Audiolibri: promossi o bocciati?

In questo periodo di quarantena per alleviare la noia mi sono ritrovata a fare di tutto. Ho pulito tutto il pulibile, ho cucinato (e mangiato aihmè) tutto il cucinabile, ho imbiancato tutto l'imbiancabile.
Per farvi capire cosa sono arrivata a fare, vi basti sapere che in una delle sessioni di pulizia ho trovato anche uno di quei disegni che si dipingono seguendo i numeri, regalato da Dio-solo-sa quale parente secoli fa che avevo dimenticato in soffitta, l'equivalente fisico del mio inconscio, perché chiunque abbia mai provato a farne uno, soprattutto se di piccole dimensioni, sa che è pura follia (ma è anche estremamente rilassante, motivo per cui me ne devono arrivare altri 3)!
Si, sono una persona coerente! :)

In genere quando faccio cose che non richiedono grandi livelli di concentrazione, mi piace avere in sottofondo "qualcosa" a farmi compagnia (molto spesso la tv). Poi un giorno mi sono detta perché non provare un audiolibro?



Se mi seguite sapete che il mio rapporto con gli audiolibri non è dei migliori. Negli ultimi anni ho provato in più occasioni ad apprezzarli senza troppo successo. Il punto è che o mi annoiavo a morte e quindi finivo con pensare ad altro, o veniva fuori che ciò che stavo ascoltando non era la versione integrale del libro, è leggere/ascoltare la versione riassunta per me non ha senso.

Sarà stato l'effetto quarantena mai nei giorni scorsi mi sentivo positiva, si sa che la terza volta è sempre quella buona. E poi c'erano due audiolibri che morivo dalla voglia di ascoltare; primo Orgoglio e pregiudizio letto da Paola Cortellesi di cui mi sono innamorata all'istante quando l'ho vista su MLOL (purtroppo non è disponibile nella mia biblioteca, mannaggina) e secondo la serie di Harry Potter letta da Francesco Pannofino (ho intenzione di recensire entrambi, la butto lì solo a titolo informativo ^_^)

E sti ca..., direte voi, ti accontenti di poco, ve'.
Che vi devo dire, stavolta ho puntato in alto. Se neanche loro mi convincevano avrei accantonato la questione per sempre.

Così, approfittando del mese di prova gratuita di Audible (che no, non sponsorizza il post perché Amazon ignora beatamente la mia esistenza) mi sono tuffata in questa nuova esperienza e finalmente credo di avere le idee più chiare sulla questione audiolibri.

Dopo quasi trenta giorni ecco dunque le mie riflessioni a riguardo.

Confrontarsi con un formato nuovo come quello dell'audiolibro richiede un periodo di apprendimento, perché l'esperienza con cui ci si confronta è assai diversa da quella della lettura classica ed è influenzato da un sacco di fattori che nella lettura non sempre hanno peso.

Primo: il tempo. L'audiolibro richiede molto tempo, perché il ritmo della lettura è scandito da altri. Faccio un esempio. Orgoglio e Pregiudizio dura 12h e 23 minuti e anche se non l'ho cronometrato sono abbastanza sicura che nel leggerlo in modo classico ho impiegato molto meno tempo.
Quando leggo non ho sempre lo stesso ritmo. Se il libro mi prende, la storia incalza divoro una pagina dopo l'altra, mentre con un narratore esterno non puoi farlo devi sottostare al suo ritmo e non puoi accelerare o barare.
Questo può essere sia un pro che un contro, perché da un lato così si ha modo di assaporare meglio frasi, espressioni, persino dialoghi, magari letti superficialmente per la fretta di arrivare alla parte che ci interessa, dall'altro se si incappa in un libro noioso, perdere la concentrazione è un attimo.

Secondo: la concentrazione. Per ascoltare un audiolibro bisogna restare sempre concentrati.
E vabbe' stica... direte voi, anche per leggere un libro bisogna essere concentrati o altrimenti non ci capisci una cippa.
Si, verissimo. Il problema è che con l'audiolibro distrarsi è facile. Basta che scatti un pensiero che la narrazione finisce in sottofondo e anche se si tratta di pochi attimi, sono attimi in cui il narratore è andato avanti, ha letto frasi e per quanto uno non perda il filo della trama, qualcosa è andato indubbiamente perso. E se capita di distrarsi nel momento sbagliato, toccherà tornare indietro e interrompere l'ascolto per tornare indietro è sempre noioso.
Vi faccio un esempio. Stavo ascoltando Harry Potter e la camera dei Segreti quando mi cade l'occhio su l'orologio. Era mezzogiorno e mezzo ed io non avevo ancora iniziato a preparare il pranzo.
Ecco, nel tempo in cui ho elaborato questo pensiero, Pannofino ha continuato la lettura. Niente di grave, per carità, ma basta poco per distrarsi senza neanche rendersene conto e fermare la riproduzioe è molto meno automatico che smettere di leggere.

