Recensione: "Big Apple" di Marion Seals

READING CHALLENGE
N° 39- Un libro recensito da un blogger
 
Su questa recensione non so bene cosa dire, non perché non abbia un parere preciso sul libro, ma perché c'è una vocina nella testa che continua a disturbarmi.
Ora io lo so che sentire le voce è indice di pazzia, però se a scuola ho imparata qualcosa è che gli artisti per definizioni sono estrosi, non pazzi. XD
Il problema con "Big Apple" è che la vocina in questione (che sicuramente deriva dal mio Io scrittore) mi invita a considerare che il libro è la prima opera di un'autrice self e che quindi dovrei concedere delle piccole attenuanti. Infondo pubblicare un libro di cui ho letto tante recensioni entusiaste non è cosa da poco. D'altra parte come lettrice io considero ogni libro sullo stesso pari e dell'autore mi importa poco o niente. Quando scelgo qualcosa da leggere guardo la copertina, la trama e qualche volta (ma non è una regola) leggo le recensioni. Spesso e volentieri neanche leggo il nome dell'autore.
Tutta questa introduzione nasce dalla discussione che ho avuto con un'amica che mi ha fatto notare che non dovrei valutare allo stesso modo chi pubblica per la prima volta e chi lo fa da vent'anni (e ho pensato che magari anche chi segue il blog potesse pensarla così). Io però non sono d'accordo. Per me l'opera di un esordiente e l'ultima di Nicholas Sparks sono assolutamente sullo stesso piano e non è insolito per me trovare libri di esordienti che mi piacciono più di quelli di autori navigati.
 
Ma veniamo a "Big Apple".
Il libro l'ho conosciuto leggendo tante recensioni entusiaste di blogger e lettrici che mi hanno incuriosita, oltre alla copertina che trovo davvero intrigante. In uno dei commenti si diceva che l'autrice non solo viene dal mondo self, ma è anche italiana. Così alla prima occasione l'ho acquistato.
 
Dora e Lex. Assistente personale e grande capo. Giovane e ambiziosa, lei, miliardario e casanova, lui. SÌ, avete ragione, gli stereotipi ci sono tutti, e… no, non è un romance come quelli che avete letto finora. Quando il romanzo di un’autrice di punta della casa editrice rischia di non essere pubblicato nei tempi previsti, Dora ha la possibilità di fare ciò per cui È nata: l'editor. Da qui, complice un segreto professionale che se rivelato farebbe perdere milioni di dollari, le vicende di Dora e Lex si intrecceranno in un incastro (im)perfetto di emozioni: litigate, sesso sfrenato e un’antipatia reciproca saranno gli elementi costanti del loro rapporto

Inizio col dire che la storia nel complesso è molto carina e in più di un punto è riuscita a farmi sorridere e divertire. Il libro ha sicuramente molti punti forti, come lo stile dell'autrice, che sebbene un po' acerbo, mi è sembrato molto promettente. Tuttavia ho trovato anche alcune cose che mi hanno storcere un po' il naso.
La prima è il modo in cui "Big Apple" inizia. Il primo capitolo serve a presentare i due personaggi principali, Dora e Lex, e delineare il contesto in cui si muovono. Il problema però è che lo fanno come se fossero ad una seduta degli Alcolisti Anonimi.
"Mi chiamo Dora Monroe, ho venticinque anni e vivo a New York."

"Il mio nome è Alexander Maximilian Stenton III, ma gli amici mi chiamano Lex e la ragione non me la ricordo più."


Una delle regole d'oro per chi scrive è "Show don't tell". Un'introduzione del genere che alla fine non è niente di più di un elenco delle caratteristiche fondamentali del personaggio, ti toglie il gusto di scoprirli leggendo piano piano, di conoscerli, di capire perché si comportino in un dato modo.
Mi è piaciuto il modo in cui sono stati caratterizzati e soprattutto il fatto di scegliere una donna che non si prostra ai piedi dello sciupafemmine di turno. In realtà fin dal primo capitolo Lex e Dora appaiono molto simili, hanno due caratteri forti e indipendenti e lo stesso approccio con l'amore. Ciò nonostante, scegliendo di narrare in prima persona alternando il punto di vista dei due protagonisti, le due voci non sono abbastanza differenziate. Lex e Dora parlano allo stesso modo, spesso usando le stesse espressioni e questo finisce per appiattirli.
Se si osservano due persone di una famiglia che condividono esperienze, ambiente, cultura, difficilmente queste si esprimeranno con gli stessi toni ed usando le stesse espressioni. Il linguaggio è quanto di più soggettivo esista ed è ciò che maggiormente caratterizza un personaggio. Per questo è poco credibile che due persone così diverse per estrazione sociale e ambiente familiare, parlino e si esprimano in modo così simile.
Infine in alcuni punti la trama mi sembra un po' forzata e traballante, in particolar modo l'idea della convivenza come metodo rieducativo mi ha convinta poco. In primis perché qualcosa di simile lo avevo già letto in un libro della Premoli (e nemmeno lì mi è piaciuto), e poi perché da un personaggio come Lex che all'inizio si presenta come uno abituato a vincere e non cedere mai, mi sarei aspettata qualche tiro mancino per tirarsi fuori dalla situazione (qualcosa che andasse oltre i dispetti che si fanno inizialmente).
 
So che in molti hanno amato questo libro e nel complesso anche io l'ho trovato carino, sicuramente un buon esordio per uno scrittore self. "Big Apple" è una lettura leggera e piacevole, che però presenta delle imperfezioni.
Credo che l'autrice abbia un buon potenziale e sono curiosa di vedere come si evolverà il suo stile.
Nell'insieme credo che al libro darei 2 stelle e mezzo.
 
