Recensione: "La felicità delle piccole cose" di Caroline Vermalle

Questo libro è una chicca, anche se per gustarlo al meglio avrei dovuto leggerlo nel periodo natalizio; allora sarebbe stato perfetto!
 
Parigi. La neve cade dolcemente sulla città, ammantando di bianco la Tour Eiffel, Notre-Dame e il Panthéon, come in una cartolina. Un uomo passeggia lungo la Senna diretto verso casa, un elegante palazzo sull'Île Saint-Louis. È Frédéric Solis, avvocato di successo con la passione per i quadri impressionisti. Affascinante, ricco e talentuoso, Frédéric sembra avere tutto quello che si può desiderare dalla vita. Gli manca una famiglia, ma dopo essere stato abbandonato dal padre molti anni prima, ha preferito circondarsi di oggetti lussuosi e belle donne piuttosto che mettere ancora in gioco il suo cuore ferito. Fino a quando, un giorno, scopre di aver ricevuto una strana eredità, che consiste in una manciata di misteriosi biglietti e in un disegno che ha tutta l'aria di essere una mappa. Cosa nasconderanno quegli indizi? Convinto di essere sulle tracce di un quadro dimenticato di Monet, Frédéric decide di tentare di decifrare la mappa. Grazie all'aiuto della giovane e stralunata assistente Pétronille, inizia così un viaggio lungo i paesaggi innevati del Nord della Francia, tra i luoghi prediletti dai suoi amati impressionisti: Éragny, Vétheuil, il giardino di Monet, con una tappa d'obbligo al Musée d'Orsay. Di incontro in incontro, di sorpresa in sorpresa, torneranno a galla ricordi che Frédéric credeva di aver dimenticato, e un tesoro ben più prezioso di qualsiasi ricchezza.

 
Per capire di cosa parla questo libro basta leggere il titolo. "La felicità delle piccole cose" infatti è un racconto sui buoni sentimenti e su come la felicità, quella vera, non sta nell'avere ville hollywoodiane o macchinoni appariscenti, ma in cose più semplici e discrete, le cose della vita di tutti i giorni.
 
Leggere questo libro è come bere una cioccolata calda in pieno inverno, un gesto che rinfranca cuore e spirito. Il protagonista è un uomo disilluso e solitario che preferisce circondarsi di dipinti impressionisti che non può permettersi, piuttosto che di persone. Nella sua vita c'è un vuoto, ma non si rende conto che non sono i quadri a poterlo riempire. Ad indicargli la strada sarà il testamento di uno sconosciuto che lo coinvolgerà in una misteriosa caccia al tesoro dove in palio c'è più di quanto si aspetti.
 
Nonostante la morale sdolcinata su cosa è veramente importante, il libro non disdegna risvolti a tratti più realistici che danno alla narrazione quel po' di amarezza necessaria a renderla godibile.
Questo libro mi è piaciuto, anche perché ha saputo intrecciare alla storia i quadri impressionisti che più adoro. La gazza è da sempre il mio dipinto preferito. L'ho adorato a prima vista quando ancora ero alle medie e, nonostante il tempo, non smette ancora di affascinarmi.
 
La Vermalle ha una narrazione pulita e ne "La felicità delle piccole cose" ricrea un'atmosfera tra il racconto e la fiaba, che mi ha trasportata nel periodo delle festività natalizie (e visto le temperature ho detto tutto). Mano a mano che la storia procede tutti i pezzi del mistero ed i personaggi si incastrano alla perfezione creando un bellissimo quadro.
 
Neve, Natale ed impressionismo, il tutto arricchito da un racconto pieno di buoni sentimenti, cosa potevo volere di più?
 
 

Titolo: La felicità delle piccole cose
Autore: Caroline Vermalle
Editore: Feltrinelli
Pagine: 218
Prezzo: offerta due libri a € 9,90

2 commenti:

  1. Oddio l'ho sempre visto ma poi niente c'e' sempre stato qualcosa che mi distraeva, la tua recensione ha spazzato ogni possibile dubbio, voglio leggerlo a Natale *_*

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