Terzo: il contesto. Questa è la differenza più grande e per me la più importante. Quando leggo un libro ovviamente non faccio altro. Me ne sto sdraiata a letto o seduta in poltrona e leggo il mio bel romanzo. Punto. Finito.
Con l'audiolibro è l'esatto opposto. Stare seduta sentendo qualcuno raccontarti una storia è bello, ma per me non è fattibile a lungo. Per farvi un esempio quando ho iniziato Orgoglio e pregiudizio l'ho ascoltato per sette ore filate e non avrei potuto stare tutto quel tempo con le mani in mano.
Con l'audiolibro trovo molto più funzionale fare cose senza pensare, o meglio che non richiedano molta concentrazione come pulire, cucinare o dipingere e nel contempo farmi accompagnare lontano dalla voce del narratore.

Quarto: il momento. Per quanto io riesca a leggere praticamente ovunque, uno dei momenti che dedico di più alla lettura è la sera prima di andare a letto (motivo per cui spesso e volentieri se il libro mi prende mi ritrovo a fare nottata).
Con l'audiolibro posso ascoltare dove e quanto volete, ma farlo a letto prima di andare a dormire no. C'ho provato, due volte e cullata dalla voce calma e cadenzata del narratore mi sono rilassata al punto che mi sono addormentata e non perché il libro fosse noioso o il narratore poco abile, ma semplicemente la voce nelle orecchie mi ha cullato fino a farmi portarmi nel mondo dei sogni.

Quinto: il narratore. Ovvio che questo è un fattore che nel libro non ha importanza. Chi legge siamo noi, quindi c'è poco da mercanteggiare, ma nell'audiolibro ritrovarsi con una voce piuttosto che un'altra fa tutta la differenza del mondo.
La scelta dei libri della Cortellesi e di Pannofino non è stata casuale, diciamo che con loro ho giocato sul sicuro. Sono due bravissimi attori e il cui talento viene dimostrato anche in questo contesto.
Il narratore è fondamentale perché la sua voce vi accompagnerà per molte ore (considerate che la durata media dei libri ascoltati è sulle 12 ore). Sarà la sua intonazione, il suo ritmo, la sua cadenza, il modo in cui sottolineerà certe espressioni, con cui caratterizzerà i personaggi  che porteranno la storia in vita, regalandovi un'esperienza del tutto nuova che vi coinvolgerà in modi nuovi. Per questo anche il migliore dei romanzi letto da qualcuno che non ci piace sarà un'esperienza da dimenticare.

Quinto: il libro. Qui un'altra ovvietà. Se vi state approcciando a questo formato per la prima volta evitate libri che non sono nelle vostre corde. Ascoltare un testo che vi annoia o che non vi piace, sarà un'incentivo a far volare la vostra attenzione verso lidi più belli.
Questo è sicuramente stato il mio errore le volte passate. Uno tra i primi audiolibri che ho ascoltato anni fa è stato Il corvo di Poe e l'ho odiato. Ho fatto una fatica assurda a seguire la lettura per quanto questa durasse pochi minuti. E ora capisco l'errore. Buttarsi su un'esperienza nuova con un genere che non è nemmeno lontanamente tra i miei preferiti è stata un'idea orrenda.
Per questo stavolta ho voluto affidarmi a titoli che amo per iniziare, così ho potuto prendere confidenza con il formato, capire cosa andava bene e cosa proprio non funzionava e sulla base di queste informazioni ho potuto buttarmi su romanzi meno familiari.
Però, diciamocelo chiaramente, non vi aspettate il miracolo. Se un libro non vi piace, non vi piace, indipendentemente dalla bravura del narratore o dal formato in cui lo affrontate.

Quindi in definitiva cosa penso degli audiolibri?

Be' penso che non possono sostituire la lettura, ma la possono affiancare. Ascoltare un audiolibro regala un'esperienza assai diversa, a cui forse manca l'intimità che solo il rapporto con un libro può dare, ma che arricchisce la lettura di tante sfumature non sperimentabili in solitaria.
Così come la lettura, anche l'ascolto è un'esperienza personale ed ognuno deve trovare il proprio modo di farlo, perché sicuramente ciò che io vi ho detto sopra per alcuni non varrà. Ci sono persone che ascoltano tranquillamente l'audiolibro la sera a letto, e altri che quando si dedicano all'ascolto preferiscono non fare altro se non starsene tranquilli seduti a rilassarsi.
La verità è che non c'è un modo giusto o un modo sbagliato per farlo. L'unico consiglio che mi sento di darvi se siete al primo ascolto è di iniziare con un libro che conoscete, una "rilettura" per così dire che vi aiuterà a prendere le misure con questa nuova esperienza e al contempo vi farà riscoprire qualcosa che già amate.

Mentre scrivevo mi è poi venuto in mente una cosa che mi ha fatto sorridere.
Prima vi ho parlato dei primi audiolibri letti, senza però ricordare che non sono quelli i primi racconti che ho ascoltato. I primi racconti li ho ascoltati da piccola quando per ore stavo vicino al giradischi di mio fratello a farmi incantare dalle Fiabe Sonore e allora, quando ancora non sapevo leggere, questo era un modo fantastico per ascoltare ancora e ancora le storie che più amavo.♥

Personalmente credo che finito il mese di prova gratuito, rinnoverò Audible almeno per un altro mese perché ho fatto una lista dei libri che voglio ascoltare che non finisce più.:)

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