Recensione: "Mille lettere d'amore" Stacy Hart

Hallo Dreamers!
Pronti per un'altra recensione? 
In realtà non so bene cosa provo nei confronti del romanzo di cui voglio parlarvi oggi perché ho sentimenti fortemente contrastanti a riguardo.
Da una parte l'ho trovata una storia molto carina, coinvolgente e ricca di emozioni, ma dall'altra non è stata all'altezza delle aspettative.
Seguitemi che ora vi spiego tutto.

TITOLO: Il diario di Mr. Darcy
AUTORE: Amanda Grange
EDITORE: Tre60
PAGINE: 320
Ci sono scelte che cambiano la vita. Ho passato ogni giorno degli ultimi sette anni a rimpiangere la mia: lui se n'è andato e io non l'ho fermato. Gli ho scritto mille lettere senza ricevere risposta: le mie parole si sono disperse come petali al vento, lasciandomi sola con il mio rimorso. E ora è tornato. Riconosco a malapena l'uomo che è diventato, ma vedo ancora in fondo ai suoi occhi un barlume del ragazzo che mi ha chiesto di essere sua per sempre, il ragazzo a cui ho spezzato il cuore. Forse, se le cose fossero state diverse, avremmo potuto essere felici. Ma adesso ho una seconda occasione, e sono disposta a fare qualunque cosa per non lasciarmela sfuggire.
Mille lettere d'amore fa parte della Austen Series, ovvero una serie dei libri ispirati alle opere di Jane Austen.
In questo romanzo la storia di Elliot e Wade prende le mosse da Persuasione, uno tra gli ultimi romanzi che la scrittrice inglese ha ultimato e una delle opere che personalmente ho più amato. Vi dico fin da adesso che per quanto abbia provato non sono proprio riuscita a scrivere questo post senza fare dei parallelismi.

Iniziamo col dire che Mille lettere d'amore non è un retelling, l'intera serie infatti prende solo spunto dalle opere della Austen per sviluppare storie originali, quindi se state cercando una nuova versione di Persuasione, questo non è il libro che fa per voi.

Come nell'originale anche nel libro della Hart la vicenda gira intorno al tema delle seconde chance prendendo a pretesto la situazione di Elliot e Wade i cui si sono disgiunti per poi reincrociarsi sette anni più tardi.

Mille lettere d'amore dunque si sviluppa intorno a questo secondo incontro e a come il rimpianto, le paure e i  non detti lasciati in sospeso nel passato sembrino costruire nel presente muri invalicabili tra i due protagonisti che nonostante il tempo continuano ad amarsi. Elliot si pente di non aver scelto Wade quando, a diciassette anni, lui le chiese di sposarlo, Wade si pente di aver forzato la mano alla persona che amava, portando di fatto al loro allontanamento.
Due anime tormentate che tendono l'una verso l'altra, finendo per allontanarsi almeno fino a che non decideranno che per avere una seconda chance vale la pena lottare ed esporsi, anche se ciò significa rischiare di farsi spezzare il cuore di nuovo.

Come storia indipendente Mille lettere d'amore è un romanzo rosa intrigante, con un buon ritmo e due personaggi che riescono ad appassionarti. Il doppio punto di vista permette di vivere la storia a trecentosessanta gradi e vedere quel muro invisibile che dividere i due protagonisti crescere e crescere, quando invece basterebbe così poco per abbatterlo, ti spinge a voltare una pagina dopo l'altra.
The words I had weren't enough. They'd never been enough. They'd never be enough.

Ora veniamo ai miei dubbi.

La mia difficoltà con questo romanzo sta tutta in quei dettagli che chiaramente fanno riferimento a Persuasione, ma che in qualche modo ne mantengono la forma e non la natura, finendo per suonare come una nota stonata.
Facciamo qualche esempio.
In questa versione Mary, sorella di Elliot, è una stronza atomica, nel senso proprio di deliberatamente cattiva e crudele, aspetto che nell'originale era forse più attribuibile alla sorella maggiore Elizabeth, mentre Mary essenzialmente era un'ipocondriaca, egocentrica, superficiale e manipolatrice nei confronti di Anne (insomma non ciò che definiremmo una bella persona). In questo caso colgo il riferimento, ma non essendo un elemento cruciale, apprezzo l'originalità e la rielaborazione, senza provare alcun fastidio.

Con Elliot ho più difficoltà..
Uno degli aspetti che più ho amato in Persuasione e che distingue quest'opera dalla precedenti è che Anne è un'eroina molto diversa dalle altre, è più matura, più controllata, in qualche modo più sofisticata ma questo non rende le sue passioni più labili, né toglie nulla al modo in cui il suo dolore tocca il lettore, anzi.
La Anne che qui viene riproposta, ovvero Elliot, ha la parvenza dell'originale, come lei è gentile, isolata, persa, ma le manca comunque qualcosa per elevarla al suo stesso livello. Alla fine risulta meno matura, meno sofisticata. Insomma nella rielaborazione qualcosa si è perso per strada.

Ma quello che proprio mi ha dato fastidio è la rielaborazione di un elemento importante della storia, ovvero ciò che porta alla prima rottura tra i protagonisti. Se in Persuasione il motivo dell'allontanamento tra i due innamorati è da imputare al carattere debole della giovane Anne che si fa persuadere da un'amica a non sposare il capitano Wentworth per motivi che in realtà non condivide, qui il rifiuto di Elliot di sposarsi a 17 anni non è così irragionevole, così come le paure che prova nell'abbandonare la sua famiglia sono più che legittime e dunque la rottura è più da imputare alla forzatura imposta da Wade, che al divieto posto del padre di lei di seguirlo. Considerando che la persuasione alla base della rottura è l'aspetto che dà il titolo all'opera originale, mi sarei aspettata di vedere questo elemento riportato più fedelmente e ammetto che la sua manipolazione non mi ha fatto impazzire.

Insomma per farla breve personalmente credo che, in questo romanzo come in altri che prendono le mosse da opere famose si è liberi di giocare con la trama e i personaggi adattandoli al nuovo intreccio, ma gli elementi chiave che si decide di riportare dovrebbero rispettare l'essenza di quelli originali.

Paradossalmente se non avessi letto Persuasione credo che il romanzo della Hart mi sarebbe piaciuto molto di più.



Nessun commento:

Posta un commento