Recensione: "The Sinner" Petra Hammesfahr

Il titolo di questa recensione potrebbe essere "Come farsi convincere da un amico a leggere un libro che si rivela tutt'altro e rimanerne comunque soddisfatti".

Titolo: The Sinner
Autore: Petra Hammesfahr
Editore: Giunti Editore
Prezzo:€ 19,00 (ebook € 9,99)
Pagine: 442


È un afoso pomeriggio di luglio quando Cora Bender, insieme al marito Gereon e al figlio di due anni, arriva sulla spiaggia affollata di un grande lago fuori città. Un sabato qualunque, una famiglia qualunque: una coperta, un cestino da picnic, qualche giocattolo; lui seduto su una sdraio a prendere il sole, lei che sbuccia una mela al bambino. Finché Cora non sente quella musica vibrare nelle orecchie. Si volta, e alle sue spalle vede un gruppo di ragazzi con lo stereo acceso. Il ritmo dei bassi martella nelle sue tempie, sempre più assordante, mentre un giovane dai capelli neri si sdraia sulla sua ragazza baciandola con passione. È solo un attimo, Cora si alza all’improvviso, il coltello in mano, e si getta su di lui: una pugnalata alla nuca, e quando lui si gira tentando di fermarla, lei lo colpisce ancora. E ancora. Finché Gereon, ripresosi dallo shock che lo ha quasi paralizzato, riesce a strappare via il coltello alla moglie e a bloccarla a terra, tra le grida di orrore dei bagnanti.
Quando il commissario Rudolf Grovian la mette sotto interrogatorio, Cora ha una sola risposta: «Non lo so». Ma perché una giovane madre dovrebbe uccidere un perfetto sconosciuto con cinque pugnalate, davanti agli occhi atterriti di decine di persone? Si tratta davvero di un inspiegabile raptus di follia, o c’è dell’altro?
Turbato e affascinato da questa donna fragile e inquietante, Grovian decide di scavare nel passato di Cora. Quello che ne emerge è sconcertante: una madre ossessionata dalla religione e dal peccato; una sorella malata che sfrutta i suoi sensi di colpa per manipolarla... Ma forse non è tutto. Perché Grovian è convinto che le profonde cicatrici che segnano la fronte e le braccia di Cora non siano le uniche che porta addosso.

Quando mi hanno parlato per la prima volta della serie tv ispirata a questo thriller ho pensato, WOW.
L'idea che una donna qualunque, moglie e madre, di colpo durante una calda giornata al lago con la famiglia senta una musica e, senza ragione apparente, pugnali a morte un uomo, era troppo coinvolgente.
La mia mente aveva già iniziato a elaborare teorie su teorie, dove la più quotata era che la musica avesse un qualche messaggio subliminale/ipnotico e che quindi fosse questa la causa scatenante dell'insano gesto.

Quindi intrigata oltre ogni limite mi sono precipitata in libreria a comprare il libro, ma mi è bastato leggere la prima frase per capire che qualcosa non tornava.
O meglio leggere rileggerla.
Giuro che avrò riletto il primo paragrafo almeno tre volte, perché non capivo come quell'incipit si potesse legare con la descrizione che mi era stata fatta della trama da chi stava guardando la serie tv. In pratica leggevo, chiudevo il libro per controllare il titolo e mi dicevo "Eppure è questo, sono sicura."
Il motivo di tanta confusione?
Nella prima frase in assoluto Cora, la protagonista, annuncia di volersi suicidare e nelle pagine successive spiega come e perché sia arrivata a quella decisione. Alla fine bastano poche pagine affinchè venga fuori il ritratto di una donna che è tutt'altro che felice e normale.

Cora è una donna oppressa al limite della sopportazione e infelice, terribilmente infelice. Sebbene vista dall'esterno la sua vita possa sembrare piena tra il lavoro nell'azienda della famiglia del marito, un bambino ancora piccolo e un marito devoto, la verità è ben diversa. Cora è schiacciata da una realtà poco soddisfacente, da dei suoceri ingombranti e da un marito troppo debole per opporvisi. Ma questa è solo la punta di un iceberg enorme, perché ciò che opprime Cora, fino a portarla a compiere un gesto che appare folle, è qualcosa che ha radici molto profonde.

