Recensione: "L'amico immaginario" di Matthew Dicks

READING CHALLENGE
N° 48 - Un libro con un personaggio non umano
 
Su questo libro non avevo delle aspettative precise. Ciò che fin da subito mi ha colpita è l'idea che il narratore sia Budo, l'amico immaginario.
 
Per Max vivere è una faccenda piuttosto complicata: va in tilt se deve scegliere tra due colori, non sopporta il minimo cambio di programma, detesta essere toccato, persino da sua madre che vorrebbe abbracciarlo molto di più. Del resto ha nove anni ed è un bambino autistico. Per fortuna c’è Budo, il suo invisibile e meraviglioso amico immaginario che non lo abbandona mai e da molto vicino ci racconta la sua storia.
Finché un giorno accade qualcosa di terribile: Budo vede Max uscire nel cortile della scuola e sparire nell’auto della signora Patterson, la maestra di sostegno. Lo chiama, gli ordina di fermarsi, lo rincorre, ma è tutto inutile. L’auto sfreccia via e per la prima volta Budo è solo. Da quel momento, di Max non si hanno più notizie. E quando a scuola arriva la polizia per interrogare gli insegnanti, Budo è l’unico a sapere con certezza che la signora Patterson non sta dicendo la verità. Ma nessuno al mondo può sentire le sue parole, nessuno, tranne il suo amico scomparso... Dov’è finito Max? Che cosa può fare Budo per risolvere un mistero più grande di lui e riaverlo con sé?

È quindi attraverso gli occhi di qualcuno che in realtà non esiste che conosciamo Max, bambino autistico dalla spiccata intelligenza, ma con abitudini e comportamenti che fin da subito lo distinguono dai suoi coetanei.
Max si blocca se deve scegliere tra due colori, odia i cambiamenti ed non gli piace interagire con le persone, per questo a scuola non ha amici. Con parole semplici Budo riesce a cogliere quel qualcosa che lo distingue dagli altri bambini dicendo che mentre loro vivono fuori, lui "vive dentro", precisando
Quel dentro grande e bellissimo che una volta ha immaginato me.

Per quanto il personaggio di Max sia centrale, "L'amico immaginario" è anche (e soprattutto) la storia di Budo. Il mondo che dipinge, con un lessico semplice, ma mai banale, è popolato dai personaggi dalle svariante forme, tante quante ne può creare la fantasia di un bambino. Alcuni di questi amici restano solo alcuni istanti, altri sopravvivono per anni, ma tutti sono destinati a sparire quando il bambino che li ha ideati cresce. Ed è questa l'umanissima paura di Budo, quella di sparire e venire dimenticato.
Sapendo che finché Max crederà in lui sarà al sicuro, continua a chiedergli di credere che sia reale, lo aiuta in tutte le piccole cose che il bambino non riesce a fare da sé, gli resta vicino in modo da assicurarsi la sopravvivenza. E se da una parte Budo sembra essere l'unico che sa prendere il suo amico e nutre per lui un attaccamento sincero accettandolo per come è, dall'altra non nega che questo suo interessamento ha anche un tornaconto personale.
Quando però Max viene rapito e rischia di non tornare a casa, Budo è costretto a scegliere tra il suo desiderio di non svanire e quello di salvare il suo amico, che per poter tornare a casa dovrà imparare a credere, prima di tutto, in se stesso.
Ammetto che ho trovato bellissimo il modo in cui, per qualche attimo soltanto, Budo si lascia tentare dall'idea di far prevalere il suo egoismo (aspetto che lo ha reso tremendamente reale).

«Lo so che salvare Max è la cosa giusta da fare» dico a Dee «Ma anche se faccio la cosa giusta, che importanza avrà se poi smetto di esistere? La cosa giusta funziona solo se puoi restare qui a godertela.»
 
Dicks è uno scrittore molto bravo che usa il linguaggio dei bambini per raccontare la storia di un'amicizia particolare e sorprendente, creando due personaggi che sanno far breccia nel cuore del lettore. Budo è un narratore affascinante, animato da un impellente bisogno di sopravvivere, Max un bambino il cui disturbo sembra aver eretto una barriera per separarlo dal mondo che lo circonda. Due caratteri diversi, ma fino a che punto, mi sono ritrovata a chiedermi. Anche se è vero che Budo, a differenza di Max, è curioso, sempre in cerca di scoprire nuovi posti e di conoscere nuove persone, alla fine resta sempre il frutto della mente del bambino. In definitiva non è che una parte di Max, quella che si tiene dentro e che nessuno può vedere.
 
"L'amico immaginario" non è un romanzo sull'autismo, o almeno non solo. È una storia toccante e delicata, raccontata da un punto di vista originale e suggestivo che parla della paura di crescere e che insegna a credere in se stessi. Il libro riesce a commuovere e tenere con il fiato sospeso fino all'ultima pagina e se il penultimo capitolo mi ha fatto salire i lacrimoni agli occhi, l'ultimo mi ha strappato un sorriso.
 

 
 
Titolo: L'amico Immaginario
Autore: Matthew Dicks
Editore: Giunti
Pagine: 367
Costo: € 6,90
 
 

8 commenti:

  1. Immaginavo che lo avresti amato, l'ho amato anch'io. E' bello scoprire che abbiamo gusti simili!

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    1. Sono contenta che anche a te sia piaciuto!! ;) Pensavo fosse un libro per ragazzi, invece è straordinariamente ricco. Veramente una bella sorpresa.

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  2. Non l'ho ancora letto, ma sembra davvero bello! Mi ricorda, parecchio, Wonder :)

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    1. Te lo consiglio! È un libro molto bello che vale la pena leggere almeno una volta!

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  3. Non ho mai letto questo libro ma sembra bello da come lo descrivi...
    Mi sono iscritta tra i tuoi lettori fissi, se ti va di ricambiare o anche solo se ti va di dare un'occhiata passa a trovarmi sul mio blog www.mammatoday.com
    Un abbraccio,
    Angi

    www.mammatoday.com

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    1. È davvero molto bello, te lo consiglio!
      Passo subito a dare un'occhiata!

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  4. La trama mi ha colpito tantissimo... Lo spunto mi ha proprio rapito... Credo di doverlo leggere...

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    1. È una storia semplice, raccontata con tenerezza. Sono sicura che ti piacerà! ;)

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