READING CHALLENGE
N° 26 - Un libro scritto da un giornalista
La prima cosa che mi ha colpita di questo libro è stata senza dubbio la copertina, ma è la trama ad avermi convinta a prenderlo.
Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell’amore: prima dentro di sé e poi con gli altri.
Premetto che di Gramellini non ho mai letto niente e la mia prima impressione è che scrive con uno stile particolare. Non so se tutti i suoi libri condividano la stessa forma, ma ne "L'ultima riga delle favole" le prime pagine incantano, ma alla lunga arriva la disillusione. Ma andiamo per grandi.
La trama, o almeno l'idea che ne sta alla base, è davvero bella.
Tomàs, uomo disilluso e cinico, passa la vita a scappare non solo dall'amore, ma anche dalla possibilità di amare, rinunciando ancor prima di aver tentato. Andato a rifugiarsi nel suo luogo sicuro, si ritroverà catapultato alle Terme dell'Anima, una realtà parallela dove alle anime ferite e disilluse come lui viene ricordato come amare e sognare.
"L'ultima riga delle favole" parla quindi di un viaggio dentro se stessi e alla riscoperta della propria Anima attraverso le favole e i racconti dove l'amore trionfa sempre su tutto.
In questo senso questo libro può essere visto come una favola per adulti, un racconto pieno di dolcezza che incita a non smettere di sognare, a credere nell'Anima gemella e ad imparare a trovare l'amore prima dentro se stessi e solo dopo negli altri.
Il viaggio ultraterreno richiama alla lontana (ma moooooolto alla lontana) quello Dantesco e a tratti (sempre molto vaghi) la discesa di Alice nel paese delle meraviglie, però mal si sposa con lo stile scelto per la narrazione. Per un racconto che si presenta come una favola per adulti lo stile è a tratti troppo carico. Un linguaggio meno ricercato e poetico si sarebbe sposato meglio con una narrazione che spesso si appoggia al mondo delle fiabe, rendendo la lettura più facile e scorrevole.
In alcuni punti ho avuto l'impressione che la cura spesa nell'arricchire la forma fosse talmente esagerata da mettere in secondo piano la trama e questo purtroppo si riflette sulla capacità della storia di coinvolgere il lettore risvegliando le sue emozioni.
Dunque un libro con un'idea piena di potenzialità, ma non pienamente realizzate. Anche la storia più interessante se non espressa con il giusto linguaggio diventa faticosa da leggere ed è questo il caso del libro di Gramellini.
Dello stesso autore ho in WL anche "Fai bei sogni" ma ammetto che dopo questo probabilmente darò prima spazio ad altre letture. Voi cosa ne pensate di questo autore? Avete letto questo libro?
DELUDENTE |
Titolo: L'ultima riga delle favole
Autore: Massimo Gramellini
Editore: TEA
Pagine: 258
Prezzo: € 11,00
Ce l'ho sullo scaffale da una vita, penso di averlo preso all'usato, ma non ho tutta questa voglia di leggerlo al momento onestamente xD
RispondiEliminaSe devo essere sincera non mi sento di consigliartelo. La storia è carina, ma resa pesante dallo stile! :)
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