Recensione: "Dov'è finita Audrey?" Sophie Kinsella

Buon Lunedì e buon inizio settimana a tutti!

Quando ho a che fare con i libri della Kinsella mi sento un po' bipolare; ci sono libri che mi hanno fatta morire dalle risate, altri che ho trovato di una banalità imbarazzante.
Quindi capirete come il dubbio ogni volta che mi avvicino ad uno dei suoi romanzi sia: a quale gruppo apparterrà?


Titolo: Dov'è finita Audrey?
Autore: Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Prezzo:€ 13,50 (ebook € 7,99)
Pagine: 285


Audrey ha quattordici anni e da tempo non esce più di casa. Porta perennemente grandi occhiali scuri, e non certo per fare la diva, ma perché questo è il suo modo per proteggersi dalle persone che la circondano e sfuggire al rapporto con gli altri. A scuola le è successo qualcosa di brutto che l'ha profondamente segnata, e ora Audrey è in terapia per rimettersi da attacchi d'ansia e panico che non le permettono di condurre una vita serena e avere contatti con il mondo esterno. Prigioniera nella propria casa, riesce a guardare negli occhi solo Felix, il fratellino più piccolo. Suo fratello Frank, invece, ha un anno più di lei ed è ossessionato dai videogames e – con grande preoccupazione della madre iperprotettiva e vagamente nevrotica – non si stacca un attimo dal computer e dal suo amico Linus che condivide la sua stessa mania. Quando Audrey incontra Linus per la prima volta, nasce in lei qualcosa di diverso, e piano piano riesce a trovare il modo di comunicargli le sue emozioni e le sue paure. Sarà questa la scintilla che aiuterà non solo lei, ma la sua intera famiglia scombinata.



Dov'è finita Audrey? è un romanzo dolce indirizzato ad un pubblico giovane che affronta temi come la depressione, il bullismo, il rapporto genitori-figli, ma lo fa con un tono irriverente, attraverso gli occhi di una ragazzina che suscita subito simpatia.

Fin dalle prime pagine, il mondo della quattordicenne Audrey investe in pieno il lettore, che si ritrova catapultato in una situazione a metà strada tra l'assurdo e l'esilarante. Anne, la madre della ragazza, è alla finestra, urlando contro il figlio più grande, Frank, minacciandolo di buttare giù il portatile, mentre il marito la supplica di fare attenzione e non centrare l'auto sottostante. E tutto davanti agli occhi basiti dei vicini. Insomma un vero delirio.
Allo stesso tempo scopriamo la singolarità della protagonista, Audrey una ragazza rimasta traumatizzata da dei gravi episodi accaduti a scuola. Da allora ha sviluppato una grave depressione a cui si sono aggiunti attacchi di panico e fobia sociale. Audrey ha paura delle persone, non riesce a guardare nessuno negli occhi e parla solo con i suoi familiari e con la terapeuta. Non esce e quando si sente in pericolo l'ansia prende il sopravvento causandole delle crisi che la bloccano a letto per giorni.
In realtà lei non racconta mai esplicitamente cosa le è successo, non parla mai di bullismo, ma lascia che il lettore lo intuisca guardando l'effetto che questo evento ha avuto su di lei e sulla sua famiglia, divenuta prigioniera della sue paure.
Nonostante Audrey riconosca l'irrazionalità di tale comportamento non riesce a controllare le sue reazioni fino a che non conosce Linus, compagno di videogiochi di Frank. L'incontro con lui rivoluziona il mondo della ragazza spingendola a riscoprire una forza ed un coraggio che aveva dimenticato di possedere.

Anche se il primo incontro tra i due scatena in Audrey, un attacco di panico quella nuova presenza stuzzica la sua curiosità. E più questa cresce, più la paura lascia spazio a emozioni diverse ed invitanti. Linus è la rinascita per Audrey, la scintilla che accende un cambiamento che si verifica attraverso piccoli passi, piccole sfide che la portano a riconquistare la sua libertà.
La cosa che più colpisce di questo personaggio è che nonostante tutte le sue paure, incertezze e debolezze, lei non si arrende e continua a lottare per riprendere il controllo della sua vita.

In qualche modo a bilanciare i temi delicati portati dall'esperienza di Audrey sono i membri della sua famiglia: Frank il fratello fissato con i giochi on line, Anne la madre ansiosa, ossessionata dal passatempo del figlio che sa regalare momenti veramente divertenti, un padre a volte ancora ragazzo e Felix, il fratellino di 4 anni. Ecco questi personaggi con il loro essere un po' macchiette spesso creano siparietti divertenti, di cui il prologo è solo un simpatico esempio, che contribuiscono a dare una chiave di lettura più ironica della situazione

Nonostante Dov'è finita Audrey? sia uno YA, in questo romanzo ho ritrovato lo stile acuto e brillante tipico dei chick lit della Kinsella, che sfrutta la comicità di personaggi un po' sopra le righe posti però ad affrontare situazioni reali. Sono questi elementi che permettono al lettore di identificarsi con i protagonisti, o almeno di sentirli molto vicini.
Ad aiutare questa vicinanza è anche la scelta di un punto di vista interno. È la voce di Audrey infatti a portare avanti il racconto con ironia e arguzia ed è sempre il suo modo schietto di raccontare che fa sì che il lettore le si affezioni fin dalle prime pagine.

Personalmente mi sono piaciute molto anche le trascrizioni dei video che la ragazza gira come terapia e in cui ritrae la sua famiglia nelle situazioni più disparate.

La lettura di Dov'è finita Audrey? è sicuramente veloce e scorrevole grazie alla spontaneità e alla leggerezza che caratterizzano il punto di vista narrante, senza tradire la sensibilità necessaria nel trattare temi delicati come quelli scelti dalla Kinsella. 
Uno YA decisamente consigliato.



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