Recensione: "Sanditon" Jane Austen


Ben tornati Sognatori!
Oggi sono alle prese con una recensione difficile perché voglio parlarvi di Sanditon l'ultimo romanzo di Jane Austen, quello che purtroppo la scrittrice non riuscì mai a finire di scrivere.
Leggere un libro incompiuto è strano e parlarne è molto difficile. Ho letto libri che all'inizio avevo detestato e che alla fine mi sono rimasti nel cuore, dunque come si fa ad esprimersi su una storia di cui non abbiamo altro che un inizio promettente?


TITOLO: Sanditon
AUTORE: Jane Austen
EDITORE: Newton Compton
PAGINE: 120
Trasformare la tranquilla cittadina di Sanditon in una stazione balneare alla moda: è questo il sogno di Mr Parker, imprenditore entusiasta e determinato. Charlotte, figlia di un proprietario terriero della zona, è l’eroina di questo romanzo: è tentata dall’idea di Mr Parker ma al tempo stesso comprende le ragioni del padre, restio al grande cambiamento. Sidney Parker è invece il personaggio maschile positivo, interessato al nuovo ma senza l’eccesso caricaturale del fratello. Sarà lui l’uomo giusto per Charlotte? Il manoscritto di Sanditon fu abbandonato da Jane Austen il 18 marzo 1817, esattamente quattro mesi prima della morte. Era già malata da un anno, ma questo testo non reca tracce di dolore o pessimismo e, sebbene incompiuto, è un chiaro frutto del genio comico che da sempre attraversa la sua vena narrativa.


Parlare di un'opera incompiuta è come cercare di indovinare che sapore avrà una torta solo dai primi tre ingredienti. Magari sono promettenti, magari ci fanno storcere il naso, ma di certo non ci dicono abbastanza sul sapore che per certo il dolce avrà alla fine.
Con Sanditon è lo stesso. Leggere queste poche pagine ti fa venire l'acquolina, ti riempie la testa di promesse di ciò che potrebbe o non potrebbe accadere, del ruolo che potrebbero o non potrebbero avere i  personaggi, ma alla fine non ci dice niente sul libro che la malattia ha impedito alla Austen di ultimare.

I problemi nel parlarvi di Sanditon iniziano subito perché come si fa a descrivere la trama di un libro incompiuto, l'evoluzione di una storia che non si dipana molto oltre il suo inizio?
Parliamo di ciò che sappiamo.
Sanditon deve il suo titolo (non scelto dalla Austen che lasciò il manoscritto senza nome) al paese attorno a cui gira l'intera vicenda, ovvero la piccola località nel Sassex in cui Mr Parker, uno dei personaggi che ci vengono presentati, ha investito con l'intento di farne una rinomata località di villeggiatura ricavandone così una piccola fortuna. A darci una visione più realistica della località è però la protagonista della storia, Charlotte, una ragazza umile, gentile e con la testa sulle spalle.
Se infatti da un lato Mr Parker adotta uno stile "da promotore turistico", sempre attento a cantare le lodi della sua Sanditon, che ha l'aria migliore, le viste migliori, i negozi migliori, perfino la posizione migliore, Charlotte ci mostra le cose per come stanno facendoci vedere la località per ciò che è, ovvero una semplice e quasi deserta località balneare.  La stessa contrapposizione la si ha con i personaggi, con Mr Parker intento a cantare le lodi di tutti i personaggi più prestigiosi di Sanditon e Charlotte che ce ne svela la vera natura.

Purtroppo la storia si interrompe prima di entrare nel vivo, anzi quando le cose iniziano a farsi interessanti. Nell'ultimo capitolo infatti fa la sua comparsa Sydney Parker, fratello di Mr Parker, che per quel poco che ci viene presentato appare come un uomo meno sciocco e sopra le righe del fratello, che probabilmente sarebbe stato il "Mr Darcy" della nostra Charlotte.

Quello che sicuramente Sanditon offre è la possibilità di vedere il modo in cui lo stile della Austen si è evoluto nel tempo. Basta confrontare Ragione e sentimento con Persuasione per vedere la differenza nello stile e nella costruzione delle protagoniste e ciò, insieme a quel che sappiamo della nuova eroina, basta a farci capire che Charlotte si preannunciava come una figura femminile interessante, da scoprire in tutte le sue sfumature.
Interessante è anche il cambio di location (si uso un termine inglese perché fa cool >_<), infatti a differenza delle altre opere sullo sfondo della vicenda non si trova la campagna inglese, ma un luogo di villeggiatura.
Altra cosa che salta all'occhio è la centralità del tema della malattia, anche nelle sfumature più assurde ed ironiche. Sanditon viene presentata come una località-panacea per tutti i mali, i personaggi fanno continui accenni a questo argomento, ad esempio si auspica l'arrivo di una ricca e malaticcia ereditiera per favorire un matrimonio di convenienza, o Miss Denham butta qua e là l'offerta del latte della sua asina come cura (un po' per tutto) o ancora l'ipocondria delle sorelle Parker che non fanno che parlare di malattie vere o immaginarie.
Se questo tema avrebbe poi avuto una qualche importanza nella storia non è dato saperlo, ma certo viene da pensare che ci possa essere stata l'influenza della malattia che nel luglio del 1817 portò via la Austen.

La sensazione che ho avuto leggendo Sanditon è che ci siamo persi qualcosa, perché si percepisce nel poco che abbiamo il potenziale di ciò che sarebbe potuto essere. E qui sta il talento della Austen nel riuscire a suscitare delle emozioni in poco più di 100 pagine,  cento pagine che a lei sono bastate non solo per delineare i personaggi come Mr Parker con il suo entusiasmo caricaturale o le ipocondriache Diana e Susan Parker che sembrano aver fatto dell'attribuirsi ogni sorta di malanno un piacevole passatempo. Ma c'è anche Mrs Denham, la gran dama del paese, per non parlare della storia clandestina tra Clara ed Edward....
Insomma in poche decine di pagine la Austen abbozza situazioni, personaggi e contesti abbastanza stuzzicanti da farti venire la voglia di saperne di più e da far sentire ancora di più la perdita quando bruscamente arriva alla fine.

2 commenti:

  1. Ciao Alisya, non conosco questo romanzo della Austen (di lei ho letto solo "Orgoglio e pregiudizio"; "Emma" e "Lady Susan") ma capisco la frustrazione di un romanzo incompleto, soprattutto se le basi sono buone...

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    1. Ciao! ♥
      Anche io l'ho letto solo adesso per la prima volta. Sapendo che era un'opera incompiuta ho rimandato la lettura per un bel po', tuttavia nonostante tutto non mi pento di aver fatto questa lettura :)

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