The Sinner è un magnifico thriller psicologico che fa sprofondare il lettore nella mente di questa protagonista: fragile e allo stesso tempo forte. Dopo aver pugnalato a morte il tizio sulla spiaggia, Cora si sente libera, si sente finalmente al sicuro ed è da questo punto che il commissario Rudolf Grovian inizia ad indagare, perché lui non crede neanche per un attimo che quello che successo sia stato casuale.

Inizia così un testa a testa tra i due. Cora, infatti rea confessa, pensa che ormai sia tutto finito e che non le resti che andare in prigione, ma a Grovian la spiegazione stiracchiata della donna non basta. Lui vuole sapere perché ha fatto quello che ha fatto, perché ha scelto proprio quell'uomo in quel momento. Per poter scoprire la verità il commissario deve scavare a fondo tra i segreti e le bugie che avvolgono la vita di Cora, bugie che lei stessa racconta e inventa per nascondere le sordide verità celate nel suo passato e legate all'esistenza di Magdalena, sua sorella minore nata con una grave deformazione cardiaca.

La narrazione di The Sinner procede così, tra i racconti del passato di Cora, le sue bugie e le indagini di Grovian e, al pari del poliziotto, anche il lettore dovrà farsi largo tra le mille versioni della donna, cercando di capire la differenza tra quello che si è immaginata e quello che è successo realmente.
Al cuore di questo racconto dai risvolti squallidi c'è la famiglia di Cora, una famiglia con mille problemi: l'ossessione religiosa della madre che ha instillato nella figlia un profondo senso di colpa, il comportamento deviato del padre e perfino il carattere prevaricatore della sorella che, nonostante la malattia, è riuscita a manipolarla.

Nonostante non abbia un ritmo particolarmente incalzante, visto che durante la narrazione si susseguono racconti e ricordi, The Sinner è un thriller favoloso grazie alla magnifica caratterizzazione dei personaggi. A partire da Cora la cui psicologia è curata magistralmente,anche coloro che conosciamo solo attraverso il suo racconto vengono delineati in modo così accurato da risultare terribilmente concreti e reali.
I genitori e soprattutto la fragile e malaticcia Magdalena hanno una dimensione tutta loro nonostante il ruolo secondario e si legano a doppio filo all'ambivalenza della protagonista, ai sentimenti di amore e odio che la animano, alla fragilità e la forza che la caratterizzano.

Ammetto però che tra tutti i personaggi quello che ho ammirato di più è il commissario Grovian che grazie al suo istinto vede razionalità, là dove gli altri scorgono follia, e riesce a scremare le mezze verità con cui Cora farcisce la sua confessione.
A dispetto dei colleghi, il commissario vede nella donna qualcuno che ha agito con precisione e freddezza secondo una ragione specifica e trovare questa ragione diventerà quasi un'ossessione per lui, fino al punto da mettere a rischio perfino la sua carriera.
La sua determinazione, frammista alla pietà che lentamente inizia a provare verso Cora, danno a questo personaggio una carica e un'incisività unica.

L'ho detto e lo ripeto. Un thriller favoloso, lento e cupo, che sfida il lettore a farsi strada tra l'intricata ragnatela di bugie e ricordi e che riesce ad essere coinvolgente pur non narrando in prima persona.

Se amate questo genere The Sinner fa decisamente al caso vostro, ma preparatevi a sprofondare nella mente e nel cuore di Cora e nelle tragedie che fin da piccola hanno condizionato la sua esistenza.


2 commenti:

  1. ottima recensione, mi hai chiarito molti punti e sono sempre più intenzionata a leggerlo! Se vedi la serie tv sarei curiosa di sapere com'è paragonata al romanzo! buona giornata!

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    1. Anche io sono ansiosa di vederla. L'atmosfera del libro è perfetta per la storia, voglio scoprire come hanno fatto a ricrearla su schermo!

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