono felice che ti sia piaciuto, spero che continuerai a seguire anche i prossimi sviluppi! :)

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  3. Mi sono imbattuta casualmente nel tuo blog. In alcuni punti apprezzo molto la tua verve comica, in altri però i tuoi commenti sembrano fatti col solo scopo di ridicolizzare un libro che, guarda caso, è un grande classico. Ad esempio il tuo commento sul fatto che un uomo non possa definirsi amico di un altro che "gli ha soffiato la ragazza" non tiene evidentemente conto del contesto storico in cui l'opera è stata scritta, quando vigeva un certo codice di comportamento e di rispetto tra signori. Stai commentando un libro di fine XIX secolo con l'ottica di una persona che vive e ragiona alla maniera del XXI secolo.

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    1. Ciao!
      Prima di tutto grazie per esserti fermata, aver letto ed aver commentato. Mi fa sempre piacere avere l'opportunità di confrontarmi con gli altri. :)

      Quattro anni fa, quando ho introdotto questa rubrica, ho parlato del valore del romanzo originale, delle leggende e delle opere da cui Stroker ha preso ispirazione e di come il suo romanzo si possa considerare il capostipite del genere gotico, per cui ti assicuro che sono consapevole dell'importanza di questo classico e non era mia intenzione ridicolizzarlo o sminuirlo. Nello stesso post infatti spiegavo anche qual'era il mio scopo nel portare avanti questo progetto.
      La mia rubrica non nasce come un commento a "Dracula", ne' vuole esserne una recensione o un'analisi, ma nasce con lo scopo di raccontare questo classico con un'ottica completamente diversa. Alle atmosfere cupe e spaventose dell'originale ho voluto contrapporre un tono scherzoso, sarcastico ed ironico ed un punto di vista con cui volutamente esaspero certi aspetti. Il registro scelto non è frutto della leggerezza, della sbadataggine o della mancanza di rispetto, ma è il risultato di una precisa scelta stilistica legata ad un progetto, che però capisco possa non piacere a tutti.

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