Recensione: "Le dee del miele" di Emma Fenu

Un meraviglioso ritratto della Sardegna di inizio Novecento popolato dalle storie di donne normali, che proprio per questo risultano essere creature straordinarie, un romanzo permeato di magia, non quella fatta di bacchette magiche e giochi pirotecnici, ma di gesti quotidiani, di usi e tradizioni che fanno parte di ognuno di noi; questo è ciò che ho trovato in questo libro dolce a appassionante.
 
"Le dee del miele" è una storia ispirata alla realtà, che si snoda attraverso tutto il Novecento, ambientata in una Sardegna intrisa di mito e memoria. In tale contesto, in cui si fonde un universo parallelo di spiriti, fate e demoni, spetta al mondo muliebre vegliare sulla vita e sulla morte. Le protagoniste sono, infatti, quattro donne: Caterina e Lisetta, fanciulle che non si conoscono ma che diverranno consuocere, Marianna, figlia adottiva di Lisetta ed Eva, figlia di Marianna. Sono creature diverse fra loro, per ceto sociale e vissuto, ma legate dai fili del destino fino a divenire parte l'una dell'altra, tramite un cordone ombelicale di sangue, luna, farina, miele, mistero, esoterismo e agnizioni. Sarà Eva a riannodare il filo rosso di mestruazioni, parti e aborti delle sue antenate e a scoprire il vero segreto del "dono" di famiglia.





"Le dee del miele" è un romanzo che che sa trasportare chi legge in un altro tempo che a tratti è molto vicino, a tratti si allontana. La trama abbraccia la vita di quattro donne, quattro protagoniste le cui vicende finiscono per intrecciarsi in un unico emozionante racconto. Ad unirle è il loro essere donne e madri, una condizione che trascende non solo tempo e luogo, ma anche le singole differenze individuali.

 
Caterina, donna saggia e devota, ha un legame profondo con la terra a cui appartiene e di cui conosce riti (eredità di un mondo pagano) e credenze che ormai sono tutt'uno con il credo religioso.
Lisetta, rimasta orfana, da adulta si trova a fronteggiare la vita e le rinunce che le ha imposto, ma è forte e determinata tanto da non arrendersi neanche davanti al fato che sembra volerle negare la maternità.
Marianna, figlia voluta e bambina innocente, affronta con timore l'arrivo della prima mestruazione che sancisce il suo divenire donna.
Ed infine Eva, ragazza esuberante e curiosa, che riassume e unisce i vissuti delle generazioni che l'hanno preceduta.
 
Partendo dalla Sardegna di inizio Novecento, "Le dee del miele" racconta l'esser donna e madre, soffermandosi con delicatezza sulle mille sfumature che ciò può assumere. Nel libro si parla del meraviglioso dono di dare la vita, ma, con altrettante dolcezza e dignità, si affronta anche la morte.
 
Ho adorato lo stile di Emma Fenu pervaso da una dolcezza che pagina dopo pagina traspare accompagnando il lettore in questo viaggio pieno di emozioni. Il lessico, ricco e ricercato, si adatta perfettamente al ritmo e al contesto della narrazione dipingendo via via paesaggi e persone così concreti da sembrare reali.
 
"Le dee del miele" è un libro che sa parlare al cuore, che ho letto velocemente e con grande piacere. In particolare la vicenda di Caterina mi è rimasta dentro. La sua storia, permeata di magia e di tradizione, ha saputo incantarmi e commuovermi.

Assolutamente consigliato a tutti quelli che vogliano avventurarsi in un mondo al femminile.


 
Titolo: Le dee del miele
Autore: Emma Fenu
Editore: Milena edizioni
Pagine: 170

21 commenti:

  1. Sempre interessanti le tue recensione, il libro di Emma è già prenotato e sono certa che incanterà anche me.

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    1. Sono sicura che ti piacerà! Oltre alla storia bella e particolare, è lo stile di Emma ad incollarti alle pagine! ;)

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    2. Grazie Maria Lucia <3, attendo un tuo parere!

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  2. Sinceramente non mi attira, è un filone nato dopo il bestseller della Caboni e la riscoperta di un mestiere a cui la gente non ha mai prestato attenzione... Adesso va di moda raccontare storie al femminile ambientate tra gli alveari? Allora viva l'originalità... Non penso che lo acquisterò...

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    1. Ti assicuro che questo libro e quello della Caboni non hanno assolutamente niente in comune, a partire dal genere a cui appartengono.
      Le dee del miele non ha niente a che fare con l'apicultura, ma soprattutto non è un romanzo rosa, è un libro che parla di donne e di maternità.

