Ci sono libri che ti colpiscono al primo sguardo. Con Oggi siamo vivi è stato così. È bastato un istante a conquistarmi, la frase sulla fascetta (Una bambina ebrea e un soldato tedesco: un'amicizia più forte dell'odio) mi ha convinta definitivamente.
Dicembre 1944. I tedeschi stanno arrivando. Il prete di Stoumont, nelle Ardenne, ha un'unica preoccupazione: mettere in salvo Renée, un'orfana ebrea nascosta nella canonica. E, d'un tratto, il miracolo: una camionetta con due soldati americani si ferma davanti alla chiesa e lui, di slancio, affida a loro la piccola. Ma quei due soldati hanno solo le divise americane: infatti si chiamano Hans e Mathias e sono spie tedesche. Arrivati in una radura, Hans prende la pistola e spinge la bambina in avanti, in mezzo alla neve. Renée sa che sta per morire, ma non ha paura. Il suo sguardo va oltre Hans e si appunta su Mathias. È uno sguardo profondo, coraggioso. Lo sguardo di chi ha visto tutto e non teme più nulla. Mathias alza la pistola. E spara. Ma è Hans a morire nella neve, con un lampo d'incredulità negli occhi. Davanti a Mathias e Renée c'è solo la guerra, una guerra in cui ormai è impossibile per loro distinguere amici e nemici. E i due cammineranno insieme dentro quella guerra, verso una salvezza che sembra di giorno in giorno più inafferrabile. Incontreranno persone generose e feroci, amorevoli e crudeli. Ma, soprattutto, scopriranno che il loro legame - il legame tra un soldato del Reich e una bambina ebrea - è l'unica cosa che può dar loro la speranza di rimanere vivi...
Quella di Oggi siamo vivi è una storia particolare, un romanzo che ci fa vivere gli ultimi momenti della guerra in modo diverso.
I protagonisti di questo libro sono Mathias, un soldato tedesco, e Renée, una bambina ebrea, che, contro ogni previsione, creano una connessione profonda, qualcosa che va oltre l'odio razziale e le differenze che li separano.
Mathias conosce il suo compito, sa bene il pericolo che corre nel risparmiare un'ebrea, eppure al momento di sparare il colpo finisce per uccidere il suo compagno invece della bambina che gli è stata consegnata per errore. La calma, la compostezza, il controllo che dimostra la piccola, lo colpiscono subito, tanto da spingerlo a prendere una decisione che mette a rischio la sua stessa vita.
Anche Renée rimane sorpresa da quel gesto. Convinta ormai di essere stata raggiunta dalla morte, si volta per guardare il volto del suo carnefice e quello sguardo, quel piccolo contatto fugace, fa scattare qualcosa nel soldato, qualcosa che cambierà le cose per entrambi.
Da quel momento tra i due nasce un legame che nessuno dei due capisce o desidera, ma che li unirà loro malgrado diventando infine l'unica speranza per sopravvivere.
Oggi siamo vivi è una storia che solletica l'immaginazione, soprattutto per la particolarità dei personaggi.
La storia di Renée, che a sette anni ha già dovuto abbandonare tutto per scampare ai nazisti, è al contempo triste e commuovente. L'essere continuamente in fuga l'ha resa una bambina realista e disincantata, che guarda alle cose per come sono, dicendo sempre la verità per quanto brutta possa essere. Nella vita ha imparato a non far affidamento su nulla, perché tutto può svanire da un momento all'altro, ma l'incontro con Mathias segnerà per lei un nuovo inizio.
Il suo personaggio è quello che mi è piaciuto di più, perché pur essendo così piccola Renée è circondata da un alone di mistero. C'è qualcosa di diverso in lei, qualcosa che salta agli occhi di chi la guarda. Il suo sguardo intenso e misterioso rende subito chiaro che non è come le altre bambine.
È proprio questa sua energia a catturare Mathias. Mentre le punta la pistola contro Renée alza lo sguardo e tutto cambia. Nemmeno lui sa spiegarsi il perché di quella decisione, come non si spiega il motivo che lo spinge a prenderla con sé, a preoccuparsene talmente tanto da non riuscire ad abbandonarla.
La Pirotte ha scritto un bel libro su un tema difficile e già molto usato. Parlare del periodo nazista senza cadere in cose già dette è piuttosto difficile. Lei ci riesce, anche se il narratore scelto, esterno alla vicenda e ridotto ad un mero cronista, ha reso una storia con un bel carico emotivo abbastanza impersonale.
Tutto sommato una lettura intensa e emozionante.
Tutto sommato una lettura intensa e emozionante.
Il finale... bè diciamo che lascia in sospeso fino all'ultimissima pagina.
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Titolo: Oggi siamo vivi
Autore: Emmanuelle Pirotte
Editore: Nord
Pagine: 304
Prezzo: € 16,90
Ciao Alisya, sembra una storia bella ed emozionante!
RispondiEliminaCiao Ariel, in effetti è stata una lettura piacevole e originale.
EliminaL'ho in lettura anch'io, forse nelle prossime settimane riuscirò a prenderlo in mano, spero non sia troppo drammatico
RispondiEliminaNo, rispetto ad altri libri sull'argomento la lettura non è troppo pesante. Spero che ti piaccia! ;)
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