Recensione: "Vita di paese" Maria Caterina Basile

Buongiorno,

Siete pronti per il week end? Io credo che approfitterò di questi pochi giorni di sole, visto che da queste parti da lunedì tornerà il maltempo, ma prima voglio parlarvi di un libro veramente particolare.


Titolo: Vita di paese
Autore: Maria Caterina Basile
Editore: Nulla DieEditore
Prezzo:€ 10,00
Pagine: 73

È possibile fare ritorno in una terra-miraggio, rimasta nell'attesa di un futuro che pare non compiersi mai e trovare finalmente se stessi? Damiano Pellegrino, trentacinquenne simbolo di una generazione in viaggio, ci prova, affrontando e vincendo una difficile sfida.


Vita di paese è una full immersion nella vita e nella mente del protagonista, Damiano Pellegrino, è un racconto introspettivo che parla del viaggio del trentacinquenne verso la terra d'origine, abbandonata a soli 18 anni per scappare dalla noia della vita di paese, ma soprattutto per scappare da se stesso e da un senso di colpa da cui non si è mai liberato.
Nei diciassette anni di assenza Damiano si è condannato alla solitudine e si ritrova adesso, dopo la fine dell'ennesima storia d'amore, a confrontarsi con il vuoto che da sempre si porta dentro.

Fin dalle prime pagine il lettore viene catapultato dentro l'anima del personaggio che senza veli o introduzioni mostra tutta la solitudine e l'amarezza che come un veleno lo consumano. Così seguendo un impulso del momento e assecondando un desiderio che si porta dentro da sempre, Damiano lascia la Svizzera per tornare in Puglia, a Miraggio un paesino sul mare, in cerca del perdono e della libertà, e forse anche un po' di se stesso.

Tornato a casa viene riaccolto con gioia e affatto; la famiglia, i vecchi paesani e perfino il professore di italiano delle medie che in lui ha sempre creduto, lo riaccolgono a braccia aperte, sentimento che però Damiano non sente di meritare. La colpa che lo schiaccia fin da quando era ragazzo piano piano riprende piede insieme ai ricordi, ma ad aiutarlo, oltre alla sicurezza data dai luoghi d'infanzia, c'è la madre, una donna minuta e di poche parole, che conosce bene il dolore e il tormento del figlio e che, al momento giusto, sa cosa dire per aiutarlo a lasciar andare il passato e iniziare ad aprirsi al futuro.

Così piano piano Damiano torna a vivere e a sperare, ritrova se stesso e la pace che tanto aveva cercato.

Vita di paese è un racconto breve ma profondo, che mette il lettore a contatto con l'anima del suo protagonista, un personaggio magnificamente caratterizzato nei suoi tormenti e nelle sue emozioni.
Il linguaggio, estremamente curato, è ricco e si pone a metà strada tra prosa e poesia, dando così vita ad una storia appassionata, ma che scorre con calma tra descrizioni e riflessioni.

Ammetto di aver dovuto rileggere il prologo un paio di volte prima di entrare in sintonia con la forza di questo narratore, ma una volta superato questo primo scoglio, la lettura è progredita senza problemi, catturando completamente la mia attenzione.

Vita di paese è un racconto da non affrontare con leggerezza, ma da gustare piano piano.


2 commenti:

  1. Anch'io sono rimasta colpita da questo libro. Bello e poetico nella serietà del tema :)

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    1. Verissimo, una storia che colpisce nonostante la brevità del testo!

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