Hi Readers!
Superato anche il malessere post influenzale eccomi di nuovo qua carica e piena di energie, ma sopratutto con tanta voglia di leggere.
Ultimamente ho fatto fatica a dedicarmi alla lettura, indipendentemente dal tipo di romanzo che avevo tra le mani. Ero distratta, annoiata, svogliata. A voi è mai capitato?
Per fortuna sembra essere tutto passato e infatti in questi giorni sto recuperando un po' di arretrati, partendo dal libro di cui voglio parlarvi oggi, un classico che vegeta nella mia WL (una sorta di purgatorio libroso) da troppo tempo.
Superato anche il malessere post influenzale eccomi di nuovo qua carica e piena di energie, ma sopratutto con tanta voglia di leggere.
Ultimamente ho fatto fatica a dedicarmi alla lettura, indipendentemente dal tipo di romanzo che avevo tra le mani. Ero distratta, annoiata, svogliata. A voi è mai capitato?
Per fortuna sembra essere tutto passato e infatti in questi giorni sto recuperando un po' di arretrati, partendo dal libro di cui voglio parlarvi oggi, un classico che vegeta nella mia WL (una sorta di purgatorio libroso) da troppo tempo.
Titolo: Il profeta
Autore: Kahlil Gibran
Editore: La bussola - Guanda
Prezzo:€ 8,00
Pagine: 160
Pubblicato a New York nel 1923, Il Profeta viene subito accolto con grande favore di pubblico soprattutto presso i giovani, i quali vedono in Gibran un maestro di saggezza. A distanza di tanti anni l’interesse è rimasto immutato: silloge che abbraccia i problemi fondamentali dell’esistenza, il capolavoro del poeta libanese è anche libro di notevole fascino. Il clima sospeso e rarefatto, il ritmo incantatorio di una scrittura lirica di presa immediata, incisiva e visionaria, l’incontro tra due opposte culture, l’orientale e l’occidentale, sono la cifra di uno stile inconfondibile.
Ok, iniziamo la recensione dicendo che della filosofia orientale che, almeno in parte, influenza questo testo, io non conosco niente (o quasi) per cui se dovessi scrivere qualche fesseria chiedo venia.
Nel libro parla il profeta Almustafa che si accinge a lasciare la terra dove per dodici anni è stato in contemplazione, per fare ritorno nella sua terra natia. Per accomiatarsi dal popolo accorso a salutarlo il profeta offre i frutti della sue riflessioni, che si traducono in 26 risposte che toccano i grandi temi della vita.
Iniziando con L'Amore, Il Profeta tocca infatti temi come L'Amicizia, Il Bene e il Male, La morte, offrendo modo di riflettere su aspetti sempre attuali.
Amatevi l'un con l'altra, ma non fate una prigione dell'amore
dal capitolo Il Matrimonio
Pur essendo un volume dalla dimensioni ridotte, questo libro offre dei contenuti profondi e impegnativi che rendono la lettura non facilissima, non tanto per lo stile, ma piuttosto per i messaggi che per poter essere compresi appieno credo necessitino più di una lettura, almeno per la sottoscritta.
Tra i "capitoli" (e uso questo libro in modo improprio visto che il libro è in realtà un flusso continuo, un'intervista tra Almustafa e il popolo) quelli che più mi sono rimasti dentro sono L'amore, il matrimonio e I figli. Sono riflessioni così belle che non si posso descrivere. Cercando un estratto da inserire nella recensione, mi sono ritrova a sottolineare (virtualmente) tutto il capitolo e scegliere le parole adatte per trasmettere anche a voi la bellezza di questo testo non è stato semplice.
L'amore non dà nulla fuorché se stesso, e non coglie nulla se non da se stesso
L'amore non possiede, né vorrebbe essere posseduto,
Poi che l'amore basta all'amore
Dal capitolo L'Amore
Una particolarità che mi ha colpito è che nell'edizione che ho avuto tra le mani è presente il testo inglese a fronte e che in questo manchino i "titoli" dei capitoli/temi che invece sono presenti nella versione italiana.
Penso che Il Profeta sia uno di quei libri da leggere almeno una volta nella vita visto la ricchezza di contenuti e la bellezza della forma, a metà strada tra poesia e prosa. È un'opera senza tempo capace di stimolare la mente e il cuore.
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