Recensione: "La Grande Amica" Christhine Dunne

Buona Sera Lettori e buon inizio settimana!
Spero che il vostro Lunedì sia stato migliore del mio che è passato all'insegna di un'orrida ed infinita giornata lavorativa, roba da strapparsi i capelli a manciate. >_<

Oggi invece dell'appuntamento con la rubrica con le mie ricette preferite, vi voglio far compagnia con la recensione di un libricino che ho divorato ieri, La Grande amica della Dunne.

Titolo: La Grande Amica
Autore: Catherine Dunne
Editore: Guanda
Prezzo:€ 10,00 (ebook €  7,99)
Pagine: 128


Due amiche. Un'estate. Un inganno. Quando Miriam parte per la sua prima esperienza via da casa, un lavoro estivo in un albergo sul mare, crede di allontanarsi solo di pochi chilometri. Ma Marie-Thérèse, con cui condividerà una stanza, il lavoro e le sue prime avventure "da adulta", la condurrà molto più lontano dalla sua vecchia vita, e da se stessa. Di qualche anno più grande, bella, disinvolta, infinitamente più esperta, diventa la sua guida, la sua alleata, in poche parole la sua prima, vera migliore amica. Da un'inattesa serata al pub a un'indimenticabile vacanza in Cinquecento, Miriam spiega finalmente le ali. Ma volare significa anche poter cadere... Con uno sguardo delicato e profondo, Catherine Dunne trasfigura la storia di due ragazze in un ritratto dell'adolescenza e dei sentimenti struggenti e cangianti che la nutrono. Un racconto senza tempo sull'amicizia e sul cambiamento, sull'abbandono e sul ricordo.


La Grande Amica è la storia di un'amicizia di quelle che si possono stringere solo quando si è ragazzi e si è portati a credere che certi legami siano destinati a durare per sempre.
Così è Miriam, la protagonista, che a sedici anni vive la sua prima esperienza fuori casa grazie ad un lavoretto estivo in un albergo dove conosce Marie-Thérèse, ventunenne affascinate e spigliata con cui subito nasce un'intesa speciale.
Grazie a lei la ragazza impara ad assaporare la libertà e l'indipendenza, inizia ad emanciparsi da una famiglia che alle volte le va un po' stretta e soprattutto scopre le infinite possibilità che ancora ha davanti. Poi però tutto cambia per colpa di un ragazzo e di un tradimento che coglie Miriam impreparata ferendola profondamente, non tanto per la perdita di un amore che col tempo avrebbe dimenticato, ma per Marie-Thérèse, l'amica in cui aveva riposto la sua fiducia.
Così ormai cinquantatrenne Miriam scrive alla sua vecchia amica rievocando i ricordi di quell'estate, ripercorrendo i tumulti del cuore e l'amarezza per la fine di un rapporto che poteva durare per sempre.

Nonostante la brevità questo racconto ha molti lati positivi, primo fra tutti lo sviluppo di Miriam la protagonista/narratrice che, rivolgendosi all'ex amica, rievoca l'estate in cui si sono conosciute dando sfogo a tutte le emozioni e ai pensieri che all'epoca non ha avuto modo di esternare.
Ma se all'inizio questa lettera ha un tono nostalgico, presto si capisce che il sentimento che anima la donna è ben diverso, infatti sempre più si fa strada l'amarezza e l'acredine che la protagonista ancora prova, rendendo però chiaro solo nel finale il suo intento.

La caratterizzazione di Miriam è fantastica, tanto che quasi sono riuscita ad immaginarmi questa signora seduta davanti al suo pc mentre scrive alla sua amica, con espressione distaccata e un mezzo sorriso compiaciuto ad inarcarle le labbra.

Marie-Thérése invece la conosciamo solo attraverso gli occhi della narratrice che ce la mostra dapprima come una figura idealizzata, un modello da seguire, qualcuno da cui imparare, salvo poi veder crollare il mito davanti alla cruda realtà.

Con un linguaggio curato la Dunne racconta quindi una storia dai risvolti amari, che sposa in tutto e per tutto il punto di vista di Miriam, aspetto che crea un senso di intimità data dall'aver usato la prima persona, ma al contempo anche di freddo distacco, dato invece dai toni usati dalla narratrice.

Per quando riguarda la trama, devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più, uno sconvolgimento più grande, un colpo di scena capace di dare una maggiore forza a quello che altrimenti è un racconto abbastanza piatto. Ad onor del vero devo dire che alla fine un piccolo colpo di scena c'è, ma non riesce a salvare un testo prevedibile, ma che soprattutto non è riuscito a trasmettermi nessuna emozione.

In definitiva La Grande Amica è stata una piacevole lettura, un racconto scorrevole che nonostante tutti i suoi pregi non è riuscito a conquistarmi completamente.


Nessun commento:

Posta un commento