Recensione: "Molte vite, un solo amore" di Brian Weiss

Ho una confessione da fare. Nella mia immensa ignoranza quando ho preso questo romanzo ero convinta chi si trattasse di un'opera di narrativa, solo leggendo mi sono resa conto che le cose non stavano proprio così!
 
 
 
 
Elizabeth è reduce da un amore sbagliato e avviata sulla strada della depressione. Pedro è un ricco giovanotto messicano segnato prima dalla morte del fratello e poi da un'indecisa relazione con una donna sposata. Elizabeth e Pedro non si conoscono, ma il dottor Weiss ha ascoltato da entrambi, durante la terapia di regressione, il racconto dello stesso episodio doloroso risalente a centinaia di anni prima. Dopo essersi amati in una vita precedente, sembrano destinati a ricongiungersi: e l'amore, che dissolve la rabbia e guarisce l'affiliazione, rappresenta per entrambi l'unica possibilità di guarigione. Con Molte vite, un solo amore lo psichiatra Brian Weiss, che guarisce con l'ipnosi risalendo alle vite precedenti del paziente per trovare la chiave dei malesseri e delle angosce attuali, racconta un doppio caso clinico facendoci riflettere sulla profonda necessità che si nasconde dietro le apparenti coincidenze delle vicende amorose.
 
 
Dopo aver letto la prefazione ho pensato "Hmm.... che stile interessante". L'autore infatti racconta la storia dal punto di vista di un terapeuta che ha in cura due persone che pur non essendosi mai viste rievocano episodi comuni di vite passate . Questo basta a convincerlo che i due sono anime gemelle e lo pone difronte ad un grande interrogativo: deve intervenire e comunicare ai due la sua scoperta o lasciar fare tutto al destino?
 
Be' già l'idea mi sembra interessante e lo stile è senz'altro originale, ma soprattutto estremamente verosimile. Poi ho iniziato il primo capitolo e mi è sorto un dubbio: ma siamo sicuri che sia un romanzo di fantasia?
Il linguaggio scelto, il modo di presentare non solo il caso di Pedro e Elisabeth, ma anche tutti gli altri piccoli aneddoti che lo accompagnano è fin troppo accurato, così come le conoscenze di alcuni meccanismi psicologici descritti. Insomma un po' troppo verosimile per essere scritto da un profano.
Certo, l'autore è uno psichiatra e questo spiegherebbe alcune cose, ma ancora non mi sembrava una storia fittizia.

D'altra parte però la mia parte razionale protestava nel considerare reale un approccio terapeutico che si basa sull'indurre l'ipnosi per esplorare gli eventi principali delle esistenze passate.
Per farvela breve, una volta tornata a casa sono andata a curiosare on line e ho scoperto due cose: la prima è che Brian Weiss è realmente un terapeuta che usa questo approccio e il secondo è che, qualche tempo fa, avevo visto una trasmissione in tv in cui si parlava della sua tecnica e se ne faceva dimostrazione in diretta (e già allora ne ero rimasta colpita)!

 
 
In ogni caso, sia che si dia addito a questa teoria o meno, il libro di Weiss è molto interessante e pieno di fascino. Il suo approccio si basa su un concetto ampiamente noto in ambito psicologico, ovvero quello di rimozione elaborato da Freud e Breuer in relazione all'isteria. In breve questo meccanismo porterebbe a rimuovere eventi traumatici del passato rilegandoli nell'inconscio per cui non potendo essere ricordati si presentano "mascherati" sotto forma di sintomi.
Nel tempo questo concetto base è stato rivisto e applicato in diversi contesti, soprattutto in relazione a traumi infantili. Weiss invece va ben oltre l'esistenza attuale estendendo la ricerca dei traumi a vite passate dove si cela un evento rilevante che, una volta reso accessibile alla coscienza, viene rielaborato dalla persona sia a livello razionale che emotivo, liberando la persona dai sintomi che lo sostituivano. Come le pazienti isteriche di Freud è la catarsi la cura per la rimozione, ma qui ha una portata molto più ampia.

Così ad esempio un dolore cronico alla spalla che non ha base organica e che i medici non sono mai riusciti a curare risulta essere il residuo di una ferita mortale riportata dalla persona in una vita passata e, non appena rivissuto e accettato, questo sparisce quasi per magia.
 
Come ho detto l'approccio di Weiss è sicuramente pieno di fascino: ipnosi, vite passate, creature che parlano attraverso soggetti in ipnosi per svelano alcuni principi base, sono solo alcuni degli elementi che accompagnano la storia di Pedro e Elisabeth due persone che vanno in terapia per risolvere problemi personali, i cui destini sembrano continuare ad incrociarsi nel tempo.
 
A prescindere dal fatto di credere o no in questo metodo terapeutico, penso che valga la pena leggere Molte vite, un solo amore, una storia che, a prescindere da tutto, parla di vero Amore e di anime gemelle che tiene avvinti fino all'ultimissima pagina. Con un linguaggio semplice e senza addentrarsi troppo nella tecnica di certi meccanismi, Weiss apre la finestra su un mondo pieno di possibilità.
Voi che ne pensate? Credete nelle vite passate?

4 di 5
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Titolo: Molte vite, un solo amore
Autore: Brian Weiss
Editore: Mondadori
Pagine : 178

6 commenti:

  1. Conosco Weiss, di solito per la meditazione uso le sue tecniche di rilassamento, a volte mentre parla mi addormento e mi risveglio verso la fine della meditazione, le trovi su youtube ;)

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    1. Sicuramente approfondirò. Ho trovato le sue teorie interessanti e il libro è stata una lettura assolutamente piacevole!

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  2. Io ho amato questo libro, mi ha fatto un po' sperare e sognare...

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    1. Inizialmente mi ha lasciata un po' basita, ma poi non può non far pensare.

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  3. l'ho letto alle superiori, davvero bello anche se non sono convinta fino in fondo sulla teoria trattata

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    1. Anche io resto in parte scettica, però non posso negare che sia molto suggestiva!!

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