Recensione: “Regina di ossa” Alisa Kwitney

Sognatori ben tornati!
Oggi parliamo di un romanzo che mi ha conquistato fin dalla cover (eh si, lo so che non faccio che dirlo ma mi piace davvero tanto), ma vi assicuro che la storia non è di certo da meno.

TITOLO: Regina di Ossa
AUTORE: Alisa Kwitney
EDITORE: Giunti
PAGINE: 327
PREZZO: € 16,00
Quando Elizabeth Lavenza si iscrive a Ingold, prima e unica studentessa di Medicina, capisce subito che dimostrare quanto vale a compagni e professori sarà cosa ardua. Così quando s'imbatte in un bio-meccanico difettoso - una delle creature che la scuola sta riportando in vita, usando cadaveri di giovani uomini allo scopo di addestrare un esercito di soldati-automi da spedire in guerra - si offre di ripararlo per farsi notare. Ma questo bio-meccanico sembra aver conservato ricordi, sentimenti... e una coscienza. Elizabeth scopre che si tratta di Victor Frankenstein, brillante studente di Ingold deceduto in circostanze misteriose, e ne è pericolosamente attratta. Si ritrova così invischiata in una rete di segreti, intrighi e oscuri esperimenti che paiono implicare la Regina Elisabetta.

Regina di Ossa è il retelling del famosissimo Frankenstein di Mary Shelley, che in questo romanzo viene riproposto in una chiava decisamente originale e intrigante. La Kwitney è riuscita a conservare nella sua storia le atmosfere e l'ambientazione gotica del classico, dando al contempo un sapore del tutto nuovo alla vicenda.
Infatti, nonostante i riferimenti all'originale siano evidenti, la trama di Regina di Ossa non è affatto scontata grazie anche a dei personaggi ben costruiti.

La prima differenza che salta all'occhio rispetto al classico riguarda proprio i personaggi e la scelta di una protagonista femminile, Elisabeth, che subito rivela la sua natura anticonformista e ribelle. Liz è la prima donna ad essere ammessa alla prestigiosa scuola di medicina di Ingold, un universo maschile che non la accoglie a braccia aperte. Tra lo scherno dei compagni e l'ostracismo dei professori, la ragazza deve faticare il doppio per dimostrare il proprio valore.
Il grande ingegno, ereditato dal padre, e un carattere forte e determinato l'aiuteranno ad emergere mostrando la sua predisposizione per la bio-ingegneria, predisposizione che la porteranno a conoscere Victor Frenkestein, brillante studente di medicina assassinato che nonostante sia stato trasformato in un bio-meccanico, una specie di zombie senza più coscienza di sé, ha mantenuto intatta la propria umanità e la propria memoria.
La loro conoscenza romperà tutte le regole anche a causa della forte attrazione che da subito sembra legarli e li porterà ad imbattersi in segreti che vanno ben oltre le mura della scuola.

Se già nel romanzo della Shelley la figura del mostro a me aveva fatto tenerezza (che ci volete fare sono strana), Victor mi ha proprio conquistato dimostrando un'umanità e una fragilità che riesce ad emozionare. È un eroe pur non volendo esserlo e la sua morte, avvolta nel mistero, renda l'intera vicenda ancora più affascinante.
Come se leggesse nel pensiero, il biomeccanico colse il suo sguardo e lo incrociò per un attimo prima di fare quel cenno di saluto che un gentiluomo riserva ad una signora. Non era sicura di cosa stesse cercando di comunicarle: gratitudine, riconosce, o qualcosa di più sottile...ma qualunque fosse il suo messaggio, una cosa era certa: lui non era una macchina di morte senza cervello.
Regina di Ossa è un romanzo scritto molto bene e come sempre solo dopo averlo finito ho scoperto far parte di una dilogia in cui però il secondo volume sviluppa la storia di uno dei personaggi secondari, per cui se come me temete di iniziare l'ennesima serie da lasciare in sospeso, tranquilli, la vicenda di Liz e Victor finisce qui (e quasi quasi mi dispiace che non ci sia un seguito).

Di questo romanzo mi è piaciuto veramente tutto. Lo stile, il ritmo della narrazione reso ancor più incalzante dall'alternare il punto di vista tra i due protagonisti, la rielaborazione del classico e anche il finale che resta aperto, ma non in modo deludente.

L'aver legato alla vicenda del "nuovo mostro" il mistero dell'assassinio di Victor, quello relativo alla malattia regina (e non vi dico altro per non fare spoiler) e tutta la faccenda dei bio-meccanici rende Regina di Ossa una lettura veramente imperdibile. Se poi ci si aggiunge quel tocco rosa che non guasta mai, non posso che consigliarvi questa lettura.
Quanto sentì tutto questo, Victor avrebbe voluto prenderla tra le braccia e dichiararle i suoi sentimenti. La prima parte della scena era abbastanza facile da immaginare, anche se era probabile che si sottraesse al suo abbraccio, ma la seconda era più complicata. Cosa provava per lei esattamente? La comprendeva? L'ammirava? La voleva come un uomo vuole una donna, ma anche come confidente, come amica, come compagna? Era assurdo, ridicolo. Nella migliore delle ipotesi, lei avrebbe provato per lui una imbarazzata compassione. Nella peggiore, lo avrebbe trovato repellente.

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