Buongiorno Sognatori! Eccomi qua con la prima recensione del 2024!
Questo giallo, chiaramente indirizzato ad un pubblico Young Adult, si è rivelato una lettura piacevole e poco impegnativa, che pur avendo alcuni momenti di tensione non riesce a tenere il lettore più navigato con il fiato sospeso. Pippa è una protagonista ben caratterizzata con cui è facile empatizzare grazie al fatto che non viene descritta come un'eroina dalla morale impeccabile, ma ci viene presentata anche nei suoi pregi. Pippa è determinata, curiosa, brillante e risoluta, che ama studiare e non accetta di fallire, ed al contempo è goffa, inesperata, incurante delle regole, incosciente e spesso impulsiva tanto da prendere decisioni senza curarsi delle possibile conseguenze. Tutto questo la rende più reale agevolando di conseguenza la capacità di immedesimazione del lettore.
Il mistero su cui si trova ad indagare riguarda la scomparsa, ritenuto da tutti omicidio, di Andie Bell avvenuto 5 anni prima la cui colpa è stata addossata a Sal Sigh, fidanzato della vittima, morto suicida pochi giorni dopo la scomparsa. Pippa, affatto convinta della colpevolezza del ragazzo, decide di centrare la sua tesi di fine anno sul caso con il proposito di trovare e portare a galla delle incongruenze in modo da far riaprire il caso. Questo il presupposto su cui si basa l'indagine che personalmente ho fatto un po' fatica ad accettare; l'idea che un'adolescente senza alcuna esperienza e avendo accesso solo ad un numero limitato di prove riesca laddove la polizia ha fallito. Però accettato questo presupposto il resto fila liscio come l'olio.
Durante le sue indagini Pippa avrà modo di parlare con i vecchi amici di Andie, con il fratello di Sal e con tutta una serie di personaggi che pian piano l'aiuteranno a far luce sul mistero.
Ho trovato carina l'alternanza tra le parti narrative del romanzo e gli estratti del diario di bordo tenuti da Pippa dove è possibile leggere gli appunti, le riflessioni, le trascrizioni delle interviste. Allo stesso modo ho trovato funzionale la presenza di momenti di vita quotidiana che rendono più completa la caratterizzazione della protagonista, approfondimento che è mancato invece su alcuni aspetti secondari.
Nonostante i tentativi di confondere le acque il libro non tiene mai veramente con il fiato in sospeso, tanto che ad un certo punto diventa chiaro su chi indirizzare i sospetti e di conseguenza salta all'occhio come alcune piste siano inserite con il solo scopo di sviare il lettore, senza però venir sviluppate a sufficienza per riuscirci.
Alcune scelte fatte dall'autrice mi hanno richiamato alla mente Il caso Harry Quebert, anche se in modo molto vago e semplicistico: la brava ragazza della porta accanto che invece nasconde un'altra faccia, una situazione familiare della vittima particolare, l'ipotesi che la polizia che potrebbe avere sviato le indagini... insomma seppur alla lontana ci ho visto qualcosa in comune.
Impressioni a parte considerando che si tratta di un romanzo rivolto ad un pubblico giovane, Come uccidono le brave ragazze è un giallo scorrevole e poco impegnativo, che si distingue grazie ad uno stile particolare ed un linguaggio semplice e pur essendo il primo capitolo di una trilogia il libro può tranquillamente essere letto come capitolo autoconclusivo. Ho particolarmente apprezzato il modo con cui è stato inserito nella trama il tema del pregiudizio verso il diverso, mentre ho trovato un po' scontato la nota rosa che si aggiunge.
In definitiva è una lettura che sento di consigliarvi se siete in cerca di un giallo molto soft o di un romanzo da consigliare ad un giovane amante del mistero.
Ciao Alisya, ho letto questo romanzo un paio di anni fa e ricordo che, pur non essendo adrenalinico, mi era piaciuto molto, avevo trovato molto originale l'idea di inserire note e appunti tra i vari capitoli anche se effettivamente, l'idea che una ragazzina riesca dove la polizia ha fallito non è molto verosimile ;-) Comunque, al di là di questo, vorrei entro l'anno recuperare gli altri due libri della serie... ne approfitto per augurarti buon anno nuovo :-)
RispondiEliminaCiao Ariel! Pensa io ho scoperto che era il primo di una serie solo dopo averlo finito...
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