Recensione: "Le mille e una notte" Anonymous

Buon pomeriggio Sognatori,

Chi almeno una volta nella vita non ha subito il fascino del magico racconto di Shahrazàd?
Io sicuramente sì ed infatti erano anni che mi riproponevo di leggere Le mille e una notte, ma ammetto che la mole un po' mi spaventava. Alla fine però la lettura si è rivelata molto più semplice e scorrevole del previsto. :)

TITOLO: Le mille e una notte
AUTORE: Anonymous
EDITORE: Newton Compton
PAGINE: 960
Le mille e una notte è forse la più straordinaria raccolta di storie di tutta la letteratura. Il pretesto che dà luogo alla narrazione e che è all’origine del titolo è ben noto: il sultano Shahriyàr, per vendicarsi dell’infedeltà della prima moglie, fa uccidere al mattino le spose con le quali ha trascorso una sola notte. Shahrazàd, la saggia e colta figlia del visir, giovane di grande bellezza, decide di porre fine alla strage; perciò si offre come sposa al sultano, e riesce a scampare alla morte, e a salvare la vita di chissà quante altre donne, grazie alla sua intelligenza e al suo fascino: racconta a Shahriyàr una serie interminabile di bellissime storie, incastonate l’una nell’altra in un sapientissimo gioco di scatole cinesi. Per mille e una notte il crudele sultano ascolta rapito le avventure di dolci principesse, potentissimi re, geni dagli straordinari poteri, personaggi il cui nome è ormai divenuto celebre, come Aladino, Sindibàd il marinaio o Ali Baba. Al termine della narrazione Shahriyàr, ormai innamorato di Shahrazàd, rinuncia alla sua legge disumana e... «da tutti i paesi dell’impero salirono mille lodi e mille benedizioni al sultano e alla deliziosa Shahrazàd, sua sposa». Il nucleo originario della raccolta, così come l’impianto della storia che fa da cornice, sono probabilmente d’origine indiana, ma già nel IX secolo ne esisteva una versione araba. Continuamente arricchita e rielaborata, assunse solo nel Quattrocento la forma con la quale è giunta fino a noi. La fama di questa raccolta nella cultura occidentale ha avuto inizio nel Settecento, quando l’orientalista francese Antoine Galland ne fece una versione dall’arabo..



La storia de Le mille e una notte inizia con la vicenda del re persiano Shahriyàr che dopo essere stato tradito dalla moglie, consumato dalla rabbia e dalla sfiducia, decide di sposare una donna diversa ogni notte per poi farla uccidere al mattino. Per fermare questa carneficina Shahrazàd, giovane figlia del visir, decide di offrirsi volontaria e sposare il sultano con in mente un piano ben preciso; irretire il re con suoi racconti, interrompendosi prima del sorgere del sole in modo che lasciandolo in sospeso questo rimandasse la sua condanna al giorno successivo.
Ed è esattamente in questo che consiste il libro, un insieme di storie, un susseguirsi di racconti incastrati gli uni sugli altri che sembrano svolgersi all'infinito.
Ogni volta che un racconto finisce, Shahrazàd sfrutta un dettaglio per legarlo al successivo e così di notte in notte, di racconto in racconto Le mille e una notte prende vita.

La prima cosa che voglio consigliare a chi desideri avvicinarsi alla lettura di questo libro è di tenere sempre a mente il contesto a cui esso appartiene. Questo lo dico perché tra i vari racconti non si farà fatica a imbattersi in atteggiamenti che oggi fanno storcere un po' il naso e per fare un esempio su tutti vi citerò il modo in cui sono descritte le donne. A dispetto infatti dalla voce narrante tutta al femminile, nei vari racconti le donne sono descritte alla stregua di oggetti e in ogni caso come inferiori agli uomini e le violenze nei loro confronti sono spesso giustificate. Ma è un libro figlio del suo tempo e come tale va recepito.

Inoltre devo confessarvi che durante la lettura non ho potuto evitare di paragonare i racconti de Le mille e una notte, con le fiabe della nostra tradizione (specialmente quelle dei Grimm), in quanto pur appartenendo a tradizioni diverse, condividono dei tratti in comune. In entrambi i casi i racconti hanno al loro interno degli insegnamenti, dei messaggi, delle conoscenze da tramandare. Shahrazàd usa i racconti per placare l'ira del sultano e per trasmettergli delle"lezioni", rivolgendole però contemporaneamente al lettore.
L'altro aspetto che hanno in comune è il fatto che i racconti di questa raccolta non risparmiano crudeltà e spargimenti di sangue e se mi seguite sapete bene che le fiabe dei Grimm non sono certo da meno.

Senza ombra di dubbio il più famoso tra tutti i racconti è quello di Aladino e la lampada meravigliosa, che ho scoperto essere ben lontano dall'idea che mi ero fatta. Diciamo solo che qualunque adattamento abbiate visto, la storia che vi troverete davanti, seppur simile negli elementi base, saprà stupirvi.

Per quanto riguarda la mole non nego che sicuramente può impensierire, soprattutto per il fatto che non c'è una trama a guidare la narrazione. Le mille e una notte rimane una raccolta di racconti dove la storia tra il sultano e Shahrazàd fa da sfondo, comparendo solo saltuariamente tra una storia e l'altra come collante. Inoltre è inutile negare che tra i vari racconti alcuni saranno coinvolgenti, altri abbastanza noiosi. Il ritmo della lettura accelera, rallenta, stalla e poi riparte.
Tuttavia proprio questa caratteristica permette di (passatemi il termine) rateizzare la lettura, di fermarsi nei momenti noiosi e alternare questo tomo ad altri libri, per poi riprenderlo successivamente.

Nel suo complesso Le mille e una notte è un racconto che si perde nel tempo e racchiude al suo interno un mondo ormai perduto, ma che vale sicuramente la pena scoprire.

Concludo suggerendo a chi se la fosse persa la serie TV che qualche anno fa andò in onda sulla Rai dal titolo Le mille e una notte ispirato a questo romanzo che, pur non essendone una rappresentazione fedele del contenuto, riesce a dare un'idea del modo in cui i racconti sono intrecciati. E poi per dirla tutta a me era piaciuto proprio un sacco! :)

2 commenti:

  1. Un po' la lunghezza del libro mi spaventa però effettivamente la lettura si può spezzettare :) Una cosa che non sapevo era l'esistenza di questi dettagli che collegano le varie storie

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    1. Considera che io ho impiegato anni a decidermi! :)

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