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    2. Sarebbe il caso certe volte di andare oltre le parole e ricercare il significato sotteso. Le quattro protagoniste infatti non sono dee, ma donne normalissime, molto forti, che affrontano le difficoltà che la vita presenta. E no, non si occupano di apicoltura. Il miele ha un significato simbolico, perché sono donne dolci, sono nutrienti come il miele e ne accettano anche il retrogusto amaro. Caro anonimo, è un vero peccato soffermarsi sui termini e trarre conclusioni affrettate.

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  3. Grazie! Una recensione bellissima, toccante ed emozionante! Caro Anonnimo, la Caboni è una donna che stimo molto e che ho anche citato nei ringraziamenti, ma il mio romanzo non è ambientato fra gli alveari, il miele è simbolico. Una sola pagina è dedicata ai bugni, una sola. Si parla di miele e Sardegna in un altro contesto. Se non l'hai letto ti consiglio il meraviglioso libro di Cristina, arricchente. Quanto al mio, se non ti attira e ci vedi alveari, non ti ha chiamato, e leggere è feeling. Grazie

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    1. Ciao Emma!
      La tua storia mi ha davvero emozionata e sono davvero felice di avere avuto la possibilità di leggerla! Il tuo è uno di quei libri che alla fine ti lascia qualcosa dentro. :)

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    2. grazie, una recensione meravigliosa, profonda, che coglie l'essenza della magia e del simbolo del miele. Sono commossa e felice di avere lettori e recensori come te, di grande spessore umano e professionale.

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  4. Complimenti per la recensione, bellissima e profonda.

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  5. Io ho iniziato a leggerlo e posso dire che qui si accenna solo al miele, è un libro dalle sfumature esoteriche, molto intrigante. A volte bisogna andare oltre un semplice titolo!

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    1. Terminato. Mi è piaciuto moltissimo! Complimenti Emma e... Posso dirlo? Io ho letto solo "La custode del miele e delle api" della Caboni e il tuo non c'entra nienteee!!! Due libri totalmente diversi. Scusami anonimo, non è per bersagliarti, non ti arrabbiare, ma dovresti leggere il romanzo della Fenu perchè è davvero molto bello e... Diverso dagli ultimi in uscita. Ciaooo

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    2. Hai ragione Vivien. È davvero un bel libro, molto intenso e particolare. :)

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  6. Possibile che gli emergenti non accettino il pensiero altrui? Porca paletta, ho espresso una mia opinione e sì! ho letto i libri di Cristina Caboni tutti e due! Ciao, qui poco feeling..

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    1. Credo che ci sia stato un fraintendimento.
      Nessuno mette in dubbio i tuoi gusti o il fatto che tu abbia il sacrosanto diritto di amare/odiare i libri che ti pare. Il punto è che hai postato un commento paragonando il libro di cui parlo ad uno con cui non c'entra niente (dando per altro l'impressione di non aver letto la recensione).
      Il libro di Cristina Caboni è un bellissimo romanzo rosa, un racconto pieno di poesia e voglia di vivere, dove il miele ha un ruolo di rilievo nella narrazione. Nel libro di Emma il miele è l'elemento metaforico della maternità, che rappresenta l'elemento principale della narrazione e le storie raccontate non sono romanzate, ma semplici trasposizioni di vite di donne.
      Se hai avuto l'impressione di essere criticato/a per la tua opinione mi dispiace, perché vorrei che il blog fosse un posto dove poter parlare e confrontarsi serenamente.

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    2. Io lo accetto il tuo pensiero, non mi hai offesa, ma il mio libro non parla di alveari, non posso darti ragione. Non ti ho nemmeno invitato a leggerlo, sarebbe supponente. Sono stata gentile, dire che il libro non ti attira non mi crea problemi, anche a me non attirano tutti i libri (e ne leggo un centinaio all'anno e li recensisco), però se mi dicono di cosa trattano non mi infastidisco, anzi. Qui si è solo vantata una bella recensione che coglie il libro nella sua essenza, lodarla non toglie nulla a te.

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  7. Ho letto la tua recensione credimi, solo che certe volte mi sembra di vedere in giro dei libri tutti uguali. Alla fine ci si annoia, ma se non è questo il caso allora mi scuso. Il tuo blog è delizioso, ho frainteso io. Ciao e grazie

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    1. Grazie mille a te! Capita di fraintendersi, ma l'importante è parlare e chiarirsi.
      In più hai ragione. Ultimamente ci sono molti libri che non brillano per originalità e da lettrice è davvero frustrante.
      Grazie ancora! A presto! ;)

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