Questo libro racconta una bellissima e commuovente storia d'amore. Non l'amore romantico, ma quello più profondo che lega un padre (o una madre) al proprio figlio.
"In questo libro racconto i primi tre mesi di vita con mio figlio, fra incubatrici, fili, sonde e luci artificiali. Un bimbo prematuro e inatteso. È lì che si è deciso cosa sarebbe stato della sua e della mia vita. Se una disgrazia o un'avventura. Francesco è nato con la sindrome di Down. Davanti al vetro della neonatologia ho cominciato un lungo, appassionato, rabbioso dialogo con lui, "colpevole" di non corrispondere alle mie aspettative. Prima di lui, ero un uomo di "velocità". Ottenevo successi facilmente. Consideravo il dolore l'espressione materiale della sconfitta e dell'infelicità. Attraverso di lui ho capito tante cose. Le sue iniziali difficoltà mi hanno aperto il cuore e insegnato la modestia e il rispetto per ogni creatura. Intendo dire che, se io ho messo al mondo mio figlio, lui per certo, attraverso la prova che ha accompagnato la sua nascita, mi ha rimesso nel mondo della vita. Una vita lenta ma senza paura. L'unica vita che ha un senso vivere, per quanto banale tutto questo possa apparire ai più. E grazie a lui ho capito forse la cosa fondamentale: che la sindrome di Down non è una malattia, ma una particolare condizione genetica. Diventare padre di una fragilità mi ha obbligato a un cambiamento. Sono stato costretto ad appropriarmi di una ricchezza d'umanità che non mi sarà mai più tolta".
Ti seguirò fuori dall'acqua è un dialogo a cuore aperto che Dario Fani rivolge a suo figlio Francesco, un figlio a lungo cercato e voluto, ma che si è presentato in modo inatteso.
Francesco infatti ha sorpreso i suoi genitori nascendo prematuro, con i polmoni ancora non pienamente sviluppati, e con un cromosoma in più.
Per Dario e la moglie la sorpresa è devastante in un primo momento. Rabbia, frustrazione, delusione. L'autore non nasconde nessuna delle emozioni che, guardando il figlio dentro l'incubatrice, lo hanno travolto ora che l'immagine del figlio perfetto, del Francesco immaginario così a lungo costruita, si è infranta in un attimo contro la realtà di un bambino nato affetto dalla Sindrome di Down.
La prima reazione forte è di rifiuto. Dario non accetta quel bambino come suo, non riconosce in quel pesciolino dentro l'incubatrice, il figlio che tanto ha sognato e vede nella diagnosi della malattia una condanna. Senza veli, da sfogo a tutta la delusione per quel Francesco imperfetto, dalla muscolatura ipotonica, che da subito viene identificato con tutti i limiti e le problematiche della sua condizione.
La sincerità di queste pagine è quasi imbarazzante. Dario non nasconde espressioni forti, non sorvola sulle emozioni più buie, non cela nemmeno le parti in cui arrabbiato incolpa il figlio per essere nato così, di non essersi impegnato abbastanza, e non esita a definirlo la cosa peggiore che potesse capitargli. La sua è una confessione sincera senza filtri, a tratti tagliente, che non può non ferire quando, nell'impeto del momento, riversa sul bambino rabbia e colpe che non ha.
Per quanto diretta è forse proprio questo sfogo a rendere questo libro unico, perché Fani ha il coraggio di ammettere pensieri e stati d'animo ritenuti inaccettabili da un genitore, ma che alla fine sono del tutto naturali in un primo momento.
Passate rabbia e delusione poi è la volta del dolore per la perdita del figlio che aveva sognato, colpevole di non essere sopravvissuto a quel bambino che non potrà mai essere "normale". Il Francesco intelligente, abile, sportivo, fa risaltare ancore di più tutto ciò che il bambino nato non è e non potrà mai essere.
Sopraffatto da questi sentimenti Dario sente la voglia di fuggire dopo appena quattro minuti in neonatologia, un luogo popolato dai bimbi-argonauti, bambini racchiusi in piccole navicelle dove Francesco è il fortunato.
Poi però qualcosa cambia. Nell'istante in cui Dario tiene in braccio suo figlio, Francesco gli afferra il dito. Un gesto piccolo, istintivo, semplice, ma che scatena una rivoluzione nella testa dell'uomo che di colpo si sente padre, padre di quel bambino che per la prima volta accetta come suo.
Da quel momento tutto cambia, scopre forza dove prima c'era solo debolezza, bellezza nell'imperfezione, potenzialità nella diversità.
Inizia così una lunga lettera d'amore al figlio, sorgente di forza e di speranza, che insegna a Dario ad amare veramente ed in modo incondizionato e dà vita ad un racconto che non può lasciare indifferenti.
Ti seguirò fuori dall’acqua commuove, emoziona e fa riflettere su cosa sia veramente la normalità a cui tutti sembriamo aspirare e lo fa con estrema semplicità. Questo libro parla di una storia vera, senza fronzoli, è un diario carico di speranza, rabbia, paura, ansia, frustrazione ma soprattutto di tanto tanto amore.
Finché ci sarai, io sarò con te. E ci sarò non per testimoniare la tristezza di una vita difficile, ma la gioia infinita della tua resistenza.
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5/5
Titolo: Ti seguirò fuori dall'acqua
Autore: Dario Fani
Editore: Salani
Pagine: 165
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