Recensione: "Ipotesi di forma" Alessandro Ferraresi

Buongiorno a tutti!
pronti ad iniziare una nuova settimana insieme? La recensione di oggi è particolare, non proprio atipica, ma quasi. 
Ci sono libri difficile da descrivere, be' questo per me è sicuramente uno di questi.
La prima domanda che mi si è accesa in testa, sfogliata l'ultima pagina, è: e ora come ve ne parlo?
Ipotesi di forma è un libro diverso, che dietro una storia apparentemente semplice, nasconde un mondo di significati che lo rendono un romanzo quasi impossibile da classificare, ma che vale sicuramente la pena di leggere.
Adesso provo a raccontarvelo.

Titolo: Ipotesi di forma
Autore: Alessandro Ferraresi
Editore: Nulla Die
Prezzo:€ 17,00
Pagine: 188
 
Clara corre verso i bambini. Chiede pietà. Non riesco a reagire. Un'intensa raffica di proiettili si scaglia con ferocia su quanto di più caro avessi nella vita. Clara cade a terra. I suoi occhi mi cercano. Il drone si gira, setaccia la zona. Le gambe m'impediscono di compiere passi. Mi sento svenire, mentre Clara torna a dormire, per l'ultima volta. Il sangue si muove verso i gradini. Sembra cercarmi. Cado a terra vicino ai corpi di Sofia e Massimo rimasti senza vita. Immobile la memoria di Sebastian, immobile il tempo che lo costringe come un prigioniero. Da quel giorno. E se la nuova direzione da intraprendere fosse determinata dagli uomini che la vita ci impone d'incontrare? Uno sfondo onirico-fantastico accarezza temi di natura filosofica mediante l'azione che diviene conquista. Il valore della decisione, la fuga dall'accidia, la caducità del corpo e la memoria guidano Sebastian sin dall'inizio del racconto. Sarà il ricordo a donar forma alla vita sottraendola alla linearità del tempo. Alessandro Ferraresi è nato nel 1978 a Varese, dove vive. Si è laureato in Filosofia all'Università Statale di Milano nel 2004.

Fermandosi ad uno sguardo superficiale Ipotesi di forma può sembrare solo l'ennesimo libro fantascientifico ambientato in un mondo distopico dove lo Stato, governato da una dittatura, concentra le proprie risorse in un'unica città, Metropoli, abbandonando borghi e periferie a se stessi.
Ma in realtà bastano pochissimi righe per capire che dietro questa storia c'è molto di più.
Sebastian, il protagonista, è un ragazzo dal passato difficile e gravato ancora dal dolore della perdita di Clara, il suo Grande Amore, finito a spacciare per tirare avanti. La sua vita, rimasta sospesa come in un limbo, viene però stravolta quando, con il suo amico, si ritrova a provare la droga in prima persona finendo catapultato nelle "terre di confine". Qui Sebastian ha una sorta di risveglio dal torpore che lo ha avvolto, trovandosi a svolgere un compito fondamentale che lo pone in prima linea nella lotta contro il regime che opprime il suo mondo e che lo porta ad intrecciare la sua vita con la quella di Edgar, membro dei rivoluzionari, che ha dedicato l'intera vita alla causa.
 
Mi rendo conto che riassumere così la trama dà solo un'idea vaga e forse non proprio allettante di questo libro, ma vi assicuro che non è facile descrivere a parole quello che ho in testa. Quando penso a Ipotesi di forma la prima parola che mi viene in mente è destabilizzante e, almeno in parte, credo che sia un effetto voluto.
Fin dalle prime pagine l'autore ci catapulta in un mondo nuovo, senza spiegazioni o introduzioni. Sbattiamo subito addosso a Sebastian, ci insinuiamo nella sua vita, nella sua mente senza avere niente per orientarci. Certo mano a mano che si va avanti, le cose si fanno più chiare (almeno in parte) ma niente viene mai spiegato veramente, tutto rimane sospeso, non detto, spingendo chi legge a trarre le proprie conclusioni.
Lo stile di questo romanzo è sfuggente, impalpabile come in un sogno ed in quest'ottica ho visto la voluta poca caratterizzazione di contesti e personaggi. A parte Sebastian infatti i numerosi volti che incontriamo sono maschere di cui conosciamo poco o niente.
Non nascondo che l'inizio mi ha confuso e spiazzata. Frasi brevi e veloci, fanno da contraltare ad un linguaggio ricercato che stimola riflessioni, spinge a farsi domande senza però fornire le risposte.
Dal momento in cui Sebastian assume la droga tutto diventa incerto. Il mondo in cui si ritrova esiste davvero? L'avventura a cui assistiamo è realtà o allucinazione?
  
La situazione di Sebastian, fossilizzato nel suo dolore, cambia radicalmente grazie a questo viaggio, reale o onirico che sia, portandolo a riscoprire l'importanza di avere un ruolo attivo nel determinare la propria vita. Anche Edgar, l'altro personaggi che mi è rimasto impresso e l'unico di cui seguiamo per un po' la voce, ha un risveglio che lo porta a riscoprire l'importanza di tutte quelle emozioni umane che durante la vita ha accantonato per dedicarsi alla sua missione.
 
Sono sicura che per poter cogliere appieno tutti i vari argomenti affrontati, mi servirà almeno un'altra lettura, perché almeno per la sottoscritta focalizzarsi su tutti i vari livelli in una sola volta è stato impossibile. Ipotesi di forma è un libro dai molteplici aspetti che dietro un'apparenza banale nasconde un romanzo originale e intenso che vale la pena leggere, ma che non può essere affrontato a cuor leggero. Non è una lettura disimpegnata o immediata, ma un testo che richiede attenzione nel seguire non tanto il testo, quanto il sotto testo che accompagna la narrazione.
Anche se non è un libro per tutti, lo consiglio a coloro che sono alla ricerca di una storia diversa che sappia stupire e stimolare.
 

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