Recensione: "Il paradiso degli orchi" Daniel Pennac

Buongiorno Sognatori,
nuovo giorno, nuova recensione e questa volta sono alle prese con un libro assai particolare che racconta le vicende di una famiglia decisamente sopra alle righe.

TITOLO: Il paradiso degli orchi
AUTORE: Daniel Pennac
EDITORE: Feltrinelli Editore
PAGINE: 202 
PREZZO: € 7,50 - ebook € 6,99
Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una "zia" femmina super-sexy, ritratto irresistibile del giornalismo alla Actuel, una misteriosa guardia notturna serba e un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un'altalena tra divertimento e suspence, tra una Parigi da Misteri di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi "orchi" che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: "il comico, espressione dell'etica". (Stefano Benni)

Questo è il primo libro di Pennac che leggo e devo ammettere di essere rimasta interdetta. Infatti nonostante abbia letto quasi esclusivamente pareri positivi su Il paradiso degli orchi a me non ha entusiasmato, perché non sono riuscita ad entrare in sintonia con la storia ed i suoi personaggi.

Tutto gira intorno alla famiglia di Malaussène, una famiglia decisamente fuori dall'ordinario dove la madre preferisce andare in giro invece di prendersi cura dei figli, una delle sorelle è alle prese con una gravidanza inattesa, un'altra passa la sera ad allenarsi a scrivere a macchina, un'altra ancora fotografa tutto ciò che è a portata di mano... ed in tutto ciò l'unico a mantenere tutti è Malaussène, che per lavoro fa il Capro Espiatorio in un centro commerciale in cui un giorno esplode una bomba. A questa prima detonazione, ne seguiranno altre, tutte apparentemente connesse da un filo conduttore che trova la sua origine molti anni addietro e giunge qui al suo epilogo, invischiando inevitabilmente Maulaussène.

Di solito apprezzo gli stili eccentrici e sopra le righe, ma questo lo è fin troppo; da Malaussène con il suo lavoro più unico che raro, ai personaggi che gli stanno intorno che non lesinano certo in eccentricità, tutto risulta disarmonico.
In questo caso la cover riassume bene la storia e la sensazione che ho sentito durante la lettura, ovvero di trovarmi davanti ad un insieme confusionario che rende la lettura poco invitante
Detto ciò non nego che alcuni aspetti della storia non siano male, come il mistero legato agli attentati al centro commerciale. Anche l'idea del ruolo del Capo Espriatorio è carina nella sua assurdità, ma tuttavia non brillante e alla fine nessuna di queste cose basta a rimediare ad  una lettura che se non faticosa, si è dimostrata lenta e poco stimolante.

Alla fine quello che posso dire de Il paradiso degli orchi è che è un libro che non fa colpo e che certo non mi invoglia a continuare con i restanti romanzi della saga familiare, soprattutto considerato che la vicenda narrata in questo volume può considerarsi autoconclusiva, quindi non rimangono questioni in sospeso che invogli a continuare la lettura.






3 commenti:

  1. Ciao, io non ho ancora letto nulla di Pennac, ma un paio di giorni fa, in un negozio che vende libri usati nel mio paese, ho acquistato, catturata dalla copertina, "Il Signor Malaussène". Ti farò sapere...buona domenica.

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    1. Ciao! Anche per me questo è stato il primo libro Pennac e come te l'ho scelto per la cover curiosa, peccato che la storia non mi abbia convinto. Quello che hai trovato dovrebbe essere il terzo o quarto capitolo della serie su Malaussène, spero ti piaccia! :)

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    2. Ti farò sapere. Buona giornata

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