Che ne dite? Voi lo avete letto? Sono stata troppo cattiva?
 
Titolo: Big Apple
Autore: Marion Seals
Ediotre: Self publishing
Pagine: 388
Prezzo: (ebook) € 3,00
 
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7 commenti:

  1. Io sinceramente non condivido questo tuo pensiero...ma per fortuna ognuno ha la propria testa e ognuno ha i propri gusti...a me personalmente questo libro è piaciuto molto mi ha fatto sorridere e mi ha coinvolto molto (qualche parolaccia insieme a Dora l'ho tirata anch'io ;) ) e in più l'epilogo mi ha lasciato un'ansia addosso... non vedo l'ora di leggere il seguito e scoprire le avventure degli altri personaggi.
    Ribadisco il mio è un parere personale... Buone letture :)

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    1. Sono contenta che a te il libro sia piaciuto! Hai ragione nel sostenere che i gusti sono qualcosa di soggettivo ed infatti le mie recensioni riflettono il mio pensiero, non sono assolutamente delle verità assolute. :)
      Grazie per essere passata! ;)

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  2. Ciao sono una lettrice. ..ho divorato big apple e mi ha fatto impazzire la sua semplicità. Non condivido il tuo pensiero quando parli della scelta nella presentazione dei personaggi.per me un punto di forza proprio xkè è diretto! E poi xkè pensi che i personaggi provengano da diversa estrazione sociale? Dora abita nel bronx x sua scelta, è laureata ed è figlia di professori universitari...cmq io penso che di un libro sia meglio parlarne(nel bene o nel male)piuttosto che non farlo affatto. Grazie. Ciao

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    1. Ciao Antonella!
      Grazie mille per essere passata e per aver condiviso con me la tua opinione! :)
      Sono davvero contenta di potermi confrontare con chi, affrontando le mie stesse letture, ne ha avuto un'impressione diversa. È proprio per avere questo tipo di confronto che ho voluto aprire il blog. :)
      Quando dico che i personaggi sono di diversa estrazione sociale mi riferisco al fatto che Dora sia figlia di una famiglia benestante, mentre Lex per sua stessa ammissione è moooolto ricco, per cui gli ambienti in cui sono cresciuti sono ovviamente lontani. E oltre a questo le loro famiglie non potrebbero essere più diverse: mentre Dora ha un buon rapporto con i genitori, quelli di Lex sono... più formali.
      Ho letto molte recensioni positive prima di acquistare "Big Apple" e non sono pentita di averlo letto, solo che non mi sento di condividerne l'entusiasmo.
      Trovo che il libro sia molto carino, molto più di altri dello stesso genere scritti da autrici più famose, tuttavia non mi ha fatta impazzire.

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  3. Non sapevo che Marion avesse già scritto altri libri e mi dispiace per l'errore. Ho letto che esordiva con "Big Apple" in una delle tante recensioni che ho guardato prima di acquistarlo. Non è mia abitudine documentarmi sull'autore (self o no) perché alla fine mi interessa solo come si racconta la storia, ma mi rendo conto che avrei dovuto controllare meglio. Mea culpa! :)
    Per quanto riguarda "Big Apple", sono felice che a tante persone piaccia e la mia recensione non vuole essere un attacco al libro, ma esprimere semplicemente le impressioni che ho avuto leggendolo. Non sarei stata coerente con il blog se avessi scritto qualcosa di diverso da quello che penso.
    Se un libro non mi colpisce o c'è qualcosa che non mi piace, lo dico con sincerità indipendentemente da quanto sia popolare. Non ho problemi a dire che ho letto la trilogia di Cinquanta sfumature e non mi è piaciuta, così come non ho mai amato Cime tempestose, che è uno dei classici più apprezzati (e non sai le discussioni con le mie amiche che invece lo adorano)!
    I gusti sono soggettivi ed è giusto e bello che sia così, altrimenti si perderebbe l'occasione di poter discutere e confrontarsi con chi la pensa in modo diverso.
    Grazie mille per essere passata e per aver condiviso con me il tuo pensiero e grazie soprattutto per le preziosissime correzioni su Marion! ;)
    Buona giornata! :)

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  4. Ciao, in un mare di recensioni positive che mi lasciavano perplessa,non posso che concordare con la recensione che ho trovato anche troppo soft rispetto a quello che si potrebbe criticare di questo libro. Premetto che conoscevo già Marion Seals e l'ho apprezzata moltissimo per the dark side series e quindi mi aspettavo qualcosa all'altezza di quei libri. Generi diversi ok, ma in cui l'autrice ha dimostrato capacità notevoli sotto tutti i punti di vista e poi scrive questo che non le rende giustizia. Una storia che piace per la "vivacita" linguistica di lei e la sottomissione di lui che non tiene assolutamente. Con tutti i soldi che ha è inverosimile che si faccia manipolare e ricattare da lei. Ma capisco che il sogno proibito di molte di dominare il proprio capo prevalga sulla ragione e non vi faccia vedere che la trama non tiene. Contente voi.

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    1. Capisco che ad alcune persone Big Apple sia piaciuto tantissimo ed è stato proprio il loro entusiasmo a convincermi. Per me è stato il primo libro di Marion e finché non mi è stato fatto notare credevo fosse l'unico. Sicuramente leggerò altro di suo, ma mentirei dicendo che Big Apple mi ha fatta impazzire. Non sono un'esperta o una professionista e nel blog dico solo quello che penso e per questo libro non ho fatto eccezioni.
      Grazie per il tuo commento! ;)

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